Capitolo 22: Il ritorno

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Gerald scavalcò una panchina in pietra posta vicino l'ingresso della serra ed entrò in un viale alberato pieno di fiori d'arancio, il profumo nell'aria però era di rose. Albert era appoggiato al tronco di uno dei tanti alberi presenti, tremante; davanti a lui, in una pozza densa tra il nero e l'argento della luna riflessa v'era un corpo rigido. Si avvicinò lentamente al collega, poggiando una mano sulla sua spalla e stringendola, per richiamarlo da quel mondo di fantasmi e ombre nel quale un agente non deve mai sostare troppo a lungo.
-Albert...chiudi il cancello e vieta il passaggio a tutti gli invitati, non possono inquinare la scena del delitto né possono lasciare l'edificio.-
Il biondo vagò con i grandi occhi azzurri sul volto di Gerald, annuì brevemente e si staccò dall'albero, zoppicando verso la porta che conduceva alla sala come fosse ubriaco.

Gerald mosse subito la mano sulla bacchetta e richiamò il suo patronus, un gatto persiano incredibilmente grasso, come lo aveva descritto Claire -Quartier Generale- gli sussurrò e il felino si tramutò in una scia argentea che corse verso il tetto di vetro della serra, attraversandolo e sparendo nel cielo.

Abbassò gli occhi sul corpo privo di vita, non avrebbe saputo esprimere in alcun modo il senso di colpa che gli attanagliava le viscere, provocandogli una forte nausea. Aveva appena finito di parlare con Luna Lovegood, ammettendo con grande ritrosia di sperare in una qualsiasi mossa dell'assassino per poter tirare Harry fuori da Nuova Azkaban e sottrarlo alle ignominiose accuse che pendevano sul suo capo come mille spade di Damocle, traditrici e beffarde.
Di certo non avrebbe mai pensato che le sue speranze, ignobili e umilianti, si sarebbero realizzate quella stessa sera, sottraendo finalmente Harry al suo supplizio ma spezzando il cuore di una famiglia che era, per lui e per i Potter, estremamente importante.
Allungò il braccio e tolse dalla giacca un rotolo di nastro giallo e nero, simile a quello usato dai poliziotti babbani per segnalare le scene del crimine ma recante il marchio del ministero della magia britannico e lasciò che questo volteggiasse sulla sua testa, srotolandosi e avvolgendo l'intera area della serra, chiudendo l'ingresso principale, secondario e il portone che la collegava al salone del ricevimento. Posizionò incantesimi protettivi sul corpo e si allontanò, inviando un post-it incantato al Secondo Livello del Ministero, nella sezione scientifica del Quartier Generale degli Auror, per poi posizionarsi all'ingresso del salone ricevimenti per controllare la situazione.
Albert, nonostante lo choc iniziale, sembrava essersi improvvisamente svegliato e aveva bloccato ogni ingresso e via di fuga dall'edificio. Fino all'arrivo degli Auror erano in stato di isolamento e massima all'erta.
Si guardò attorno, cercando di identificare qualche volto familiare tra la folla e riconobbe Williamson, nel suo completo gessato di due taglie più grandi, con i capelli grigi corti e curati che aveva appena lasciato la moglie e la figlia Julia per venirgli incontro.

Gerald osservò con rammarico il passo claudicante con cui l'uomo, ormai più che cinquantenne, si avvicinava. Williamson era stato dapprima Auror e successivamente, dopo aver perso una gamba e parte del braccio nel corso della Seconda Guerra Magica era diventato insegnante all'Accademia Auror.
Era anche stato redattore della lettera di raccomandazione con cui Harry, in Scozia da tre anni, ebbe il suo primo incarico da apprendista.

-Thompson...che succede?-
Gerald afferrò con decisione la mano grande che il vecchio collega ed insegnante gli porgeva e rispose con entusiasmo alla stretta possente -Signore...- trillò come fosse stato ancora un apprendista davanti al suo docente -l'assassino ha colpito ancora. La sicurezza è stata trascurata perché il nuovo Generale, Black, ha arrestato il Capitano Potter e l'assassino ha approfittato della nostra negligenza. Ha attaccato e ucciso il signor Scamander, ma abbiamo già inviato richiesta di soccorso al Ministero e isolato l'edificio. Sono con altri tre colleghi ma capirà bene che non è assolutamente un numero adeguato a controllare questa emergenza.-
Williamson, se rimase colpito dalla morte di Newt o preoccupato dalla presenza di un assassino mentre era in compagnia di moglie e figlia, non lo diede a vedere, invece allungò un braccio e diede a Gerald una rassicurante stretta sulla spalla.
-Ci sono altri due Auror pensionati tra gli invitati di questa sera, forse ricorderai il signor Proudfoot...vedrò di raggiungerli e di informarli dell'accaduto. Anche se pensionati siamo ancora in grado di aiutare.- borbottò e non diede a Gerald neanche il tempo di rispondere, che già si era allontanato, con una rapidità in netto contrasto col suo tipico claudicare.

La Supremazia della ConoscenzaWhere stories live. Discover now