Riappacificazione

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All'uscita da scuola, mi avvicino a Scott senza sapere bene cosa dire per scusarmi.

-Ehi Scott- lo saluto incespicando le parole, come sempre quando sono agitato o nervoso. Lui sembra accorgersi solo ora della mia presenza, nonostante sia un licantropo e avrebbe potuto avvertirla in lontananza.

-Stiles- sembra sorpreso di vedermi, forse non si aspettava che io gli rivolgessi la parola dopo avergli detto di starmi lontano.

Come dargli torto, se ci ripenso mi prenderei a schiaffi da solo. La mia reazione in quel momento è stata decisamente eccessiva. Il mio lato oscuro sta influenzando non solo me, ma anche i miei atteggiamenti, e questo non mi piace per niente.

-Scott quello che ti ho detto l'altro giorno non lo penso davvero. Mi..mi dispiace, ho sbagliato a reagire cosi- affermo, torturandomi le mani per smorzare le tensione che provo.

Lui mi appoggia subito una mano sulla spalla, rivolgendomi un sorriso comprensivo.

-Tranquillo, è acqua passata. Siamo fratelli no? E i fratelli litigano a volte-

-Si hai ragione..lo siamo- gli sorrido, allargando le braccia per stringerlo in un abbraccio fraterno che lui ricambia immediatamente.

Fortunatamente Scott è sempre stato un amico comprensivo e fin troppo buono con tutti. E anche se probabilmente non merito il suo perdono, sapere che lui sarà al mio fianco è per me un gran sollievo.

Ma al mio cuore manca qualcosa di estremamente importante per essere completo. Ed è Lydia. Sono sicuro che con lei sarà molto più difficile fare pace. So di averla ferita, delusa con le mie parole troppo pungenti.

-Pensi che Lydia mi perdonerà?- chiedo al mio amico, mentre camminiamo fianco a fianco verso i parcheggi.

Scott arriccia le labbra con fare pensieroso, come per cercare un consiglio adatto da darmi.

-Credo che dovresti lasciarle il suo tempo, Stiles-

-Cioè? Dovrei lasciare le cose come stanno senza fare niente?- inarco un sopracciglio, confuso. Lui si stringe nelle spalle.

-Vedrai che le passerà- si limita ad affermare. Mi blocco sul posto, fissandolo come se venisse da un altro pianeta.

-Stiamo parlando della stessa Lydia?-

Non le passerà mai. Lydia è troppo orgogliosa. Ricordo di una volta che le ho fatto uno scherzo innocente durante il primo anno di liceo. Me lo sta rinfacciando ancora oggi.

-Sentiamo allora. Cosa avresti intenzione di fare con lei?- mi chiede ridacchiando.

-Beh..vuoi davvero saperlo? Perchè la lista è lunga- ironizzo guardandolo malizioso, mentre lui si fa paonazzo in volto.

-Stupido, sai cosa intendo!- si corregge, rendendosi conto che la sua domanda era piuttosto equivoca.

-Non so..magari chiederle scusa, tanto per cominciare- sospiro, tornando al tono serio.

-Allora buona fortuna fratello!- mi da una pacca sulla schiena, prima di salutarmi con la mano alzata e dirigersi verso la sua moto.

"Me ne servirà tanta" penso, e improvvisamente l'ansia e la paura mi travolgono. Riuscirò a farmi perdonare anche da lei?

-Ehi! Allora non sei scomparso!- si avvicina a me Rachel, salutandomi con un bacio sulla guancia.

-Ciao Rachel, scusami per l'altro giorno. Mi sentivo poco bene-

An emotional tetherWhere stories live. Discover now