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Pov's Jen

"Cosa vuol dire che non risponde??"chiedo presa da una strana sensazione di panico.

Non so il perchè ma sento che sta per succedere qualcosa di brutto e il fatto che Caroline sia uscita di corsa durante la lezione di letteratura (la sua materia preferita) mi ha insospettito tremendamente e ora come se non bastasse non è più tornata e non risponde al telefono.

"Calmati Jen, sarà andata da qualche parte oppure è semplicemente ritornata a casa"cerca di tranquillizzarmi Erik.

"Non lo so... io ho un brutto presentimento"mormoro in preda alla paura più totale.

Il mio sesto senso non ha mai sbagliato e questa sensazione aumenta man mano, rendendomi nervosa.

"Jen ti sta squillando il telefono, rispondi magari è lei" mi avverte Erik.

Rispondo immediatamente senza guardare il numero con la speranza che sia lei.

"Caroline?"chiedo con voce tremante.

"No, sono Edward.. ma so dove può essere Caroline, raggiungimi nello sgabuzzino della palestra, veloce"dice con voce un po' troppo preoccupata per il solito Edward tranquillo e imperturbabile.

Riattacco subito la chiamata e corro giù verso lo sgabuzzino, con Erik che, non capendo, mi segue a ruota.

Appena arriviamo trovo Edward davanti alla porta dello sgabuzzino che sta cercando di forzare la serratura.

"Cosa succede?"chiedo con un filo di voce per la corsa "Dov'è Caroline?"

"Damon l'ha chiusa qui dentro"risponde Edward abbassando il capo, come se si vergognasse dell'atto del fratello.

"COSA HA FATTO?!"urla Erik arrabbiato. "Caroline? Sei lì?"chiede battendo le mani contro la porta furioso,

"Ci ho già provato, non risponde nessuno"dice Edward portandosi una mano sui capelli.

"E allora perchè non apri?"chiede Erik un po' troppo arrabbiato.

"Perchè l'unico ad vere le chiavi è Damon"risponde secco.

"Oh no.."mormoro appena realizzo il perchè Caroline non risponda.

Mi precipito subito sulla porta sbattendo le mani su di essa come una pazza con le lacrime che scorrono sul mio viso finchè Edward non mi prende i polsi impedendomi di muovermi ulteriormente.

"Apriremo quella porta tranquilla"dice cercando di calmarmi mentre mi asciuga una lacrima.

"Non capisci...- dico singhiozzando- Caroline è claustrofobica, avrà avuto una crisi .. è per quello che non risponde"

Il viso di Edward diventa bianco e il suo sguardo spaventato.

"Merda"impreca Erik. "Dov'è il bastardo di tuo fratello?"

"E' in cortile a quest'ora, andremo io e Erik intanto tu Jen chiama un'ambulanza" ordina "Se Caroline non risponde ed è qui dentro da troppo tempo non so cosa possa succederle"

Annuisco mentre li vedo allontanarsi velocemente verso il cortile.

"Resisti Caroline, ti prego"sussurro con voce strozzata dal pianto.

Dopo aver chiamato l'ambulanza, in neanche qualche secondo Damon, Erik ed Edward sono arrivati e con loro anche alcuni amici di Damon che pensano sia tutto un gioco.

"Apri la porta"ordina Erik con la mano chiusa in un pugno mentre cerca di trattenersi.

Damon ha un livido sull'occhio e guarda scocciato il fratello, come se non si rendesse veramente conto della gravità della cosa. Sembra fregarsene di tutto in questo momento.

"Starà dormendo, che avete tutti"mormora scocciato mentre con un 'clack' apre la porta.

Una Caroline pallida e sdraiata a terra mi fa irrigidire e lo stesso effetto fa agli altri. Mi precipito verso di lei, prendendole la testa sulle ginocchia. Ha la fronte sudata e sembra svenuta, la sua pelle è bianchissima ed è fredda...troppo fredda.

"E' freddissima... e il polso è debole cosa facciamo?"chiedo impaurita con le lacirme che mi scorrono ormai libere sul viso.

Neanche due secondi dopo la mia domanda dei tipi vestiti di rosso, infermieri del'ambulanza suppongo, arrivano e delicatamente prendono Caroline e la mettono su un carrellino.

"Da quanto è in questo stato?"chiede uno di loro sentendole il battito.

"Da qualche ora"risponde Damon con un tono di voce diverso da quello strafottente di prima.

"Per caso la paziente è claustrofobica?"chiede ancora mentre collega qualche strana macchinetta al braccio di Caroline.

"Si"rispondo questa volta io con un filo di voce.

"Dobbiamo portarla subito in ospedale o rischia un collasso"dice prima di prendere assieme ad altre due persone la barella e appoggiarci Caroline.

Il mio cuore all'immagine di Caroline distesa su una barella, fredda e immobile, si ferma per un secondo. La Caroline sempre solare, che trova una soluzione per tutto, che è disposta a farsi a pezzi per una persona, che ti dà la forza per andare avanti .... ora sembra senza vita, morta.

Cado sulle ginocchia senza forze mentre gli infermieri la portano nell'ambulanza.

"E' questo quello volevi pezzo di merda!"urla Erik mentre si scaraventa contro Damon, il quale stranamente non reagisce.. rimane immobile, come se fosse contento nell'essere picchiato da qualcuno.

"Basta, basta vi prego! Non è il momento"dico mentre la mia voce viene spezzettata dal mio pianto.

Edward si avvicina a me e mi prende la mano, facendomi alzare e dice dolcemente queste parole "Andiamo in ospedale, sono sicuro che si risolverà tutto e che Caroline tornerà più forte di prima. Fidati di me"

Annuisco ammaliata dalla sua sincerità. Erik molla la presa su Damon e insieme a noi sale sull'ambulanza.

Tutta la scuola guarda terrorizzata questa scena, nessuno osa dire alcuna parola mentre il preside sembra stupito e senza parole per l'accaduto. Continua a balbettare e a cercare di capire come sia successo ma nessuno osa dire una parola, nessuno osa dire la verità.

"Andrà tutto bene"mi sussurra Edward all'orecchio mentre l'ambulanza inizia a sfrecciare veloce lungo la strada.

Stringo di più la presa sulla mano di Edward appoggiando il capo alla sua spalla mentre guardo triste il corpo di Caroline. Erik continua a non staccare gli occhi da Caroline e sembra che sia sull'orlo di un pianto isterico.

"Ti prego Caroline, ti prego resisti"mormoro a bassa voce.

Dangerous Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora