Sixteen.

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Erano passati vari giorni dall'incontro di Benjamin e Federico al loro solito posto, quel giorno il moro aveva detto all'altro che non provava nulla nei suoi confronti che la notte che avevano passato insieme era stata solo uno sbaglio.
Loro due non erano destinati a stare insieme, era questa la scusa che Benjamin continuava a ripetersi per giustificare le sue azioni, lui sapeva di provare qualcosa di veramente forte nei confronti di Federico ma sapeva anche che non poteva renderlo felice e, per questo motivo, preferiva rinunciare alla sua di felicità pur di vedere il suo piccolo sorridere.
Federico non riusciva a credere alle parole che l'altro gli aveva detto però aveva deciso ugualmente di accettare la sua proposta di restare amici, non voleva e non poteva rinunciare alla presenza dell'altro nella sua vita ma non poteva nemmeno rinunciare ai suoi sentimenti verso di lui, infatti, nei pochi giorni passati aveva più volte cercato di stuzzicare il più grande con varie carezze e avvicinandosi in maniera pericolosa a lui, varie volte le loro labbra erano state sul punto di toccarsi ma il biondo, per mettere alla prova l'autocontrollo del moro, si era sempre tirato indietro sperando in una mossa da parte dell'altro che, però per sua sfortuna, non era mai arrivata, ogni volta Benjamin inventava una scusa per andare via e lasciarlo solo con i suoi dubbi ma una cosa era certa, non si sarebbe arreso tanto presto, voleva Benjamin nella sua vita e l'avrebbe avuto, voleva amarlo.

Anche quel pomeriggio i due si diedero appuntamento al loro solito posto, Federico aveva insistito tanto affinché il moro lo raggiungesse prima del previsto, voleva passare più tempo possibile con lui e, al più grande, quella sua decisione non dispiaceva, amava stare in sua compagnia benché non lo desse a vedere.

Il più piccolo era già giunto sul luogo del loro appuntamento mentre il moro era ancora a casa sua intento a finire di prepararsi e raggiungere l'altro il prima possibile ma venne interrotto quando qualcuno bussò alla sua porta.
-"Avanti!" Gridò lui per farsi sentire.
La porta si aprì lentamente ed entrò nella sua stanza sua madre con un'espressione al quanto preoccupata.
-"Benjamin?" Lo chiamò lei.
-"Madre." Disse lui e si girò verso di lei.
-"Possiamo parlare?" Chiese la donna.
-"Beh, in realtà, io dovrei uscire." Blaterò il ragazzo mentre si grattava la nuca.
-"Solo pochi minuti, ho bisogno di farti alcune domande." Lo pregò Agnes.
-"Va bene." Sospirò il moro e le indicò il letto.
La donna, visibilmente affaticata dalla lunga camminata appena compiuta, annuì e si sedette sul letto del figlio che la affiancò.
-"Cose volete domandarmi madre?" Chiese il ragazzo.
-"Sei felice?" Chiese la madre cogliendolo di sorpresa.
Benjamin restò vari attimi ad osservarla incapace di rispondere, più volte aprì la bocca per poi richiuderla subito dopo, normalmente le avrebbe detto di sì solo per non farla preoccupare ma quella volta non se la sentiva di mentirle così spudoratamente.
-"Come immaginavo." Sospirò rassegnata Agnes.
-"Perché questa domanda?" Domandò il più grande cercando di mantenere un'espressione disinteressata.
-"Benjamin guardarmi e dimmi la verità." Ordinò la donna.
-"Sono felice, madre." Mentì lui senza mai incrociare lo sguardo della donna che lo aveva messo al mondo.
-"Non ti credo." Rispose diretta lei.
-"È la verità, io sono felice." Balbettò il ragazzo visibilmente a disagio.
-"Va bene, voglio crederti." Disse la donna e Benjamin tirò un sospiro di sollievo. "Ma guardarmi dritta negli occhi e ripetimelo, dimmi ancora una volta che sei felice." Continuò con tono autoritario.
Il moro, titubante, si girò a guardarla e fece incrociare i loro occhi, quasi non scoppiò a piangere a quel contatto, sapeva che sua madre voleva solo vederlo felice e che poteva fidarsi di lei ma come poteva spiegarle il suo amore verso Federico?
La donna, capendo la sua situazione, si avvicinò a suo figlio e lo strinse al suo corpo proprio come faceva quando era piccolo e lui si faceva male perché, in un certo senso, Benjamin si stava facendo male ma non di un dolore fisico, stava rinunciando ad una cosa tanto importante per lui e questo lo stava lentamente uccidendo.
-"Benjamin io voglio vederti felice." Disse la donna mentre gli accarezzava i capelli come era solita fare.
-"Io ci provo ad essere felice..." Sussurrò il più grande.
-"Guardami." Ordinò Agnes e sciolse l'abbraccio prima di alzare il viso di suo figlio. "Io ho dovuto rinunciare alla mia felicità ma tu non devi farlo, non importa se tuo padre non accetta le cose come stanno, io sarò sempre dalla tua parte.
Combatti per la tua felicità Benjamin, combatti e non arrenderti mai.
Non puoi costringerti a vivere una vita con una persona che non ami e ad essere infelice.
Ti prego, non rinunciare a tutto." Disse lei.
Il moro non sapeva cosa rispondere né tantomeno cosa pensare, come poteva sua madre sapere tutto?
-"Madre..." Balbettò lui.
-"Niente madre, ora vai, corri da lui e sì felice." Rispose Agnes con un sorriso stampato sul volto.
Benjamin la ringraziò per le belle parole e corse fuori dalla stanza, doveva raggiungere Federico il prima possibile.

Poco più di cinque minuti di corsa disperata il moro giunse al loro solito posto e li trovò Federico con le ginocchia strette al petto e lo sguardo perso nel vuoto.
Come aveva potuto anche solo pensare di rinunciare a lui?
-"Federico." Lo chiamò con il fiato spezzato e si sedette accanto a lui.
Il più piccolo gli sorrise debolmente e prima che potesse dire qualsiasi cosa si ritrovò le labbra del moro sopra le sue.
Federico, dopo un momento iniziale di smarrimento, rispose al bacio e gli gettò le braccia al collo.
Benjamin continuava a stringerlo in modo possessivo e, ogni qualvolta si staccavano per prendere aria, cercava le sue labbra in modo disperato, sentiva di avere costantemente bisogno dell'altro ragazzo in quel momento e in tutta la sua vita.
Le loro bocche si muovevano sincronizzate mentre le loro lingue continuavano a cercarsi, all'interno delle loro bocche, avevano un disperato bisogno l'uno dell'altro e quel contatto era tutto ciò che desideravano.
Dopo vari minuti i due si staccarono e si guardarono negli occhi sorridendo.
-"Perché hai fatto questo?" Domandò il biondo con la paura di rovinare tutto.
-"Perché ti amo mio piccolo Federico." Rispose Benjamin. "Ti amo e non voglio perderti, voglio viverti giorno per giorno, non posso dirti ciò che accadrà in futuro ma posso dirti che voglio scoprirlo con te.
Non so se tutto questo finirà bene o male ma so che vale la pena viverlo." Continuò.
Federico gli rubò un bacio a stampo e gli sorrise.
-"Ti amo anche io Benjamin e voglio viverti per tutto il tempo che il destino deciderà di regalarci."

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora