Smistamento e bacchette (parte 3)

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Nico Pov

"Draco Lucius Malfoy, ma puoi chiamarmi Draco" rispose lui, altezzoso, mentre io sgranavo gli occhi dallo stupore.

"Draco? Un nome...particolare" mormorai assorto. Il suo nome aveva fatto scattare qualcosa nella mia mente... e se fosse collegato...

"Già, è una tradizione della famiglia di mia madre chiamare i propri discendenti con i nomi delle costellazioni" rispose semplicemente Draco, cominciando a sistemare il suo baule.

"Davvero? Interessante" dissi, alzandomi e cominciando a tirare fuori alcune cose dalla mia valigia mentre la mia mente viaggiava veloce. Poteva essere lui, ma non ne avevo ancora la certezza assoluta...

"Bel tatuaggio" disse il mio compagno di stanza, osservandomi.

"Cosa?" domandai confuso, non avendo sentito la domanda.

"Ho detto che hai un bel tatuaggio sulla schiena. Ha un significato particolare?" domandò lui, osservando le grandi ali nere tatuate sulla mia schiena.

"Grazie, sì hanno un significato particolare. Le ali nere simboleggiano il voler ricordare una persona morta che ti era molto cara" dissi, rialzandomi e poggiando sul comodino due fotografie: la prima ritraeva me e tutti i miei amici al Campo Mezzosangue durante una festa in spiaggia, la seconda, in bianco e nero, raffigurava me, mia madre Maria, mia sorella Bianca e mio padre Ade.

"Mi dispiace. So che è una domanda personale e se vuoi non rispondere: chi è la persona che volevi ricordare con quel tatuaggio?" domandò piano Draco, avvicinandosi.

"Mia sorella, Bianca" dissi osservando la foto della mia famiglia con malinconia.

"Perdonami, non volevo intristirti" si scusò Draco.

"Non fa niente, era solo curiosità" gli sorrisi debolmente, mentre recuperavo la canotta in bagno e finivo di sistemare le mie cose in silenzio. Sentii il mio compagno di stanza andare in bagno e cambiarsi, per poi mettersi a letto. Seguii il suo esempio e mi misi sotto le coperte anch'io, constatando che il letto era veramente comodissimo.

"Buonanotte Nico"

"Buonanotte Draco"


La mattina dopo mi alzai molto presto e, cercando di non svegliare Draco, andai in bagno a lavarmi e vestirmi, per poi prendere la spada e andare fuori per allenarmi. Avevo preso quest'abitudine dopo la fine della guerra contro Gea, mi aiutava a rilassarmi. Uscii il più silenziosamente possibile dalla sala comune ma, non appena uscii in corridoio, non sapevo che strada fare per uscire fuori dal castello. Con un sospiro imboccai il corridoio di destra, sperando di riconoscere la strada che avevamo fatto la sera prima ma, dopo un paio di svolte, mi persi. La mia solita fortuna!
Ok, a mali estremi, estremi rimedi. Controllai che il corridoio fosse deserto, dopodiché le ombre mi circondarono e con un viaggio ombra mi ritrovai fuori nell'immenso parco del castello. Sorrisi soddisfatto e mi inginocchiai, posando una mano sul prato ed evocando tre zombie con cui combattere. I miei tre avversari sorsero dal terreno con ognuno una spada ed uno scudo, mettendosi in posizione. Io sguainai il Ferro dello Stige e cominciai a combattere, mentre i caldi raggi dell'alba illuminavano pian piano il castello. Combattei per non so quanto tempo, schivando ed attaccando i colpi degli zombie, quando una voce mi fece sussultare.

"Nico!" urlò una voce dietro di me ed io di riflesso mi girai velocemente puntando la lama della spada alla gola di Draco.

"Ehi, ci tengo ancora alla mia vita! Abbassa la spada!" disse lui con gli occhi spalancati, la spada a pochissimi millimetri dalla sua gola.

I simboli del potere (crossover Percy Jackson/Harry Potter)Where stories live. Discover now