"Possibile che neanche in giardino posso respirare senza che voi ragazze malate, mi fissiate per avere la mia attenzione?!" sbottò dandomi una spallata che mi fece barcollare per qualche secondo.

"Io non volevo proprio niente da te"dissi a bassissima voce appena se ne andò.

Anche se non volevo ammetterlo è stato lì che mi sono perdutamente innamorata di Edward.

Poi quando è arrivata Caroline, è cambiato tutto. Non so neanche come ma da subito i signorini si comportano in modo diverso quando c'è lei. E' questo che fa Caroline, ti rende dipendente da lei.

Dopotutto lei è stata come uno spiraglio di luce nella mia vita. La mia prima amica forse l'unica e la cosa che amo di più di lei è che un suo sorriso fa venire voglia a tutto il mondo di sorridere.

"Cause if you like the way you look that much - inizio a canticchiare a bassa voce come faccio sempre per passare il tempo - oh baby you should go and love yourself"

Questa canzone mi è sempre piaciuta. Mi fa ricordare di lui, Edward, e quando la canto lo sento un po' più vicino... e non irraggiungibile come sempre.

Vedo il taxi che ho prenotato fermarsi quasi vicino a me, così decido di alzarmi per tornare a casa.. magari Caroline sarà già arrivata.

Quando però sto per aprire la portiera del taxi, una voce calda e accogliente proveniente dal dietro mi paralizza.

"And if you think that i'm still holdin on for something' you should go and love yourself" dice cantando.

MI volto verso colui che ha cantato questo pezzo così bene, solo per scongiurarlo a continuare ma quando i miei occhi incontrano i suoi, il mio cuore incomincia ad accelerare.

Edward.

"Hai una bella voce"dice con voce sincera mentre mi guarda attentamente studiando la mia reazione.

Io sono lì, bloccata davanti a lui. Non riesco a dire nè a pensare a qualcosa, sento solo le guance andare letteralmente a fuoco.

Fantastico, così mi mimetizzerò sia col vestito che con i capelli.

"Allora sale o no? E' lei giusto la signorina che deve andare nella villa Piers?"dice i tassista impaziente abbassando il finestrino.

Alle parole del tassista Edward sembra essersi incupito e mi scruta cercando di trovare forse qualcosa che neanche ho.

"Può andare, la accompagno io"ordina Edward avvicinandosi al taxi di modo da poter parlargli direttamente.

Il tassista appena lo vede con esattezza inizia a balbettare e a tremare come una foglia.

"C-certo... c-com-e vuole lei" rialza il finestrino per poi sfrecciare ad alta velocità come se lo sguardo di Edward l'avesse spaventato.

E di che biasimarlo? Fa lo stesso identico effetto anche a me solo che io a stento riesco a proferire parola.

Il rumore del taxi si attenua man mano si allontana lasciando un silenzio imbarazzante tra di noi.

"Jennifer, tu sei Jennifer"dice ad un certo punto interrompendo il silenzio che si era creato.

Io spalanco gli occhi incredula e allo stesso tempo annuisco. Non ci posso credere, sa il mio nome, sa chi sono. Questo vuol dire che si ricorda di me, della prima volta in cui ci siamo visti... forse.

"Puoi guadarmi, non mangio tranquilla" si avvicina e con un gesto delicato mi solleva leggermente il mento per poterlo guardare dritto negli occhi.

Potrei rimanere ore così con lui che mi guarda negli occhi. Lui, il ragazzo che ho sempre guardato da lontano e che rifiuta tutte le ragazze che gli vanno dietro.

"Hai freddo?"chiede.

"Un po'"dico a bassa voce senza staccare gli occhi dal suo corpo.

Si sfila la sua costosissima giacca e dopo neanche due secondi il suo profumo mi inebria completamente.

Ho la sua giacca addosso, sa il mio nome e sta facendo il gentile con me. Si, sto sognando.

Quando però mi prende per il polso e inizia a camminare verso una meta a me sconosciuta, mi rendo conto che non sto sognando e che sono sveglia.

Arriva velocemente davanti ad un audi nera e dopo averla aperta, mi invita ad entrare.

Salgo in macchina con il cuore che mi martella il petto sopratutto quando noto che mi sta guardando da un paio di minuti.

Appena però decido di girarmi nella sua direzione per vedere perchè continua a guardarmi, lui si avvicina al mio viso pericolosamente.

E' successo tutto così in fretta, io mi giro verso di lui e lui si avvicina a me facendo quasi scontrare i nostri due nasi, da quanto siamo vicini. Io percorro lo sguardo su tutto il suo viso mentre lui sembra essersi bloccato sulle mie labbra.

I nostri respiri sono l'unico suono che c'è in quell'auto... quando Edward dice "La cintura, non ti sei allacciata la cintura"

Sbatto le palpebre velocemente e mi sveglio dallo stato di trans in cui ero entrata, prendendo la cintura e allacciandola con le guance in fiamme, ancora.

Dopodichè parte per le strade della città e mentre guardo fuori dal finestrino il paesaggio notturno piano piano mi addormento stanca appoggiando la testa di lato.

Il mio sonno viene subito interrotto dal suono di cellulare di Edward.

"Pronto? Damon... Si, sono io che c'è?"

Edward sembra non essersi accorta che mi sono svegliata e guardando dal finestrino noto che ci manca pochissimo e siamo arrivati.

"COSA HAI DETTO?!"inchioda la macchina velocemente facendomi sobbalzare dallo spavento.

"Okay arrivo subito"chiude il telefono e in meno di due secondi con delle manovre suicide siamo nella corsia opposta, verso la villa Wall.

"Cosa succede?"chiedo prendendo coraggio.

"Ti sei svegliata?"chiede lanciandomi uno sguardo che subito mi fa arrossire. "Hanno sparato nella villa subito dopo che ce ne siamo andati"

Inizio a tremare e la paura si impossessa del mio corpo.

"C-caroline.. l-lei "inizio a dire tremando all'idea che le possa essere successo qualcosa.

"Ehi- mi appoggia una mano sulla mia- tranquilla, Damon mi ha detto che è con lui"mi rassicura.













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Rieccomi!

Prima di tutto vi ringrazio infinitamente per i commenti e per le stelline!! Vi adoro. Leggo tutti i vostri commenti e messaggi siete fantastiche.

Un bacione.

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