La vacanza dei sogni.

400 38 26
                                    

Jennifer si allontanò dall'hotel insieme ad Alessandro.
Aveva avuto l'ennesima discussione con Josh e voleva dimenticarsi di tutto per qualche momento.
Mentre camminava in silenzio per le strade di Roma, non poteva fare a meno di ripensare a tutte le cose successe in quell'ultimo periodo.
La sua vita, da serena e meravigliosa qual era, sembrava essere passata dal giorno alla notte.
Tutto era diventato grigio e il più brillante raggio di sole che aveva sempre avuto al suo fianco, Josh, si era spento.
Non era più il ragazzo di prima, anzi, sembrava essere una persona completamente diversa. Una persona che Jennifer non riconosceva più. Lo guardava negli occhi e si sentiva come se stesse osservando un estraneo.
Stava male e si sentiva morire alla sola idea di perderlo ma forse era già troppo tardi.

"Allora dove ti va di andare?" Chiese Alessandro riportandola alla realtà.

Jennifer lo fissò per un istante quasi come se si fosse dimenticata della sua presenza.

"Io...io non lo so." Rispose stordita. 'Cosa sto facendo?' Si domandò poi.

Alessandro fece una risatina notando la sua aria spaesata. "Ho capito, ti porto a mangiare il miglior panino di Roma." Aggiunse poi.

Percorsero circa due chilometri a piedi, scambiandosi solo qualche parola di tanto in tanto, poi finalmente arrivarono a destinazione.
Alessandro si avvicinò al bancone e ordinò due porzioni di patatine con due "panini reali" e Jennifer rise chiedendosi cosa volesse dire.
Se ne stava appoggiata con la schiena contro un muretto e fissava le luci della città che prendevano vita davanti ai suoi occhi.
Quel paesaggio le infondeva una strana sicurezza. Pareva come se le grandi strade ciottolate fossero della braccia che la tenevano stretta e le davano conforto.
Un fresco venticello le accarezzava le guance e l'odore di carne alla piastra si faceva strada nelle sue narici.

"Eccoci qui!" Esclamò Alessandro sorprendendola alle spalle.

Jennifer si spaventò. "Non ti avevo sentito arrivare! Cosa sono?" Domandò poi osservando i panini che Alessandro teneva tra le mani.

"Prima assaggia e poi mi dirai cosa ne pensi!" Rispose lui porgendole il pacchetto.

Jennifer lo prese tra le mani e dopo aver ripiegato la carta su se stessa addentò il panino. Masticava con calma cercando di individuare ogni sapore.

"È buonissimo, anche se non so si cosa si tratta. Per favore non dirmi che ho appena mangiato i testicoli di qualche animale." Disse preoccupata.

"Tu assicuro di no. È un banalissimo prosciutto che producono proprio qui vicino. Non sarà un pasto elegante, certo, ma a volte penso che la semplicità sia la strada migliore." Rispose lui per poi dare un altro morso.

Jennifer abbassò le braccia, poggiandole sul bordo del muretto.
"La sogno da sempre.." disse sospirando.

"Cosa?" Domandò Alessandro stupito.

"Una vita semplice." Rispose lei tenendo lo sguardo fisso verso la città. "Una persona da amare e con cui passare il resto della vita. Una bella casa accogliente, un lavoro che mi piace e magari dei figli."

Il ragazzo non riusciva a smettere di guardarla. Era totalmente rapito dal suo modo di parlare. "E non puoi averla?"

Jennifer si morse il labbro superiore. "Ultimamente le cose nella mia vita sono tutto tranne che semplici." Rispose sfregandosi le mani nervosamente.

"Ne vuoi parlare?" Domandò il ragazzo posando la sua mano sopra quella di Jennifer.

La ragazza lo guardò stupita per un istante, poi tolse la mano. "No, meglio di no."

Una volta finito di mangiare e dopo aver chiacchierato per una decina di minuti, Alessandro accompagnò Jennifer in albergo.

"Sei sicura si voler andare?" Domandò lui.

"Si, sicura. Grazie per la bella serata, ne avevo proprio bisogno." Replicò Jennifer salutandolo con un bacio sulla guancia.

Il ragazzo si portò una mano proprio nel punto in cui le labbra di Jennifer si erano posate qualche istante prima e poi facendosi coraggio le chiese se domani potevano vedersi di nuovo.

Jennifer abbassò lo sguardo per qualche secondo, poi senza pensarci troppo rifiutò.
Era stata una bella serata ma lei era venuta in italia con Josh e con lui voleva restare.

"Se dovessi cambiare idea questo è il mio numero." Disse Alessandro porgendole un bigliettino.

Jennifer sorrise e poi scomparve dietro le porte dell'ascensore.

Era terrorizzata all'idea di tornare in camera da Josh ma decise di farsi coraggio e aprì la porta.
Non appena entrò nella stanza notò qualcosa di strano sul letto. Sembrava come se ci fosse del pelo di animale sulle coperte. Man mano che avanzava però, Jennifer si rese conto che quello non era pelo di animale ma capelli. Si sedette all'estremità del letto e si portò una mano alla bocca.
Qualche secondo dopo sentì aprirsi la porta del bagno e una figura maschile apparve.

Jennifer non riusciva a credere a ciò che stava vedendo. Josh si era rasato completamente la testa senza tralasciare neanche la più piccola ciocca.

"Che cos'hai fatto?" Domandò Jennifer totalmente stordita.

"Che c'è non ti vado più bene cosi?" Disse lui con un tono di voce sarcastico.

"Smettila di fare cosi ogni volta! Smettila di fraintendere tutto quello che dico!" Replicò Jennifer alzandosi dal letto.

"Ora che sono un fallito pelato con un tumore non suscito più la tua curiosità eh?!" Disse lui a bassa voce.

Jennifer fece finta di non averlo sentito. Era stanca di litigare e voleva solo mettersi a letto a dormire.

Erano passate alcune ore e mentre Josh dormiva profondamente lei era ancora sveglia. Si girava e rigirava tra le coperte realizzando che se fosse rimasta vicino a Josh avrebbe dovuto dire addio a tutti i suoi sogni.
Proprio in quel momento decise di mandare un messaggio ad Alessandro per chiedergli si vedersi e lui accettò entusiasta.

Erano circa le 8 del mattino e Jennifer era già pronta per uscire. Josh ancora dormiva cosi decise di lasciargli un bigliettino: 'sono andata a vedere i musei Capitolini, se hai bisogno di me chiamami.'
Lasciò il foglio vicino al comodino e uscì dalla stanza.

Ad attenderla fuori dall'albergo trovò Alessandro con un pila di fogli tra le mani.

"Beh? Che cosa sono?" Domandò Jennifer non appena lo raggiunse.

"Sono tutti i luoghi che visiteremo oggi, quindi pescane uno e partiremo con quello." Rispose sorridendo.

A Jennifer piaceva la sua spensieratezza, una cosa che ultimamente nella sua vita non c'era più.
Senza esitare ne prese uno tra le mani e cercò di leggere la scritta in italiano.

"Pantheon! Stupendo, muoviamoci!"

Così iniziarono la loro lunga giornata: prima Pantheon, poi Fontana di Trevi, il Foro Romano, poi ancora i Musei Capitolini e per concludere quelli Vaticani.

Jennifer si sentiva stanchissima ma tremendamente felice. Era. Proprio così che si era sempre immaginata la sua vacanza a Roma.

Josh aveva passato tutta la giornata steso sul letto e non aveva smesso neanche per un minuto di pensare a Jennifer. Si sentiva terribilmente in colpa per il modo in cui si era comportato e voleva rimediare. Voleva mettere da parte i suoi malumori e farle trascorrere la vacanza che avevano sempre sognato insieme.
Decise di mettersi un completo elegante e comprò un mazzo di rose rosse. L'avrebbe aspettata davanti all'albergo e poi sarebbero andati a cena in un ristorante romantico.
Erano circa le 20,00 e Jennifer ancora non si vedeva. Josh iniziava a preoccuparsi e più i minuti passavano più si sentiva nervoso. Le 20,30 e ancora niente. Le 21,00.. 'ma dov'è?'
Preso dall'ansia Josh decise di chiamarla e chiederle con una scusa di tornare in albergo.
Tuttavia, proprio mentre Josh stava per comporre il numero, sentì la sua voce.
Allora posò il telefono e si aggiustò il nodo della cravatta pronto a vederla da un momento all'altro.
La sua voce si faceva sempre più chiara e nitida, segno che ormai era a pochi metri da lui.
Finalmente la vide sbucare l'angolo ma subito si accorse che non era da sola.
Josh fece per avvicinarsi ma interruppe il suo passo non appena vide le labbra di Jennifer posarsi sopra quelle di uno sconosciuto.

Non lasciarmi qui.Where stories live. Discover now