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Alle 18 in punto sono fuori casa di Harley. Ho recuperato la mia bellissima Kaw e sto per imbattermi nella furia della mia unica amica.
Esce dalla porta sorridente, infila il casco e sale sulla moto senza dire una parola. Ci dirigiamo verso la costa prendendo la strada principale, é la mia preferita perché lì posso correre senza freni. Una volta arrivate, parcheggio la moto fuori un bar, entriamo e ci sediamo ad un tavolo accanto alla vetrata laterale.

"Come va?" É la prima cosa che mi chiede da quando siamo arrivate.

"Normale, sono andata via di casa, per ora sto da Alex."

"Alex?" Mi guarda confusa.

"Si, hai presente uno di quelli che ha preso a botte quel ragazzo qualche giorno fa."

"Ah, si. E che ci fai con lui?" Le sue domande stupide mi stanno dando sui nervi, mi muovo piegando il ginocchio e poggiando il piede sulla sedia.

"Mi devi spiegare delle cose Harley. Come facevi a sapere di quella storia? Non mi hai portato lì per caso, non sono stupida."

"No, é vero. Sapevo dell'amore morboso che prova Gabriel per te, e salvarlo sarebbe stata la cosa più bella che potesse ricevere da te." Non mi convince affatto, sospiro stanca delle sue stronzate.

"Harley, non raccontarmi balle. Quel tizio ha una stanza piena di mie foto, é un malato, un maniaco ti rendi conto? Voleva rapirmi!" Do un pugno sul tavolo sporgendomi verso di lei. Lei spalanca gli occhi, vedo il suo stupore e qualcosa mi dice che davvero non ne sapeva nulla di tutta questa storia.

"Dio..io, io non ne sapevo nulla Aries, come cazzo é possibile, come lo sai?"

"Me lo ha detto Alex, me lo ha mostrato lui. L'altra sera, sono entrata con lui in quella stanza, ho visto tutto con i miei occhi. É stata una cosa rivoltante." Mi mordo l'interno delle labbra dal nervosismo. Harley picchietta il dito sul tavolo guardandomi fissa negli occhi.

"Non ti succederà nulla, sta tranquilla."

"Non mi succederà nulla, ovvio. Voglio sapere chi c'é dietro a tutta questa storia. Cosa, come, quando é successo, non mi interessa in che modo ma lo scoprirò." Arriva il cameriere e ordino due Martini bianchi.

"Sta attenta però, ok?"

"Si, ma non capisco ancora perché tu mi abbia portato lì."

"Santo cielo, Aries, non siamo nati tutti per prenderti per il culo." Mi dice esasperata. E io faccio spallucce arrendendomi alla sua motivazione.

Il resto del tempo lo trascorriamo a chiacchierare, mi ritrovo a parlare di Alex molte più volte di quanto dovrei, di quanto vorrei. Harley sostiene che io mi sia presa una cotta, ma questo é fuori discussione. Io non conosco l'amore, so fare solo del male alla gente ed é proprio quello che non voglio per Alex e nemmeno per John.

Il mio telefono si illumina mostrando la notifica di un messaggio di Alex.

-John vuole vederti, puoi venire?- Digito in fretta una risposta e mi alzo lasciando i soldi sul tavolino.

"Andiamo, ti accompagno a casa."

"Dove vai?"

"In ospedale, Alex mi ha chiesto di raggiungerlo."

"Vengo con te." La guardo stranita per alcuni secondi. Lei mi fa la sua solita faccia supplichevole e io vedo rassegnata.

"D'accordo, ma fa sparire quell'espressione da idiota dalla tua faccia." Ride seguendomi fuori dal bar.

"Ok, ok." Sventola le mani e recupera il casco. Saliamo in moto e ci avviamo verso l'ospedale.

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Nella foto Harley.

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