Obiettivo: riconquistare il suo cuore

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-Ehi Lydia!- la saluto da lontano con la mano, notando che sta civettando con un bellimbusto sotto gli occhi curiosi di tutti. Sapere che per lei è come se non esistessi mi fa venire voglia di urlare dal nervoso.

Sentendo la mia voce, sbuffa scocciata, farfugliando qualcosa di incomprensibile al tipo che, prima di andarsene, mi guarda ghignando compiaciuto. Se avessi un minimo di muscoli in più gli farei vedere io se gli viene ancora voglia di ridere.

-Che diamine vuoi?- mi risponde ringhiando.

-Che avevi di tanto interessante da raccontare a quello?- domando, assottigliando gli occhi e torturandomi le mani dalla gelosia.

-Non sono affari tuoi, Stilinski-

Quanto odio quando mi chiama cosi. E' talmente formale, indifferente, estraneo.

-Ti ho già detto di chiamarmi Stiles-

-E io ti ho già detto di non scocciarmi- afferma piccata, prima di sbattere il suo armadietto rumorosamente e voltarsi di scatto per allontanarsi da me. Ma di riflesso le blocco il braccio.

Mossa decisamente sbagliata. Si volta, afferrandomi la mano con cui l'ho bloccata e storcendomi il braccio, provocandomi un dolore lancinante, tanto da riuscire a vedere solo un accecante bianco.

-Non devi toccarmi- pronuncia rabbiosamente.

Mi piacerebbe sapere come cavolo ha fatto a diventare cosi forte. Può darsi che l'oscurità oltre a rendere le persone più furiose le rende anche più potenti?

-Va bene, va bene. Ma ora mollami, mi stai spezzando l'osso- dico sofferente, e sento la sua presa rallentare e il dolore essere sempre meno intenso.

-La prossima volta non sarai cosi fortunato, Stilinski- mi sussurra, avvicinando le sue labbra al mio orecchio e dileguandosi nel nulla.

E va bene Lydia. Vuoi la guerra? Che guerra sia.


***

-Non se ne parla-

-Dai, Malia. Non ti chiedo mai niente, se non vuoi farlo per me almeno fallo per lei- la supplico quasi in ginocchio, sperando che accetti la mia richiesta.

-Stiles, Lydia ora non mi considera nemmeno un'amica. Come puoi pensare che accetterà di venire con noi stasera?- domanda inarcando un sopracciglio.

In effetti è sempre stato difficile convincere Lydia a fare qualcosa contro la sua volontà, figuriamoci ora che non ci sopporta nemmeno.

Ma questa sera sarà la mia occasione per tentare di riconquistarla e non posso sprecarla.

-Almeno proviamoci- pronuncio infine, esprimendo tutta la mia intenzione di sistemare la situazione.

Mi fissa dubbiosa per l'ultimo istante, prima di sospirare rassegnata.

-Va bene. Ma come farai a parlarci? Lei non vuole nemmeno essere avvicinata da noi-

-Infatti non voglio parlarci- affermo spavaldo, con un ghigno stampato in faccia.

Noto la sua espressione corrucciata, più sorpresa che confusa.

-Che intenzioni hai?-

-Farò il suo stesso gioco-

-Non credo di aver capito- si limita a rispondere, incrociando le braccia al seno.

-Lo scoprirai questa sera-

An emotional tetherWhere stories live. Discover now