Capitolo undici.

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Passarono giorni, continuavo a stare a casa di Dinah e questa cosa non andava per niente bene. Mi aveva picchiato ancora dopo quella volta, il mio viso era ormai pieno di lividi. Ogni mattina mi lasciava qui e lei andava chi sa dove, non ci parlavamo quasi più. Non mi cacciava di casa solo perché non voleva stessi con Camila, pretendeva stessi con lei e basta.
Quella mattina però, qualcuno bussò alla porta, andai ad aprire e davanti a me mi ritrovai Camila, aveva le lacrime agli occhi, le occhiaie e i capelli fuori posto. Era incredibile come fosse bella anche così.
-Camila.- Balbettai nel vederla. Ero completamente scioccata. -Cosa ci fai qui?- Continuai. -Perché sei ancora qui? Dovevi parlarle, poi saresti venuta a stare con me. Mi avevi promesso questo, Lauren. Mi hai solo preso in giro. Hai giocato con i miei sentimenti, ed io davvero...perché? Perché lo hai fatto?- Mi chiese, piangendo. Era straziante vederla così. La lasciai entrare, chiudendo la porta. Non volevo che qualcuno ci sentisse. -Allora? Hai intenzione di rispondermi?- Chiese ancora piangendo. -Io...Camila. Non ti ho preso in giro...- Mormorai. -E allora perché sei qui?- Urlò, disperata. -Calmati per favore.- Dissi, cercando di restare calma. -Devo calmarmi? Sei fottutamente seria?- Urlò ancora. -Smettila, okay? Io sono rimasta qui, perché Dinah mi ha costretto. Ha detto che ti avrebbe ucciso. E credimi, l'ultima cosa che voglio è che lei ti faccia del male. Così, ho preferito restare qui, sopportarla, ma non lasciare che ti facesse del male.- Dissi, trattenendo le lacrime. -Lo sai che mi fa più male stare lontana da te, che tutto quello che Dinah potrebbe farmi? Starti lontano è così difficile, io ti amo.- Disse, avvicinandosi a me. Poggiò le sue labbra sulle mie e mi baciò. Quanto mi erano mancate quelle labbra, quanto mi erano mancati quei baci dolci, pieni d'amore. -Prendi le tue cose e vieni via con me.- Mi sussurò, staccando il bacio. -Camz, io non posso...- Sussurrai. -Preferisci restar qui? Lasciare che lei ti faccia del male?- Chiese, fredda. -Sì, a me basta che non ti faccia del male.- Dissi. -Mi fai più male tu, standomi lontano.- Disse. -Per favore, prendi le tue cose e vieni via con me. Lei non sa dove andiamo, non sa dove saremo. Andremo a casa di Normani, lì non ci troverà mai.- Continuò. -Ci è stata già.- Le ricordai. -E allora? In fondo, anche se ci troverà qual'è il problema? Ci sono io. Ti proteggerò io da lei. Non può farti niente, finché io sono qui con te.- Disse, con tono calmo. -Vieni via con me?- Mi chiese. Alzai lo sguardo, facendo incontrare i miei occhi con i suoi. -Vengo via con te.- Le sussurrai. Lei mi abbracciò, per poi baciarmi. -Però facciamo presto, prima che torni.- Continuai. -Sì, certo.- Disse.
Presi i miei vestiti e li chiusi in un borsone. -Ora andiamo.- Mi disse, non appena chiusi il borsone. Mi prese per mano e mi portò con lei fuori. Velocemente entrammo in macchina e partimmo. Finalmente mi stavo lasciando alle spalle quella casa, quella vita. Oggi la mia vita stava cambiando, stavo ricominciando...con Camila.

Avevo ancora tanta paura di Dinah, forse troppa.
Quella sera Camila ordinò una pizza e passammo la serata a guardare film e a mangiare pizza. Lei si addormentò prima della metà del film, tra le mie braccia, con la testa poggiata sulla mia spalla. Ero praticamente da sola e la paura mi assaliva, la abbracciai più forte a me e chiusi gli occhi cercando di dormire. Però fu inutile, così mi misi a guardarla in tutta la sua bellezza. Aveva le labbra socchiuse, il viso calmo, tranquillo, e i suoi capelli erano così morbidi.

***
La mattina dopo, mi svegliai ed ero ancora accanto a Camila, erano le 7, avevo preso sonno verso le 5 credo, quindi avevo dormito appena due ore, non ero mai stata una persona che dorme tanto, anche perché spesso facevo degli incubi. -Buongiorno, piccola.- Mi sorrise Camila, svegliandosi. -Credo di non aver mai dormito così bene.- Continuò. -E' così bello dormire tra le mie braccia?- Chiesi, facendo una piccola risata. -Sì, troppo.- Disse, avvicinando le sue labbra alle mie. Entrambe ci alzammo ed andammo in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Mangiammo semplicemente un po' di pane e nutella. -E' così bello stare qui con te.- Le dissi, con tutta la sincerità che avevo. Nonostante il pensiero di Dinah mi tormentasse, stare con lei mi faceva solo bene. Lei mi sorrise e i suoi occhi sembravano brillare a quella parole. -Non sai da quanto aspettavo questo momento, forse dalla prima volta che ci siamo guardate.- Disse. -Ti amo, Camz.- Dissi, avvicinandomi a lei, facendo unire le mie labbra con le sue in un dolce bacio. Finalmente, quei 'ti amo' non erano finti, finalmente quei 'ti amo' erano detti alla persona che amavo.

•Spazio autrice•
Passate a leggere la mia nuova storia "Bonnie e Clyde", se vi va. Lasciate come sempre una stellina se il capitolo vi è piaciuto. ❤️

Stanza 147. // CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora