Cuore di Draco || Dramione

16. Tradimento

Era una fredda giornata di fine Novembre. Le nevicate, ormai, erano all'ordine del giorno, ed anche quella mattina Draco ammirò, dalla finestra della stanza di prefetto Gryffindor, il vasto manto bianco che copriva ogni angolo dei giardini del castello. Era quasi l'alba, e i colori tenui del Sole si mischiavano alla neve, formando giochi di luce spettacolari.
Avvolto da una coperta pesante, si girò a guardarla. Hermione era bellissima mentre dormiva. Il seno semi-nascosto dalle lenzuola ed i capelli ricci sparpagliati sul cuscino, le conferivano un'aurea di indomabilità e di fiera indipendenza. Un binomio troppo sexy per riuscire a resisterne. Erano giorni (e soprattutto notti) che Draco osservava quel viso, ma ogni volta scorgeva un particolare nuovo, finora sfuggito al suo sguardo acuto. Per lui, Hermione era un rebus infinito, una scoperta continua, e più scopriva una parte di lei, più si sentiva legato alla sua anima. Era un qualcosa di cui non poteva farne a me. E di certo non voleva.
Erano questi i suoi pensieri mentre quella mattina la guardava dormire. Nel momento in cui si mosse per raggiungere le sue braccia, però, un gufo bellissimo e maestoso (lo stesso che portò la collana ad Hermione) picchiettò sul vetro della finestra. Alla zampa portava legato una piccola lettera. Draco si girò di scatto e si precipitò nella direzione dell'animale. Aprì la finestra, ed una folata gelida entrò prepotentemente nella stanza. Hermione, nel dormiveglia, si girò di spalle per proteggersi dal freddo improvviso. Draco sganciò la lettera ed accarezzò il gufo altezzoso, che volò via indignato non appena capì che il suo padrone non gli avrebbe dato altro che carezze.
Il ragazzo chiuse la finestra, così da far entrare un'ultima folata. Strinse per un po' la lettera tra le mani. Riconobbe subito la grafia autorevole del padre, ma non ebbe il coraggio di aprire subito il messaggio. Dopo un po' trovò le forze e quasi strappò la busta che conteneva la lettera di Lucius Malfoy. Diceva proprio così:

'Siamo quasi a dicembre, ed ancora non hai portato a termine l'incarico che ti è stato assegnato: uccidere Albus Silente. Questo è un onore, figliolo mio, che noi dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio. Grazie alla generosità di Tu-Sai-Chi, la famiglia Malfoy potrebbe tornare al suo antico splendore ed all'autorevolezza di un tempo. Ci aspettiamo buone notizie quando tornerai a casa per le vacanze di Natale. Grazie alle nostre conoscenze, la lettera non è passata per alcun controllo. Ciò implica che il messaggio ti verrà consegnato direttamente, senza passare per la guferia. Contiamo tutti su di te.

Lucius Malfoy.

Ps. Tua madre mi chiede di scriverti che le manchi molto e non vede l'ora di riabbracciarti. Non farti distrarre da queste sciocchezze e resta concentrato. A presto.'

Di colpo si ricordò dell'incarico. Come avrebbe mai potuto uccidere il mago più potente degli ultimi tempi, se non il più potente in assoluto? Da qualche giorno, infatti, pensava più ad un diversivo, che ad uno scontro diretto, nel quale sicuramente sarebbe stato sconfitto.
Di colpo, gli venne un'idea. Doveva agire quel giorno stesso, approfittando del fatto che non ci fossero lezioni. Prese velocemente un foglio di pergamena e dell'inchiostro, e scrisse:

'Hermione, non ci sarò per tutto il giorno. Ci vedremo direttamente stasera. Ho impegni urgenti da svolgere. Mi dispiace dirtelo in questo modo, ma eri così bella mentre dormivi. Sarebbe stato un peccato svegliarti. A presto.
                                                     D.'

Lasciò il messaggio sulla scrivania della sua stanza, si vestì velocemente e raggiunse la porta. Si girò per l'ultima volta a guardarla. Il candore della sua pelle e il profumo che emanava erano così invitanti... No, doveva rimanere concentrato.

Se fosse stato più attento, quel giorno non sarebbe stato scoperto, e noi, forse, staremmo leggendo la storia con un finale diverso. Invece, uscì velocemente da quella stanza, convinto di ciò che stava per fare.
Il dovere lo chiamava.