23. Una scoperta agghiacciante

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Regnava un silenzio terrificante. Nessuno dei presenti aveva il coraggio di respirare. Harry e Thomas giacevano sul campo di gioco, immobili. Una pozza di sangue ricopriva i loro corpi, allargandosi sempre di più.

- Thomaaaas! - urlò Ginny con tutto il fiato che aveva.
Volò verso i due ragazzi e, una volta posati i piedi a terra, buttò la scopa lontano. Si avvicinò con cautela al suo ragazzo, inginocchiandosi accanto a lui. Posò delicatamente l'orecchio vicino la sua bocca: respirava, che gioia!

Intanto la professoressa McGranitt aveva sospeso la partita e si stava precipitando sul campo di gioco, accompagnata da Silente e da Madama Chips.

Sugli spalti, la tensione era palpabile. Samantha per poco non svenne. Hermione dovette stringersi forte a Draco per rimanere lucida e tentare di non urlare.

Gli altri giocatori, intanto, avevano smesso di volare, e si accerchiarono attorno i due ragazzi.

- Fatemi passare! - urlò Minerva McGranitt. Si inginocchiò ai piedi di Harry e gli chiese:

- Potter, riesci a sentirmi? Potter? -

Harry aveva gli occhi chiusi. Annuì col capo e, con uno sforzo immane, alzò il braccio destro, coperto fino a quel momento dal mantello. Chiuso nella sua mano, un piccolo boccino d'oro dischiuse le sue ali sottili, iniziandole a muovere con velocità sempre maggiore. La partita era finita: i Gryffindor aveva vinto il match ed anche il campionato!

Un urlo di gioia si levò dai giocatori con le vesti dorate e scarlatte, e il pubblico capì immediatamente, esplodendo in urla di gioia.

- Non me ne frega un cazzo della partita! Voglio sapere mio fratello come sta! - urlò quasi Samantha. Era tesissima.

La McGranitt cercò di far calmare i ragazzi, ordinò che Thomas venisse trasportato in infermeria, e guardò Harry che si alzava, aiutato dai suoi compagni di squadra.

- Sarebbe meglio che andassi anche tu in infermeria, Potter. -

Harry fece un cenno col capo, e poi sorrise a Ron e al resto della squadra con ancora il boccino in mano. Dietro di lui, Ginny piangeva lacrime silenziose: Thomas era ancora incosciente, e stava per lasciare il campo su una barella.
Harry si girò alle sue spalle e la vide piangere, ancora inginocchiata. Buttò il boccino a terra, aiutò Ginny ad alzarsi, e insieme si diressero in infermeria.Harry zoppicava un po'.
Davanti a loro, due persone trasportavano Thomas in silenzio.

Sugli spalti, Samantha sbiancò appena vide il fratello trasportato su una barella.

- Scusate. - disse ad Hermione e Draco, alzandosi per raggiungere anche lei l'infermeria. Ma prima che se ne andasse, Hermione notò gli occhi rossi e pieni di lacrime, pronti ad esplodere. Da quelle due pozze nere trasparivano ansia e preoccupazione. Un moto di inquietudine iniziò a crescere nell'animo di Hermione. Istintivamente, strinse ancor più forte la mano di Draco.

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Lo stanzone adibito ad infermeria era ampio e luminoso. Nell'aria si percepiva un leggero sentore di disinfettante. Conteneva sedici posti letto e, su due di questi, erano distesi Harry e Thomas. Erano l'uno accanto all'altro. In mezzo a loro, era seduta Ginny, che teneva la mano di Thomas, ora finalmente cosciente. In quel momento, aprì la porta Samantha che si precipitò dal fratello non appena notò che aveva ripreso conoscenza.

- Thomas! - si affrettò a dire lei.

- Sorellina, ti trovo in gran forma! - scherzò lui.

- Smettila di scherzare, Tom. - e gli prese l'altra mano, quella non occupata da Ginny. - Che ti ha detto Madama Chips? - il tono di voce era palesemente preoccupato.

- Mi ha fatto ingerire una pozione per svegliarmi, e ha detto che dovrò stare qui ancora per qualche giorno. Ho fratture sparse in tutto il corpo, ed ho preso una bella botta in testa! - disse indicando la fasciatura che gli copriva metà testa, lasciando scoperta qualche ciocca color nocciola. Anche in quelle condizioni, era bellissimo e... sexy. Il lenzuolo leggero lasciava intravedere le spalle larghe e la vita sottile e definita. Le cosce grosse e muscolose completavano l'opera.

Harry lo guardava, e sotto sotto lo invidiava. Invidiava la sua bellezza e il suo charme così attraente.

- Harry, e tu come stai? - chiese Samantha.

- il signor Potter dovrà rimanere qui in osservazione per tutta la notte, ma non ha riscontrato chissà cosa. Solo qualche contusione. - rispose Madama Chips, avvicinandosi ai ragazzi. Reggeva una scodella piena di medicazioni e bende. - È stato davvero fortunato, Potter. - aggiunse.

Nel frattempo, erano arrivati in infermeria Hermione, Ron e, stranamente, anche Draco.

- Harry! - esclamò la Gryffindor, avvicinandosi al suo letto. - Come stai? -

- Sto bene. Ma devo stare qui per la notte in osservazione. -

- E tu, Thomas? - chiese sempre Hermione.

- Io sto peggio. Il tuo amico ha una fortuna sfacciata. Ancora un secondo, e avrei preso io il boccino! - esclamò Thomas, sorridendo.

- Soltanto voi uomini potreste pensare al Quidditch in un momento simile! - esclamò Ginny, in silenzio fino a quel momento.

- Ora vi chiedo di uscire tutti dall'infermeria. - annunciò Madama Chips. - Devo cambiare le medicazioni al signor Brown, e non sarà un bello spettacolo. Potrete rivedere i vostri amici tra qualche ora. Andatevene. Anche lei, signorina Brown. - disse rivolgendosi a Samantha, che già aveva aperto bocca per controbattere.

Quindi tutti, a malincuore, uscirono dalla sala.

- Sam, stai tranquilla. Torneremo il prima possibile. Thomas è in buone mani. - Hermione cercò di rincuorare l'amica, ma non ebbe molto successo.

- Grazie Herm, ma sono molto preoccupata. Non aveva un bella faccia. - rispose lei.

- Vedrai che si rimetterà presto. - Ginny la strinse in un abbraccio caloroso. - Sono preoccupata anch'io. Ma tutto si aggiusterà! -

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Quella notte, in infermeria...

- Ma non è possibile! Ci dovrà pur essere una cura!- esclamò Harry.

- Mi dispiace, signor Potter. Ho provato tutti gli antidoti di mia conoscenza, ma non c'è rimedio. - disse Madama Chips, quasi scusandosi.

Thomas rimaneva in silenzio. Non riusciva a parlare. Era come assente.

- La 'tumor malignis' è una malattia che non ha ancora cura. Sono migliaia di anni che i maghi ne soffrono, ma non si è riusciti a trovare un rimedio. Per fortuna con le analisi che le ho fatto oggi, signor Brown, l'abbiamo scoperta. Si può tamponare. Sempre in modo relativo, certo, ma è già qualcosa. - Non trovando risposta nel suo interlocutore, Madama Chips aggiunse soltanto:

- Vi lascio soli. Buonanotte. - ritirandosi nella sua stanza.

- Thomas, io... - iniziò Harry, una volta rimasti soli, ma venne interrotto.

- No, Potter. Non aggiungere altro, non voglio la tua misericordia. - Thomas si risvegliò dallo stato di trance in cui era cascato. - Voglio soltanto una cosa da te. Non dovrai dire niente a nessuno, soprattutto a Ginny. È chiaro? -

- Si, è chiaro. - rispose Harry.

- Perfetto. Ora cerco di dormire un po'. Buonanotte. - e si girò dall'altra parte del letto, dandogli le spalle.

Harry inspirò profondamente. - Buonanotte. -

Chiuse gli occhi, ma non riuscì a dormire.

Cuore di Draco || DramioneWhere stories live. Discover now