18. La festa di Natale

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Quella stessa notte, dall'alto della Torre di Astronomia, una testa bionda era affacciata al parapetto. Lo sguardo di ghiaccio intento a scrutare l'ignoto. I fiocchi di neve si appoggiavano delicatamente tutt'intorno al ragazzo, formando pian piano un manto candido, sempre più bianco. Draco Malfoy allungò un braccio, col palmo della mano rivolto verso l'alto. Nel giro di qualche secondo, un fiocco di neve si appoggiò sulla sua mano. Ritrasse il braccio, portando la mano all'altezza del torace. Osservò mestamente quel fiocco che si scioglieva, trasformandosi in acqua. Era letteralmente inghiottito dai suoi pensieri.

"Perché ha accettato di andare alla festa con quell'idiota di Cormac? Possibile che si sia già dimenticata di me?"

A quest'ultimo pensiero, gli si strinse il cuore. Chiuse violentemente la mano a pugno, stringendola forte. Si girò e percorse a grandi falcate la strada che lo separava dal suo dormitorio, deciso sul da farsi.

"Scoprirò cosa ha in mente, in un modo o nell'altro." I suoi occhi ormai aveva perso ogni traccia della tristezza precedente, facendosi inondare da una energia immane.

"Devo saperlo." continuò a ripetersi.

____________

I raggi del Sole, ormai alto, sciolsero definitivamente la neve che era caduta la notte precedente. Stranamente, la neve non aveva raggiunto un livello molto alto, nonostante ci trovassimo nella seconda metà di Dicembre.
Il corridoio era strapieno di studenti che sfrecciavano da una parte all'altra per raggiungere  la lezione successiva. Hermione ed Harry camminavano vicino. Avevano lasciato Ron più indietro, intento a parlare con Samantha ed organizzarsi con lei per la festa di quella sera. I due Gryffindor discutevano sul fatto che Ginny e Thomas andassero alle festa di Lumacorno insieme, quando Hermione voltò la testa verso sinistra, e lo vide. Draco Malfoy era appoggiato ad una colonna portante di marmo. La camicia era leggermente sbottonata. Al suo fianco, Blaise Zabini interloquiva in modo ciceronico con la platea di ragazze che aveva attorno, le quali alternavano lo sguardo tra i due bei Slytherin. Draco sorrideva beffardo, quando alzò gli occhi, e la vide. Smise immediatamente di sorridere. La osservò intensamente per alcuni attimi, finché non sbucò dal nulla Pansy Parkinson, che gli sussurrò maliziosamente qualcosa all'orecchio e lo trascinò lontano.
Hermione, nel frattempo, si era fermata. Non riusciva quasi a muoversi, un po' per lo sguardo intenso che Draco le aveva rivolto, un po' per la scena che era seguita. Harry, che aveva capito tutto, la prese per un braccio e disse:

- Herm, io... -

- È liberissimo di fare ciò che vuole. - con un gesto secco si liberò dalla presa debole di Harry, ricominciando a camminare. - Non me ne può importare di meno. - Guardava dritto davanti a sè, con un andamento schietto e fiero.

- Se ero convinta che io e lui saremmo andati insieme alla festa di Natale di Lumacorno? Sì. - avanzò il passo, stringendo ancor di più i libri che aveva al petto. - Ora, date le circostanze, mi sono dovuta arrangiare diversamente. -

- Sul serio? - chiese Harry, che quasi correva per restarle dietro.

- Si, perché? -

- Beh, dato che noi due non ci possiamo andare con chi ci interessa davvero, potremmo andarci insieme. Da amici. -

Hermione si fermò di colpo, alzando gli occhi al cielo. - Perché non ci ho pensato io?! -

- Tu con chi ci vai? - chiese Harry curioso.

- Ehm, è una sorpresa. Comunque è a te che dobbiamo pensare. Non puoi portarci chiunque. - si girò verso destra, in direzione di una ragazza seduta su una panchina di pietra che leggeva un libro. - Vedi quella ragazza laggiù? È Romilda Vane. Pare che voglia rifilarti un filtro d'amore. -
La ragazza, quasi avesse sentito il suo nome, alzò lo sguardo dal libro e lo posizionò in direzione di Harry, sorridendogli leggermente.

Cuore di Draco || DramioneOn viuen les histories. Descobreix ara