Capitolo 12:Indovinelli, chi trova l'assassino trova il tesoro

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Harry si sedette sulla poltrona di pelle nera, ascoltando con malcelata rabbia le parole di biasimo del Sottosegretario Anziano del Ministro.
Un omuncolo viscido, pallido e malaticcio, dai capelli bianchi e radi, il naso storto dalle narici grandi, le orecchie a sventola e gli occhi piccoli e acquosi, che Kingsley non aveva potuto allontanare per l'influenza della sua famiglia.
Infatti era un discendente dei Lestrange e dei Black, cosa che infastidiva abbastanza Harry.

-Un attentato sotto il nostro naso...-sbraitava -il nostro Guardiano è stato steso da un biglietto! Quanto siete incompetenti? Dove eravate mentre lui veniva atterrato da quella nebbia viola e che diamine vuol dire "Avrò la conoscenza che mi spetta"? Qualcuno potrebbe degnarsi di lavorare a queste indagini?-

Harry sbuffò, stringendo i pugni sotto il tavolo di legno laccato, cercando di rilassarsi immaginando l'uomo avanzare strisciando sul pavimento di marmo, lasciando sotto di se una scia di bava, come una lumaca, ma l'uomo sentì il suo sbuffo e si girò rapidamente, inclinando gli angoli della bocca in un freddo ghigno -Signor Potter, vuole dire qualcosa?- sibilò, interrompendo le sue fantasie.

Harry sorrise -Non è un indovinello.-
L'uomo alzò le sopracciglia -Mi scusi?- sibilò sgarbatamente contro la spilla di Capitano che Harry portava sul petto.

Il moro inclinò leggermente la testa, assumendo l'espressione paziente di chi aveva a che fare con un bimbo testardo -Non è un indovinello.- si schiarì la gola e si alzò -le vittime del nostro assassino non sono solo figure di spicco del Mondo Magico Britannico, sono i maggiori esperti nel campo delle Pozioni, dell'Alchimia e dello studio della Magizoologia. Dopo questo biglietto mi pare assolutamente ovvio che l'assassino miri a uccidere i maggiori studiosi della magia per un motivo ancora sconosciuto, suppongo che debba credere che la loro morte dia, in qualche modo, a lui la loro conoscenza. Probabilmente è uno di quei pazzi, magari anche membro di una setta, che crede che le esperienze di una persona possano essere trasferite da un corpo ad un altro...-

Albert, appena entrato con un vassoio e tre tazze di caffè, sbatté violentemente un pugno sul tavolo -Si, signore! Ricordo il caso "Jefferson" che, credo, sia avvenuto uno o due anni fa. Il signor Jefferson riteneva che le esperienze dei suoi vicini potessero diventare sue se li uccideva, così, volendo assumere le conoscenze Pozionistiche della sua vicina, la uccise a suon di Cruciatus, nel giardino della donna.-

Harry sorrise -Esattamente, più avanti scoprimmo che il signor Jefferson era membro di una setta che professava il "trasferimento della conoscenza" così fermammo i membri e li arrestammo per sospetto di attività illecite e istigazione all'omicidio.-

Albert mostrò un sorriso sfavillante di fronte al Capitano e strinse il bordo del tavolo, sollevandosi -Quindi lei crede che dovremmo stilare una lista dei maggiori esperti nei campi restanti. Cioè Incantesimi, Storia della Magia, Divinazione...-
Harry annuì -Aiuterebbe molto...Antiche Rune, Astronomia...-
Albert sorrise e si allontanò dal tavolo -Posso chiedere a Helena se può stilare una lista.-
Harry rispose con un cenno del capo e il ragazzo scattò fuori dalla stanza, il Sottosegretario grugnì, infastidito -Non sono così convinto della sua teoria, Potter.-

Harry sorrise, raddrizzando gli occhiali -Bene, ma in mancanza di altre strade direi di provare. Non possiamo certo stare con le mani in mano, aspettando che la soluzione cada dal cielo, no? Era di questo che parlava poco fa, mi sbaglio, Eridanus?-
Eridanus si morse le labbra rabbiosamente, voltandosi e dirigendosi verso la porta a grandi falcate.
Harry inspirò profondamente, riflettendo su quanto sarebbe stato sconveniente strangolare uno degli uomini più influenti del Ministero della Magia, uscì dalla stanza per ultimo, aspettando che i suoi colleghi la abbandonassero.

Non posso parlare dei miei ricordi, non posso assolutamente parlare del mio viaggio nel tempo.

Deglutì, camminando verso il suo ufficio, presto avrebbero avuto a che fare con montagne di scartoffie e vecchi professori barbuti che si rifiutavano di essere posti sotto custodia del Ministero.
La vecchia poltrona imbottita lo aspettava, ma Harry preferì sedersi sul divano, l'idea di dover toccare la stessa sedia che per anni era stata occupata da maniaci del potere come Rufus Scrimgeour gli provocava un'attacco di orticaria davvero acuta, come quando Fred e George avevano scoperto le controindicazioni delle loro invenzioni.

La Supremazia della ConoscenzaWhere stories live. Discover now