La battaglia

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Draco Pov

Lord Voldemort era tornato.

Era tutto quello che ero riuscito a pensare quando vidi l'alta figura ammantata in un mantello nero apparire dopo la forte esplosione di luce. L'Oscuro Signore non era cambiato dall'ultima volta che l'avevo visto: il viso di un pallore cadaverico, il naso serpentesco e due sinistri occhi rossi come il sangue. Mi si mozzò il fiato nel rivederlo e il Marchio Nero sul mio braccio bruciava come se fosse stato impresso con un ferro rovente. Con un gemito mi presi il braccio sinistro, il dolore era talmente forte che sarei potuto svenire.

"Draco!" esclamò Will, sorreggendomi, poggiando una mano sul mio braccio. Sentii la sua magia curativa lenire il dolore e snebbiarmi la mente.

"Grazie" dissi riconoscente e lui sorrise, il quale si spense quando spostò lo sguardo dietro di me. Mi voltai a mia volta e ciò che vidi mi lasciò interdetto.

"Quelli sono..." balbettai indicando le cinque figure comparse di fronte a noi, circondate da un'aura di potere forte e antico.

"Gli dei" sussurrò Will, interdetto. C'erano quattro dei e una dea ma solo tre dei cinque emanavano un potere superiore agli altri, un potere simile a quello di Hazel, Nico, Percy e Jason. Tre dei si posizionarono dietro le teche dei simboli: il primo era un dio dall'aria regale con magnetici occhi azzurri e dai capelli sale e pepe, il quale prese la Folgore, e intuii che si trattava di Zeus, il Re degli Dei. Il secondo dio, il quale prese il Tridente, era uguale in tutto e per tutto a Percy dagli occhi verde mare ai capelli nei perennemente spettinati, era Poseidone, il Signore del Mare. Il terzo dio, invece, prese l'Elmo ed assomigliava molto a Nico, i capelli e gli occhi neri e la pelle pallida, era Ade, il Signore degli Inferi.

"Sono Zeus, Poseidone e Ade, vero?" chiesi anche se pensavo di conoscere la risposta.

"Sì, sono loro, ma è raro che scendano in battaglia per aiutare noi semidei" rispose Will, riprendendosi dallo shock.

"E gli altri due dei?" chiesi indicando un giovane dio biondo dagli occhi azzurri e la dea con lunghi capelli neri e occhi del medesimo colore.

"Mio padre, Apollo, ed Ecate, dea della magia" spiegò Will, incoccando una freccia e colpire un mostro, il quale si disintegrò all'istante.

"Allora abbiamo una speranza" dissi sollevato, osservando le cinque divinità che cominciarono a combattere. Vidi i tre dei maggiori unirsi ai propri figli e combattere con loro mentre Harry, insieme a Godric, sfidavano il Lord Oscuro.

"Draco, concentrati sulla battaglia. Quando te lo dirò dovrai evocare l'incantesimo" mi riprese Salazar, proteggendoci da un incantesimo di un Mangiamorte. Will combatteva dietro di me, proteggendoci dai mostri, uccidendoli uno dopo l'altro con le sue frecce, mentre a poca distanza da me Astoria combatteva contro un Mangiamorte aiutata da Tosca. Combattei anch'io contro dei nemici, abbattendoli uno dopo l'altro, quando sentii un urlo proveniente da Astoria. Mi voltai appena in tempo per vederla colpita da uno Schiantesimo e colpire con forza un muro, accasciandosi a terra svenuta.

"Astoria!" urlai e mi precipitai da lei, ma fui bloccato da un Mangiamorte. Ringhiai di frustrazione e attaccai il mago di fronte a me, ansioso di liberarmene al più presto per vedere come stava Astoria. Combattei ferocemente, senza neanche accorgermi che Salazar mi stava proteggendo da altri incantesimi e maledizioni, ma quando la maschera del Mangiamorte volò via a causa di un incantesimo.

"Padre?" dissi bloccandomi in preda allo shock. Non poteva essere vero.

"Già, io" rispose lui con un ghigno, lanciandomi un incantesimo.

"Perché? Perché state combattendo contro di me?" dissi parando appena in tempo il suo incantesimo.

"Sei il disonore dei Malfoy, la pecora nera della famiglia. Sei sempre stato un debole, neanche capace di portare a termine una missione che ti era stata affidata dal Signore Oscuro" sbottò Lucius, tempestandomi di incantesimi.

"Io non sono un assassino e mai lo sarò e se per questo vi reco disonore, allora ne vado fiero. Non diventerò un assassino per compiacervi" ringhiai in risposta, rispondendo ai suoi attacchi con rinnovata ferocia. Combattemmo per non so quanto tempo, la rabbia che scorreva nelle mie vene, ma dopo un po' entrambi cominciavamo ad essere stanchi. Dopo aver parato l'ennesimo incantesimo di mio padre fui troppo lento per parare la maledizione. Chiusi gli occhi, pronto a ricevere l'incantesimo, ma quello non venne. Aprii gli occhi e vidi Salazar di fronte a me, un incantesimo scudo che proteggeva entrambi, e con un rapido movimento della mano colpì mio padre mandandolo dall'altra parte della stanza, svenuto.

"Grazie Salazar" risposi riconoscente e lui mi rispose con un brusco cenno della testa. Dopodiché corsi da Astoria, inginocchiandomi di fronte a lei dandole dei piccoli buffetti sul viso.

"Tranquillo, è solo svenuta" disse Will, comparso al mio fianco, posandole una mano sulla fronte "Tosca, portala in un luogo sicuro e proteggila" spiegò e la Fondatrice annuì, smaterializzandosi con Astoria.

"Draco, è il momento" disse Serpeverde e io capii a cosa si riferisse.

"Will, so che ti chiedo molto, ma potresti guardarmi le spalle per qualche minuto?" chiesi titubante al figlio di Apollo.

"Ci penso io" mi assicurò lui, incoccando una freccia.

"Venite, dobbiamo avvicinarci il più possibile" disse il Fondatore avvicinandosi il più possibile al Signore Oscuro mentre io e Will lo seguivamo.

"Salazar, avvisa Godric e Harry di togliersi il più possibile dalla traiettoria dell'incantesimo" bisbigliai al Fondatore. Lui annuì e diventò invisibile, andando ad avvertire i due Grifondoro. Senza aspettare il ritorno di Serpeverde chiusi gli occhi e aprii la mente fino ad avvertire il nucleo pulsante dell'anello. In quei mesi avevo imparato a riconoscere e dominare la magia nera e bianca contenuta nello smeraldo. Con un sospiro mi immersi nel nucleo magico lasciando che entrambe le magie fluissero nelle mie vene. Aprii gli occhi di scatto e mi concentrai sul contro incantesimo cominciando a recitarlo a bassa voce, cercando di essere il più veloce e preciso possibile, sentendo la presenza di Salazar al mio fianco, pronto a intervenire se qualcosa andasse storto. Finii di recitare le ultime strofe dell'incantesimo, alzai la bacchetta e la puntai contro il Signore Oscuro, la magia nera e bianca che fluivano in tutta la loro potenza. L'incanto colpì in pieno il petto del Lord, disintegrando il suo corpo e rispedendo la sua anima negli Inferi al cospetto dei giudici infernali.

Quando terminai l'incantesimo caddi in ginocchio, le energie completamente prosciugate, mentre intorno a me si scatenava l'Ade. Tutti i Mangiamorte, dopo che il Signore Oscuro venne sconfitto, batterono in ritirata, così come i mostri ma molti maghi vennero catturati poco prima della loro fuga, tra cui Duval trattenuto da Leo e Frank.

Improvvisamente un lampo di energia bianca, un incantesimo non verbale proveniente da Duval, proruppe dal nulla dirigendosi verso di me e lo riconobbi, era un Sectumsempra. Cercai di spostarmi dalla traiettoria della maledizione ma ero troppo debole e troppo lento, la maledizione mi avrebbe colpito. Improvvisamente qualcuno mi spinse di lato facendomi cadere sul pavimento mentre un corpo veniva sbalzato a una decina di metri di distanza a causa dell'impatto con l'incantesimo. Quando alzai lo sguardo per vedere chi mi aveva salvato mi si raggelò il sangue nelle vene mentre l'urlo di Nico mi rimbombava nelle orecchie. A terra con degli squarci sul petto e completamente ricoperto di sangue c'era Will Solace.


I simboli del potere (crossover Percy Jackson/Harry Potter)Where stories live. Discover now