25. Non doveva andare così

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L'indomani, il Sole era alto e splendeva maestoso in un cielo completamente azzurro, senza essere disturbato dal bianco di qualche nuvola. Non tirava vento, e faceva quasi caldo. Una classica giornata primaverile, pronta ad accogliere l'estate che di lì a qualche mese sarebbe esplosa. Ma quello non era un giorno qualsiasi. Quella notte, infatti, sarebbe scoppiata la seconda guerra magica della storia dei maghi. Ovviamente, la maggior parte dei ragazzi ad Hogwarts ne era all'oscuro, ma Harry, sotto consiglio di Samantha, radunò l'Esercito di Silente nella Stanza delle Necessità, e passò tutto il pomeriggio con loro ad esercitarsi con gli Incantesimi da duello. L'unica del gruppo a non essere invitata fu Hermione. Come aveva disposto Draco, lei non doveva essere coinvolta.

- Che fate questo pomeriggio? - chiese Hermione ai suoi amici durante il pranzo.

- Ehm, io e Ron dobbiamo studiare per il compito di Pozioni, e stiamo davvero indietro! - rispose Harry, cercando di dare una risposta plausibile.

- Ma il compito è fissato per la settimana prossima! Voi due non vi anticipate così tanto tempo prima! Di solito, fate le cose all'ultimo minuto... - cercò di spiegare Hermione.

- Davvero, Herm. Stiamo mooolto indietro! - aggiunse Ron.

- Vabbè, come non detto. Tu, Ginny? Hai già qualche impegno? - continuò Hermione.

- In realtà, sì. - rispose prontamente la piccola Weasley. - La professoressa McGranitt mi ha chiesto di aiutarla con delle scartoffie nel suo studio. -

- Ah. - rispose Hermione, leggermente confusa. Quel compito era sempre spettato a lei.

"Se la McGranitt aveva bisogno di un aiuto, perché non chiamare direttamente me?" pensò Hermione.

- Vabbè, chiederò a Saman... - stava per aggiungere Hermione, ma fu interrotta da Ginny.

- Nemmeno Samantha c'è oggi, deve andare ad Hogsmeade con Thomas. Affari urgenti, così dicono. -

- Va bene, va bene! Vorrà dire che andrò in biblioteca a studiare oggi! - sbuffò Hermione.

"Per una volta che volevo uscire!" pensò.

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- Hey, dove stai andando? - chiese Draco ad Hermione. Si erano incrociati nel corridoio che portava alla biblioteca.

- A studiare. Tu? - chiese Hermione.

- In realtà ti stavo cercando. - sorrise Draco. Era stato Harry a dirgli che l'avrebbe trovata in biblioteca. Il resto dei ragazzi si sarebbe esercitato nella Stanza delle Necessità, in vista dello scontro di stanotte. Era stato invitato anche lui a parteciparvi, ma declinò. Voleva passare quel pomeriggio con Hermione.

- Cercando? - chiese Hermione. - Ieri sera ti aspettavo in camera, ma non sei venuto. Oggi non ci siamo incrociati nemmeno una volta. Non ti starai stancando di me, Malfoy? - chiese Hermione, alzando un sopracciglio.

Draco scoppiò a ridere.

"E pensare che sto facendo tutto questo per te!" disse tra sè e sè.

- Credimi, Granger, l'ultima cosa che voglio è allontanarmi da te. Sono venuto a cercarti per portarti in un posto. -

Le prese la mano e, senza nemmeno concedere ad Hermione il tempo di replicare, iniziò a correre per i corridoi, scansando gli altri studenti, stringendole più forte la mano, girandosi ogni tanto a guardarla negli occhi. Finalmente giunsero al quarto piano. Il corridoio era stranamente deserto. Ebbero così modo di agire indisturbati. Girarono un paio di volte a destra, ed un altro paio a sinistra, fino a che non si trovarono di fronte una piccola porta bianca, che si confondeva con la parete. Se qualcuno fosse passato distrattamente, non l'avrebbe notata, ma un occhio molto attento sarebbe stato in grado di distinguerla.

Cuore di Draco || DramioneOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz