Twenty one.

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I giorni passavano l'uno dopo l'altro ed erano sempre tutti uguali, non succedeva mai nulla che rendesse memorabile un giorno, in paese tutti svolgevano le loro normali attività lottando duramente contro il caldo che diventava sempre più torrido.
La pioggia che giorni prima aveva bagnato tutto il paese, e che non accennava ad arrestarsi, era diventata solo un ricordo, il mattino seguente il sole era nuovamente alto nel cielo per ricordare a tutti che la bella stagione era arrivata.

La notte che Benjamin e Federico avevano deciso di passare insieme era andata nei migliori dei modi, i due erano stati fino a notte inoltrata a parlare del più e del meno, nonostante si conoscessero da sempre amavano raccontarsi pezzi di vita propria e ricordare bei momenti passati insieme, non erano di certo mancati i baci, per il più piccolo ogni momento era perfetto per far, ancora una volta, sue quelle labbra che tanto amava ma i giorni a seguire non erano stati tanto belli come quella notte.
Benjamin pensava che suo padre fosse partito per una questione urgente quel giorno ma invece, per via della pioggia torrenziale, suo padre aveva rimandato quel viaggio nei giorni a seguire e questo per il moro era stato un problema, il genitore gli aveva rivolto tantissime domande esigendo che gli fosse detta la verità, il più grande aveva deciso di omettere il dettaglio che aveva passato la notte con il biondo e gli aveva raccontato soltanto di aver passato la notte nella capanna nel bosco ma Alberto aveva creduto ben poco alle parole del suo ragazzo e aveva vietato a suo figlio di vedere l'altro per qualche giorno.
Federico, preoccupato per l'assenza del maggiore, in seguito a quella pioggia torrenziale aveva preso un brutto raffreddore che lo costrinse a letto per qualche giorno ma il suo pensiero era costantemente rivolto al suo fidanzato, temeva che gli fosse successo qualcosa di brutto e sperava vivamente che quel pomeriggio sarebbero riusciti a vedersi.

La mattinata era trascorsa abbastanza velocemente, il moro non ne aveva voluto sapere di uscire dalla sua stanza, aveva passato il tempo a leggere uno libro che gli era stato consigliato tempo prima da Federico, si sorprendeva continuamente di quanto loro due avessero gusti così tanto simili seppur, all'apparenza, sembrassero così tanto diversi ma la sua lettura venne interrotta quando qualcuno entrò nella sua stanza.
-"Benjamin." Lo chiamò.
Il ragazzo girò la testa e sorrise debolmente alla persona appena entrata.
-"Madre." Disse lui. "Accomodatevi." Aggiunse.
La donna chiuse la porta alle sue spalle e si sedette su uno dei divani presenti nella stanza.
-"Volete parlarmi?" Chiese il ragazzo e chiuse il libro che stava leggendo.
-"No, volevo solo dirti una cosa, non ti disturberò." Rispose Agnes mentre si sistemava il pomposo vestito viola con le mani.
-"Dovreste smetterla di indossare vestiti così pomposi, non vi rendono giustizia, madre." Sorrise Benjamin e ripose il libro sullo scaffale.
-"Che vuoi farci, ho una passione per questo genere di abiti." Rise la madre.
Il ragazzo le sorrise nuovamente e si sedette accanto a lei.
-"Cosa dovete dirmi?" Chiese.
La donna smise di ridere e si ricompose.
-"Tuo padre è partito." Disse lei.
-"E?" La incitò a continuare il moro.
-"Resterà via per circa dieci giorni, puoi vedere il tuo Federico senza doverti preoccupare." Spiegò Agnes.
Un sorriso si impossessò delle labbra del più grande che, preso dall'euforia del momento, gettò le braccia al collo della donna che gli aveva dato la vita e la strinse in un caloroso abbraccio.
Agnes era sorpresa da quel gesto da parte del figlio, Benjamin non era solito dimostrare i suoi sentimenti con gesti simili, ma questo non le impedì di stringere a sua volta il suo bambino.
-"Grazie madre, grazie davvero!" Esclamò sorridente il più grande.
La donna sciolse l'abbraccio e accarezzò la guancia del figlio.
-"Và da lui tesoro, sono sicura che ti sta ascoltando." Sorrise lei.
-"Vado subito!" Rispose Benjamin e si alzò dal divano prima di correre fuori dalla stanza.

Federico era seduto, come al solito, ai piedi del grande albero, aveva lo sguardo alzato verso il cielo ed era perso tra i suoi pensieri, talmente tanto distratto da non sentire dei passi dirigersi verso di lui, quando una mano calda si posò sulla sua spalla il minore sobbalzò e, spaventato, si girò per vedere chi fosse.
-"Piccolino." Sorrise Benjamin.
Il biondo, sul punto di scoppiare a piangere, si alzò frettolosamente e gettò le braccia al collo del moro che lo strinse a sè.
-"Ehi piccolo, cosa succede?" Sussurrò il ragazzo.
Una lacrima cadde dagli occhi di Federico e andò a rigargli una guancia.
-"Mi sei mancato." Singhiozzò lui. "Mi sei mancato tantissimo." Continuò.
-"Non piangere Federico." Sussurrò il moro. "Ora sono qui con te." Aggiunse e lo strinse ancora di più al suo corpo.
Federico non sapeva esattamente perché era scoppiato a piangere in quel modo ma aveva smesso di fare domande, Benjamin gli aveva sconvolto la vita, aveva sconvolto lui, grazie a lui tutto era possibile.

-"Ti sei calmato?" Chiese Benjamin dopo vario tempo.
La schiena del moro era poggiata al tronco dell'albero e aveva le gambe incrociate, Federico aveva la testa sulle gambe del maggiore e lasciava che questo giocasse con i suoi capelli.
-"Si, grazie." Rispose il biondo e gli regalò un piccolo sorriso.
-"Anche tu mi sei mancato tantissimo, questi giorni senza di te sono stati un inferno, sembravano non passare mai." Disse il più grande.
Federico alzò la testa e si mise a sedere dove precedentemente c'era la sua testa, Benjamin gli cinse i fianchi con le braccia e lo attirò più vicino a sè.
-"Non pensiamoci più, ora siamo insieme e non serve altro." Sussurrò il minore e gli diede un bacio a stampo.
Il moro sorrise e gli diede un bacio sulla punta del naso.
-"Tu piuttosto, tu come stai?" Chiese.
-"Sto bene, sai che mia madre sa come curare i raffreddori." Rise Federico.
-"Anche io so come farti star bene." Sorrise Benjamin e fece unire le loro labbra.
Le mani del biondo finirono tra i capelli dell'altro mentre le loro bocche si muovevano l'uno contro l'altra.

Nel silenzio di quel posto si poteva udire solo lo schioccare dei loro baci, le loro mani che si toccavano prima di lasciarle vagare sui loro corpi per sentirsi ancora più vicini di quanto già fossero.

Dopo vari minuti i due si staccarono con il fiato spezzato e si sorrisero a vicenda.
-"È possibile amare così tanto una persona come io amo te?" Chiese retorico Benjamin mentre accarezzava la guancia rossa del minore.
-"Di te non ne ho mai abbastanza." Disse Federico e fece riunire le loro labbra.

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Ehi💕
Innanzitutto vi ringrazio infinitamente per le novemila visualizzazioni, oggi sono tre settimane di questa storia e siamo già tanti, grazie infinite💕
Vi ricordo le mie storie in collaborazione con fenjifanfiction e annavittoria98 , si chiamano 'Forbbiden soulmates' e 'Incident', e potete trovarle sui loro rispettivi profili.
Inoltre, vi avviso, che ho appena pubblicato una piccola one shot, per chi non lo sapesse è una storia con un solo capitolo, sempre su Benjamin e Federico, si chiama Fly || Fenji e potete trovarla sul mio profilo.
Se volete contattarmi potete farlo qui o mi trovate su Twitter, il mio nick è @suarezgilliesIt, sarò felice di parlare con voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora