10. Il Lumaclub

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- Quindi, Signor Preside, mi sta dicendo che per sconfiggere Voldemort è indispensabile l'aiuto di Draco Malfoy? - chiese Severus Piton attonito.

- Esattamente, Severus. La Profezia parla chiaro. Ma è necessario che né Draco né tantomeno la signorina Granger vengano a conoscenza di tale sorte. Il futuro è incerto ed incline ai cambiamenti. Basta una minima variazione, e della storia che potevamo immaginare non ci rimane che un'ipotesi. Occorre, quindi, che nessuno dei due venga a conoscenza della Profezia, e continuino a comportarsi come è loro solito. Se è davvero l'amore a legarli, qualsiasi aiuto esterno - e qui spostò lo sguardo su  Samantha - sarà superfluo. Lasciamo che gli avvenimenti si sviluppino in modo indipendente. Se ciò non dovesse bastare, sarà compito di Samantha dare un piccolo aiuto. - concluse, strizzando l'occhio alla giovane Ravenclaw.

- Signore, Harry Potter deve essere informato sulla Profezia? - chiese Thomas.

- Per ora no. I sentimenti di amicizia ed odio che prova nei loro confronti influenzerebbero la sua opinione. No, questi non sono ancora tempi abbastanza maturi per informarlo di una tale verità. Aspetteremo il momento adatto. - disse Silente, prendendo la bacchetta e puntandosela alla tempia. Iniziò a farla roteare, e dalla pelle spuntò una piccola consistenza gelatinosa. Più roteava, più la gelatina si allungava, formando una specie di verme trasparente. Con la bacchetta, Silente lo fece volteggiare in aria, fino a raggiungere una piccola fiala vuota, posta poco oltre la scrivania, dove venne rinchiuso. Successivamente, la fiala, come se possedesse un'anima propria, incise su se stessa le parole 'Ricordo della Profezia' e volò fino al grande raccoglitore dei ricordi.

- Ora non pensiamoci più. Andate a letto, domani tutti noi avremo una giornata impegnativa. Buonanotte. - concluse Silente.

                                ____________

L'indomani, Hermione si svegliò con una forte emicrania. Gli indumenti che aveva tolto la sera prima erano ancora sparsi sul pavimento. Gli stessi indumenti che erano ammucchiati nel bagno dei prefetti, mentre lei era nuda nella vasca, con Malfoy a poca distanza. Mentre metteva ordine tra i suoi pensieri e cercava di scacciare il mal di testa, ritornò alla sera precedente, cercando di dare un senso allo strano comportamento dello Slytherin. Differentemente da quando erano nel giardino, nel bagno dei prefetti Hermione era pronta ad essere baciata da lui. Forse perché... voleva quel bacio. Ma perché Malfoy sarebbe scappato quando era palese che Hermione non l'avrebbe rifiutato di nuovo? E perché i suoi occhi trasmettevano un dolore così vivido e trasparente?

Cosa nascondeva quel ragazzo?

Decise di non pensarci ulteriormente, così andò in bagno e si gettò sotto la doccia fredda. Dopo venti minuti uscì ed iniziò a vestirsi. Il grande specchio accanto al letto le rifletteva la sua figura slanciata e tonica e, ovviamente, i capelli in disordine. Ma, cos'era quella macchia vicino il collo? Hermione si avvicinò allo specchio preoccupata, tastando quella macchia leggermente più scura della pelle. Sbarrò gli occhi quando si rese conto di cosa fosse davvero. I baci di Draco le avevano causato dei lividi dall'incavo del collo fin sotto la mascella.

"Malfoy, me la pagherai!" pensò.

Poiché i capelli non riuscivano a coprirne tutta la superficie, decise di indossare un foulard con i colori della sua casa. Prese la borsa con i libri e scese in Sala Grande a fare colazione.

Al solito posto la aspettavano Harry, Ron e Ginny.

- Buongiorno! - eclamò Hermione ai suoi amici.

Cuore di Draco || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora