Cap 13:Miranda

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Harry si lasciò cadere sullo sgabello cigolante dello studio di Cormac. Le pareti grigiastre erano ricoperte di quadri e poster raffiguranti il corpo umano nelle varie fasi della morte.
Harry era rimasto stupito dall'ordine che regnava nell'ufficio del collega, una parte di lui sperava che fosse disordinato quanto Harry lo era, ora invece provava imbarazzo ripensando a tutte le volte in cui aveva costretto Cormac a spostare pile di scartoffie sbilenche per potergli parlare guardandolo negli occhi.

Cormac ridacchiò -Colpito dall'ordine, eh, Potter?-

Harry alzò una mano, grattandosi la testa, imbarazzato -Aehm...diciamo che non sono particolarmente organizzato nel mio ufficio.-
Cormac sorrise -Nemmeno io, ma una delle mie ultime compagne mi ha dato una mano.-
Harry sbuffò -Ma come McLaggen! Sfrutti le tue donne?-
Cormac strizzò l'occhio -Beh, anche loro mi sfruttano, per una notte intera!-
Harry scosse il capo, sconfitto -Già, le tue avventure notturne sono note in tutto il Ministero.-
Cormac annuì -Siete dei veri pettegoli al Dipartimento Auror.-
Harry sospirò -Come se non avessimo già abbastanza da fare con queste morti...-
Cormac borbottò -Come no...ti conosco bene, Harry. Questa situazione ti entusiasma, come quando lottavi nell'Esercito di Silente o quando risolvevi i tuoi primi casi. La verità è che ti mancava l'azione.-
Harry avvampò -Forse un po' è vero, mi entusiasma l'idea di avere un nuovo avversario, ma non posso permettere che faccia del male ad altri per avere un po' di adrenalina.-
Cormac alzò gli occhi al cielo -Ogni tanto non è male avere qualche scossa, non è certo colpa tua se altri ne pagano le conseguenze. Ci saranno sempre dei nemici e gente pronta a combatterli.-
Harry sorrise -Peccato che questo ci sta facendo il culo.-
-Non per molto, Potter.-

Il corpo della vittima era quasi irriconoscibile.

Il volto era sfigurato da tagli e tumefazioni, la pelle bluastra e a tratti violacea faceva spiccare una piccola macchia rotonda, segno di una collana che era stata probabilmente rubata dall'assassino o da uno di quei fanatici Babbani che circondavano il cadavere.
I capelli neri si aprivano a ventaglio sul tavolo medico di metallo freddo.
Le labbra viola erano schiuse, lasciando intravedere una fila di denti ingialliti da anni di sigarette strette tre le labbra sottili e assaporate in fretta, nelle pause tra una ricerca e un libro.

Non c'era voluto molto perché Hermione, dopo essere stata chiamata da Harry, avesse riconosciuto il cadavere: l'autrice dei libri d'incantesimi più venduti dell'ultimo decennio.
Erano già usati da tempo a Hogwarts, persino Harry li aveva studiati: Miranda Gadula. Un indizio importante l'aveva dato la fede che portava al dito.
Poi era arrivata la chiamata.

Al Ministero era rimasto solo Albert, Harry l'aveva informato del nome della vittima solo da pochi minuti, quando era squillato il telefono nero accanto alla porta.
Il giovane si era alzato e aveva sollevato quella cornetta pesante come un blocco di cemento, una voce stanca e preoccupata, quella di un uomo che non aveva dormito, gli chiese aiuto, perché la moglie non rispondeva alle sue chiamate e temeva che fosse successo qualcosa.
C'è una prima volta per tutto, nella vita, si era detto Albert, ma questo non rendeva più facile informare un uomo che da ora in poi sarebbe stato solo.

Perché quella donna che aveva scelto di trascorrere la maggior parte della sua vita accanto a lui, non sarebbe più tornata a casa.
Parlava con voce meccanica, sentendo in bocca il metallo freddo di un coltello che spingeva verso la sua gola.
Il respiro, spezzato dai singhiozzi, s'infranse contro l'apparecchio, mentre lo stomaco di Albert si stringeva sempre di più.
Non è semplice confrontarsi con la morte, soprattutto se sei una giovane recluta Auror solo di nome, perché, in verità, il tuo è il ruolo di un semplice stagista.

Ti sta bene così, hai troppa paura del mondo che c'è là fuori, dove sarà anche morto Lord Voldemort ma le persone hanno ancora il cuore nero come la pece e uno sguardo più oscuro della notte.

La Supremazia della ConoscenzaWhere stories live. Discover now