Senza più speranza

1.9K 142 52
                                    

-A cosa pensi?-

La sua domanda mi distrae dai pensieri, ma purtroppo non dalla confusione che aleggia nella mia testa.

Ormai sono due settimane che io e Rachel facciamo coppia fissa, ma non riesco proprio a capire perchè quando è tra le mie braccia come ora, o quando faccio scontrare le mie labbra con le sue, c'è sempre Lydia nei miei pensieri.

Questa situazione mi sta facendo diventare matto. Non posso più comportarmi come sempre, ora Rachel è la mia ragazza, e tutte le premure e le attenzioni che prima rivolgevo a Lydia adesso dovrei indirizzarle solo verso di lei. Inoltre sono esattamente due settimane che non ci sentiamo e che ci salutiamo appena quando ci incontriamo a scuola, e mai è successo che non parlassimo per un tempo cosi lungo.

Questo non aiuta affatto il mio umore, non riesco ad essere completamente felice senza Lydia.

-A nulla, non preoccuparti- le rivolgo un sorriso forzato, stringendola tra le braccia e accarezzandole i capelli.

Mi guarda interdetta, ma poi decide di lasciar perdere senza insistere, e di questo gliene sono profondamente grato.

-Non voglio che tu te ne vada. Rimani qui ancora un po'- si accoccola ancora di più a me ed io posso inalare il profumo fruttato del suo shampoo. E inevitabilmente questo mi riporta a lei, ha il suo stesso dannato profumo.

Non posso più stare qua, ogni cosa mi rimanda a Lydia. Sto impazzendo, lo sento.

-Mi piacerebbe, ma devo scappare- le stampo un bacio sulle labbra, alzandomi dal suo divano e afferrando la felpa.

-Ti chiamo più tardi- aggiungo per rassicurarla, mentre mi guarda con un'espressione un po' triste in volto e annuisce leggermente.

Mi dispiace lasciarla sola cosi, sembra quasi che io la stia abbandonando. Ma il cuore mi dice che ora devo correre da Lydia, parlarle e chiarirci una volta per tutte.


***

Il campanello trilla ripetutamente, e in me comincia a salire una certa agitazione. Quando la porta si apre rivela la signora Martin vestita di tutto punto.

-Oh ciao Stiles! Lydia non è in casa, mi dispiace- mi informa, fissandomi con sguardo compassionevole.

-Sa dirmi dove posso trovarla?-

-Mi ha detto che sarebbe andata in biblioteca, ma non so se è ancora li-

-Grazie mille- le rivolgo un sorriso di circostanza e mi avvio verso la biblioteca comunale.

Infondo dovevo sospettarlo. Ci sono solo due posti in cui andrebbe Lydia quando non è in casa. La biblioteca e il parco.

Mi ha sempre detto che ama udire il fruscio delle foglie degli alberi mossi dal vento, dell'odore intenso dei pini, e guardare i bambini giocare spensierati come se tutti i problemi del mondo non riguardassero loro.

La mia Lydia è sempre cosi profonda, sensibile, anche se a volte cerca di nasconderlo dietro il suo essere sempre razionale.

...la mia Lydia? Ma che diamine sto dicendo. Non è certo lei la mia ragazza!

Mi blocco davanti l'entrata della biblioteca e dalle vetrate scorgo la sua figura, intenta a leggere un libro. E come sempre rimango incantato, perché è semplicemente la creatura più pura e bella che io abbia mai visto.

Varco l'entrata e mi avvicino a lei un po' titubante. Alza gli occhi dalla sua lettura per prestarmi attenzione, mostrandomi le sue bellissime iridi verdi che ho sempre amato alla follia.

-Ehi- mi limito a pronunciare, mentre lei abbandona il libro per alzarsi e avvicinarsi a sua volta.

-Stiles, che ci fai qui?- mi chiede corrucciando la fronte.

-Sono passato a casa tua e tua madre mi ha consigliato di cercarti qui- ammetto, rivolgendo lo sguardo verso il basso

-E perché mi cercavi?-

E nuovamente lo rialzo, per riprendere il contatto con i suoi occhi.

-Perchè la tua assenza mi distrugge- dico tutto d'un fiato, guardando lei che sgrana gli occhi sorpresa e boccheggia in difficoltà.

Accenno un sorriso. Poche volte ho visto Lydia cosi impacciata, e ogni volta la voglia di stringerla tra le mie braccia è troppa.

Porto una mano sulla sua guancia, passando il pollice sulla sua gota.

-E' cosi Lydia. Mi manchi-

Noto che il suo petto si alza e si abbassa sempre più freneticamente e questo non può che farmi piacere. Un attimo dopo chiude gli occhi, appoggiando la sua mano sulla mia come a farmi intuire che anche io le sono mancato, o almeno spero.

 Un attimo dopo chiude gli occhi, appoggiando la sua mano sulla mia come a farmi intuire che anche io le sono mancato, o almeno spero

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Ma qualcosa o meglio, qualcuno interrompe il nostro momento cosi magico.

-Allora è cosi eh?-

Mi volto di scatto e Rachel è li, a pochi metri da noi, con un'espressione a dir poco furibonda in volto, mentre lacrime di rabbia le solcano le guance. E mi si spezza il cuore sapere di averle fatto del male.

-Ascolta, non è come credi- mi allontano da Lydia per avvicinarmi a lei e prenderle la mano, ma lei si scansa prima che possa toccarla.

-Mi avevi detto che l'avresti dimenticata! Mi hai solo mentito!- urla ormai disperata e io mi sento di merda. Sono stato capace solo di farla soffrire mentre invece lei mi è stata sempre accanto.

-Rachel aspetta!- la chiamo mentre fugge da me, consapevole che non si fermerà.

Mi porto le mani tra i capelli, arruffandoli ancora di più, facendo su e giù borbottando tra me e me come uno psicopatico.

-Stiles, stai calmo. Vedrai che sistemerai tutto- Lydia mi afferra la mano per cercare di calmarmi ma io sono ormai fuori di me, e vorrei urlarle che è colpa sua, anche se so che non è cosi.

Libero la mano dalla sua.

-Non si sistemerà un bel niente! Non lo capisci? Fin quando ci sarai tu nei miei pensieri, io e lei non potremo mai stare insieme!- le urlo contro.

-Mi dispiace- dice con un filo di voce.

Possibile che riesco solo a far soffrire le persone a cui tengo?

-Non è colpa tua- cerco di rimediare, ma ormai è troppo tardi.

Passiamo qualche minuto in religioso silenzio, prima che lei decida di interromperlo.

-Forse è il caso di salutarci qua- mi guarda un'ultima volta, -Ciao Stiles- sussurra, e se ne va, lasciandomi peggio di quanto stessi qualche minuto fa.

La testa mi sta implodendo e sento i sensi venire meno. No, non di nuovo.

Combatto con tutto me stesso per resistere all'odio, al rancore, alla cattiveria che sta nascendo in me. Ma poi penso a quanto io sia in grado solo di combinare casini e rendere infelici le persone.

E mi lascio andare, mi arrendo all'oscurità che è in me, e questa volta sento di essere spacciato, forse per sempre.

Riapro gli occhi ed ora riesco a vedere ciò che mi circonda con una nuova consapevolezza. In me non c'è più amore, ne compassione. Ho solo sete di vendetta e presto tutti scopriranno di cosa è capace il vero Stiles.

An emotional tetherWhere stories live. Discover now