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Alex prepara un'insalata di pollo mentre io sono in bagno intenta a fare la doccia. Quando entro e mi immergo sotto il getto d'acqua calda inizio a pensare a tutto quello che é successo in questi ultimi ed interminabili due giorni. Gabriel e la sua ossessione maniacale, i miei genitori e la loro testardaggine, ma soprattutto John e Alex. Non so cosa dire, oggi andremo a trovarlo e io proprio non so come comportarmi, come lo guarderò, cosa mi dirà? Devo scusarmi, questo é poco ma sicuro. Ripenso allo scambio di sguardi con Alex e mi viene da sorridere. Sono in pace con lui, ma non credo che questo sia un bene. É il migliore amico di John, non lo tradirebbe mai eppure non posso ignorare ciò che provo quando sono vicino a lui. Una sensazione a me sconosciuta, come se niente potesse ferirmi quando c'é lui.

Bussa alla porta del bagno.

"Aries ci sei?" Ride.

"Ehm si si, dammi un attimo e sono da te."
Di corsa esco dalla doccia, avvolgo i capelli in un asciugamano, indosso un paio di pantaloncini da corsa grigi e un top dello stesso colore. Esco dal bagno e raggiungo Alex in cucina. La tavola é apparecchiata, mi siedo sullo sgabello e divoro tutto quello che ho davanti.

"Suppongo che ti sia piaciuto." Sorride e io ricambio con piacere. Era tutto squisito.

"Si, anche perché non mangio da due giorni." Faccio spallucce.

"Questo non succederà ancora." Mi prende la mano, devo dire che con il tempo forse mi ci potrò abituare, tutte queste attenzioni e manifestazioni fisiche non fanno per me. Ma ad Alex non importa, infine fa sempre ciò che vuole. Scuoto la testa sorridendo e lui mi accarezza il polso con il pollice.

"Posso chiederti perché?" Guardo le nostre mani.

"Perché mi piace, sei sempre così curiosa, così chiacchierona, la prima volta che ti ho preso la mano ho dovuto farlo, altrimenti non mi avresti mai seguito di sotto." Ride e io aggrotto la fronte in segno di disappunto ma lo lascio continuare.

"Poi con te mi viene naturale, non posso prometterti di non rifarlo, ma se ti infastidisce allora posso provarci."

"Era solo curiosità." Continua ad accarezzarmi la mano, non capisce cosa mi succede quando fa così.

"Ascoltami, tra poco andrò da John, ho pensato che forse sarà meglio che tu venga domani, così che io possa spiegargli un paio di cose. Ci stai?"

"Va bene, tanto io devo far visita ad un'amica."

"Ok, allora io vado, ci vediamo stasera?"

"A stasera." Si alza e mi si avvicina, mi stringe da dietro, a quel contatto sussulto e lui mi stringe di più. Mi posa un bacio sul collo e poi si stacca, lasciandomi in preda ai brividi. Apre la porta, sta per andare via.

"Alex." Si gira per guardarmi e piega la testa di lato. Mi avvicino a lui, lo guardo negli occhi, gli afferro il viso e lo bacio. Il nodo che avevo in gola si scioglie, il mio corpo é in subbuglio, gli afferro i capelli, glieli stringo, ora so cosa sono le farfalle nello stomaco. Mi stacco poco dopo, lui mi guarda e si morde il labbro inferiore, non riesco a decifrare la sua espressione, mi sento piccola, d'istinto lo spingo fuori e gli chiudo la porta in faccia. Appoggio la fronte alla porta e stringo gli occhi, cosa mi prende? Come ho potuto farlo di nuovo? Non ci capisco niente. Mi giro di spalle e mi siedo contro la porta portando le ginocchia al petto. Respira Aries, non é successo niente, é stato solo uno stupido ed insignificante bacio. Non se ne ricorderà nemmeno stasera. Guardo l'orologio, sono le cinque. Vado in bagno per finire di prepararmi, devo vedere Harley alla svelta. Devo riuscire a non pensare a lui, e lei é la persona giusta per portare a termine la mia missione.

HIDDEN Where stories live. Discover now