Il secondo primo appuntamento.

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"Allora?! Cosa ne pensi? Ti piace? Lo trovi interessante? Ohhh per me è un ragazzo davvero adorabile!" Mamma Karen assalì Jennifer di domande non appena lei si chiuse la porta alle spalle.

"Mi sembra un bravo ragazzo.." rispose lei con tono apatico.

"Oh che bello, ne ero certa!" Jennifer si diresse verso le scale con l'intento di raggiungere la sua camera il prima possibile. Voleva lasciarsi le mille domande di sua madre alle spalle. "Pensi che vi rivedrete?" urlò Karen dal piano di sotto.

"Credo di si mamma, ora ti do la buonanotte che sono distrutta." rispose sbrigativa prima di chiudere la porta.

Eccola di nuovo lì, sola con i suoi mille pensieri. Sola in una stanza che sembra conoscerla e riuscirla a capire meglio di chiunque altro. Quelle pareti gialle erano state testimoni dei suoi giorni più felici così come di quelli più tristi. Pareti che l'avevano vista rotolarsi nel letto insieme a Josh mentre lui cercava di farle il solletico. Pareti che l'avevano consolata nelle notti più tristi senza di lui.
A poco a poco iniziò a sentire gli occhi stanchi e nel giro di qualche minuto si addormentò con i vestiti ancora addosso.

Il mattino seguente si svegliò con la vibrazione del cellulare. Aprì un occhio per sbirciare il mittente e subito si sentì un nodo allo stomaco quando lesse che si trattava di un messaggio di Kevin. Con le dita ancora intorpidite digitò ansiosa sullo schermo per leggerne il contenuto.

"Hey Jennifer, sono Kevin! Tua madre mi ha dato il tuo numero. Volevo dirti che ieri notte non riuscivo a smettere di pensare a te. Non vorrei tu pensassi che sono un tipo che corre troppo ma ti andrebbe questa sera di cenare con me?"

Jennifer lanciò il telefono sul letto e si passò le mani tra i capelli.

Dio..che cisa devo fare? Sentiva una vocina nella testa.
Kevin sembra davvero un bravo ragazzo, forse dovrei accettare...
E se poi dovesse andare male?
O peggio ancora bene?
Non so se sono pronta per iniziare una nuova storia...
Sentiva dentro di se una grande confusione e sembrava non riuscire a venire a capo di quel dilemma.
Si diresse allora in bagno per farsi una doccia, aveva voglia di scrollarsi via alcuni pensieri.
Non appena ebbe terminato, con i capelli che gocciolavano su tutto il pavimento, attraversò il corridoio per andare in cucina a fare colazione.
Proprio in quel momento sentì la voce di sua madre che parlava al telefono, ma aveva un tono strano. A Jennifer sembrava quasi che sua madre stesse parlando a bassa voce per tenere nascosta quella conversione.
Per capirci di più decise di alzare la cornetta del telefono blu che si trovava nel corridoio ed origliare la telefonata.

"Si si, noi stiamo bene cara. Jennifer.. beh si anche lei, sta cercando di riprendersi. Il primo periodo è stata dura, non voleva mangiare, ne parlarci. Passava tutto il suo tempo chiusa in camera a dormire. È stato davvero straziante vederla così e non poter fare nulla, voglio dire è pur sempre la mia bambina."

Jennifer non sopportava il fatto che sua madre parlasse di lei con tutte le sue amiche ma allo stesso tempo la rattristava sapere di essere la causa della sofferenza di sua madre.

"Ma dimmi di Josh piuttosto, come sta? La terapia sta funzionando? Prego sempre per lui!"

In quel momento Jennifer si sentì mancare il fiato. Sua madre Karen non stava semplicemente civettando con le sue amiche sulla sua vita amorosa, stava parlando con la mamma di Josh.
La vocina nella sua testa continuava a ripeterle di mettere giù la cornetta.

"Smettila di ascoltare! Attacca Jennifer, attacca la cornetta! Sai che potresti sentire cose che ti faranno soffrire!" Ma Jennifer non volle darle ascolto, anzi, cercò di seguire quella conversione con più attenzione.
Cercava di respirare il più piano possibile anche se il cuore pareva batterle a mille.

Non lasciarmi qui.Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum