"Ti serve una mano?" Chiede accendendo la macchina e guardandomi.
"Non riesco a chiudere sto cazzo di bottone." Dico lamentandomi e girandomi verso di lui, per farmi aiutare.

"Sempre molto fine." Dice ridacchiando e aiutandomi.

Dopo aver abbottonato i bottoni laterali della mia maglietta, Justin spinge il piede sull'acceleratore.

"Senti Justin, questa è l'ultima volta che ci vediamo a mezzanotte." Dico sbadigliando e guardando fuori dal finestrino.

Non c'è nessuno in giro. Oggi fa veramente cagare Los Angeles.

"Perché?" Dice guardandomi e posando la sua mano sulla mia.
"Perché ho sonno e domani è venerdì." Dico sbuffando e guardandolo.

Appoggio la testa al sedile, continuando a guardare avanti.
"Dove andiamo?" Chiedo sperando che mi risponda.
"Non te lo dico." Dice sorridendo sghembo.

"Stronzo." Dico borbottando.
"Ti ho sentito." Dice lasciandomi un pizzicotto sulla coscia.

"Sto morendo dalla noia." Dico girandomi verso di lui.
"Accendi la radio se proprio non sai cosa fare." Dice facendo spallucce e fermandosi a un semaforo rosso.

"Perché ci allontaniamo sempre di più dal centro?" Chiedo guardandomi intorno e picchiettando con le dita sulla gamba, al ritmo della musica.

"Non è che abiti proprio in centro, eh. Rispetto casa mia, la tua è più lontana dal centro." Dice ridendo.
"Cazzo dici." Dico dandogli un pugno sul petto.

"Non conosci ancora bene Los Angeles." Dice sorridendo.

"Oh, è bugia. Conosco tutto di Los Angeles." Dico sbadigliando.
"Come si chiama la via di scuola?" Chiede retorico e porgendosi verso di me.

"Ah, non sono cose che mi interessano." Dico sventolando una mano.

"Ci mette un botto il semaforo." Dice Justin sbuffando e guardando fuori il finestrino.
"Perché non passiamo con il rosso? Sarebbe una figata." Dico spensierata.

"Skyier stai dando i numeri."
"Probabile." Dico facendo spallucce, per poi scoppiare a ridere.

"Sei messa male." Dice sorridendo Justin.
"Sai, quando ho sonno divento pericolosa. Potrei anche ucciderti." Dico ridendo e puntandogli una finta pistola alla tempia.

"Oppure, mi butterei da un aereo. Senza il paracadute. Sai quanto sarebbe entusiasmante?" Dico stendendo il sedile e stendendomi su di esso.

"Non sei normale." Dice Justin ridacchiando e ripartendo.
Mi giro sul fianco e lo guardo con la coda dell'occhio.

Mi guarda per un attimo sorridendo e chiudo gli occhi, cercando di non parlare e dire robe a vanvera.
Appoggia la sua mano sul mio lato b e apro un occhio, guardando la sua espressione divertita.

"È scattato il verde!" Dico alzandomi e ridendo.

"Ma veramente?!" Dice Justin sorridendomi.
"Dormi, Skyler. Fai la nanna." Dice spingendomi verso il sedile.

"Oh, fai la nanna lo vai a dire a tua figlia." Dico chiudendo gli occhi e appoggiandomi di nuovo al sedile.

"Da quando ho una figlia?" Chiede retorico.
"Ma come non te l'ho detto?!" Dico ridendo.

"Sono incinta!" Dico scoppiando a ridere.
"Sei cogliona, non incinta." Dice Justin aumentando la velocità.

"Però, ti immagini!" Dico alzandomi di scatto e mettendomi seduta.
"Cosa?!" Chiede urlando e ridendo.

"Non urlare! Mi scoppia la testa!" Dico urlando di rimando.
"Metti che sono veramente incinta! Oddio!" Dico battendomi una mano in fronte.

"Avrò un bambino!" Dico toccandomi la pancia.
Justin non fa altro che ridere.

YOU'LL LOVE THE DEVIL//JB.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora