Seven.

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La bella stagione iniziava a farsi sentire provocando l'allegria generale un paese.
L'estate era la stagione preferita di Federico, amava i colori che la natura possedeva in quel periodo, l'allegria che essa portava in città e anche quella che provocava in lui, adorava girare per le strade del suo paese e ammirare gli effetti della bella stagione, l'estate era decisamente una delle cose che preferiva.
Per Benjamin invece non era così, l'estate non era affatto la sua stagione preferita, quasi odiava vedere con che allegria gli altri affrontassero le cose in quel periodo mentre lui era costretto ad essere infelice, preferiva la calma e il freddo dell'inverno, in quel periodo, le strade erano quasi sempre deserto ed era davvero difficile incontrare qualcuno che fosse di buon umore.
Benjamin non odiava la felicità altrui semplicemente era invidioso di loro, lui non lo era mai stato in vita sua, solo in presenza di Federico poteva dimenticare i suoi problemi e concedersi il privilegio di sorridere.
Federico era la sua via di fuga dal mondo.

Il sole era alto nel cielo già da diverse ore e si poteva percepire l'aumento delle temperature, con il caldo il lavoro dei compaesani era diventato più duro e, per questo motivo, Benjamin e Federico erano grati di poter passare le loro giornate in giro per il paese ad oziare, nonostante le condizioni economiche del biondo non fossero delle migliori il padre di quest'ultimo aveva insistito affinché si godesse la sua giovinezza fin quando gli era possibile.
I due erano, come sempre, al loro posto e si stavano godendo la pace che quel posto gli offriva.
-"Benjamin?" Lo chiamò il più piccolo mentre teneva gli occhi chiusi per via della luce.
-"Mh?" Mugugnò il moro e girò il viso per guardarlo.
Federico si mise a sedere e si stropicciò gli occhi.
-"Ti va di andare a fare un giro?" Propose.
Il più grande lo imitò e incrociò le gambe.
-"Un giro?" Ripeté.
-"Si, una passeggiata." Rispose il biondo facendo spallucce.
-"Dove?" Continuò a chiedere Benjamin che non prevedeva nulla di buono.
-"In paese, ovvio." Disse con disinvoltura il più piccolo e fece un gesto con le mani per far sembrare il tutto più naturale.
Il moro lo scrutò per un lungo tempo per cercare di capire se fosse serio o il contrario ma, per sua sfortuna, non vedeva in lui alcuna voglia di scherzare.
-"È uno scherzo?" Gli chiese dopo.
-"Assolutamente no." Rispose Federico per poi alzarsi in piedi, si pulì i vestiti con le mani e raggiunse l'altro ragazzo. "Non staremo molto, una passeggiata breve e cercheremo di evitare il più possibile gli altri compaesani." Continuò cercando di convincerlo.
-"Federico..." Sussurrò il maggiore e abbassò lo sguardo.
Il biondo si inginocchiò davanti a lui e gli prese il viso tra le mani portandolo a pochi centimetri di distanza dal suo.
Benjamin, a quella poco distanza che c'era tra loro, deglutì e gli iniziarono a tremare le mani.
-"Non permetterò che nessuno, e sottolineo nessuno, parli male di te in paese." Disse il più piccolo.
-"In paese tutti ti vogliono bene e non puoi rovinare la tua reputazione solo per difendere qualcuno che non ha mai fatto nulla per far cambiare agli altri opinione su di lui.
Sono io che non posso permetterlo." Disse il moro mentre si perdeva negli occhi del ragazzo davanti a lui.
-"Benjamin tu sei una persona fantastica, e io posso dirlo con certezza, se gli altri non ti conosco non è colpa tua e io non permetterò mai che chi non ti conosce ti giudichi.
Mai Benjamin." Sussurrò Federico e gli scostò i capelli dal viso prima di riportare la mano sulla sua guancia.
-"Grazie." Si limitò a dire Benjamin e gli regalò un piccolo sorriso prima di inclinare la testa da un lato e lasciare che il ragazzo gli accarezzasse la guancia. "Andiamo." Aggiunse dopo poco.
Il biondo gli sorrise e gli lasciò un'ultima carezza sulla guancia prima di alzarsi e aiutare, a sua volta, l'altro ad alzarsi.
-"Però sarà una passeggiata breve!" Lo avvisò Benjamin con l'indice alzato.
-"Va bene, va bene." Rise l'altro e lo trascinò con sè fuori dal bosco.

La breve passeggiata che gli aveva promesso Federico non era stata poi così tanto breve, il biondo l'aveva costretto a girovagare senza meta per più di due ore ma non si era affatto annoiato, adorava ascoltare parlare il più piccolo, trovava estremamente interessante tutto ciò che questo diceva, e anche i compaesani non erano stati un problema, Federico aveva fulminato con lo sguardo tutti coloro che avevano da ridire su di lui.
Federico l'aveva difeso proprio come aveva promesso.
-"Benjamin ti va di passare a casa mia?" Propose Federico e si sedette sulla fontana in piazza.
-"A casa tua?"
-"Si, è da un po' che non vieni e ai miei genitori farebbe davvero piacere vederti, ti adorano." Sorrise il più piccolo.
-"Anche a me farebbe piacere rivederli." Disse sorridente Benjamin. "Andiamo." Aggiunse.
Il biondo saltò in piedi e gli sorrise un'ultima volta prima di dirigersi verso casa sua.

Dopo circa quindici minuti di cammino i due giovani giunsero alla loro destinazione, la casa di Federico era proprio davanti ai loro occhi.
-"Vieni, entra." Lo invitò ad entrare il più piccolo.
Benjamin strusciò i piedi sul tappeto e fece come l'altro gli aveva appena detto, si guardò intorno e, subito, il suo corpo venne invaso dal calore di una famiglia, adorava andare a casa dell'altro perché era l'unico posto in cui si sentiva amato, in cui poteva comprendere cosa significasse avere una famiglia, rispetto a casa sua era molto modesta ma, ai suoi occhi, era assolutamente perfetta.
-"Benjamin che piacere." Sorrise la madre del biondo che li raggiunse all'entrata.
-"Donna Eva, il piacere è tutto mio." Ricambiò il sorriso lui.
-"Madre spero non vi dispiaccia che Benjamin sia qui." Si intromise Federico.
-"Ma certo che no Federico." Disse lei. "Fà come se fossi a casa tua, io vado a prepararvi la merenda." Aggiunse rivolta verso il moro prima di scomparire nell'altra stanza.
Un'altra cosa che adorava di quella casa era proprio l'amore con cui erano preparati i pasti, a casa sua erano le cameriere a farlo, sua madre non aveva mai preparato nulla per lui.
-"Vieni, sediamoci sul divano." Disse il più piccolo e andò ad accomodarsi sul divano.
Il moro lo imitò poco dopo.

-"Stai bene?" Gli chiese Federico mentre sorseggiava il suo tè.
-"Benissimo, perché questa domanda?" Rispose l'altro e mangiò uno dei buonissimi biscotti preparati da Eva.
-"Sembri strano."
-"Ma no, sono solo un po' stanco." Finse un sorriso Benjamin e prese la sua tazza.
-"Ne sei sicuro?"
-"Assolutamente."
Federico poggiò la tazza sul piccolo tavolino davanti a loro e fece la stessa con quella del ragazzo che stava bevendo.
-"Cosa fai?" Chiese confuso il moro.
Il più piccolo si avvicinò a lui e poggiò la sua mano su quella del maggiore.
-"Tu non mi mentiresti mai, vero?" Gli chiese sottovoce.
-"N-no Federico, non lo f-farei m-mai..." Balbettò il più grande imbarazzato da quella vicinanza.
-"Io mi fido di te." Sussurrò Federico e avvicinò i loro visi.
Benjamin cercò di indietreggiare ma venne bloccato dallo schienale del divano.
Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza e il moro credeva di poter morire, gli occhi di Federico erano chiuse mentre le sue labbra erano schiuse e si stavano avvicinando pericolosamente a quelle dell'altro.
Nel momento in cui Benjamin decise di lasciarsi andare e godersi il momento, Federico, cambiò traiettoria e gli lasciò un lungo bacio sulla guancia.
-"Benjamin, io mi fido di te." Ripeté al suo orecchio.

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Ehi💕
Vi ringrazio infinitamente per le duemila visualizzazioni in così poco tempo, per le più di cento mila di People fall in love in mysterious ways e per le settanta mila di Revival, grazie infinite, siete fantastiche💕
Scrivo anche questo angolo autrice per dirvi che a breve, non so esattamente tra quanto tempo, uscirà una nuova storia in collaborazione con fenjifanfiction , la troverete sul suo profilo, appena posteremo il primo capitolo vi avviserò.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Illegal love || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora