Capitolo 14: Una serata in famiglia

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James spalancò la bocca, imbarazzato all'idea di essersi fatto beffare da una ragazza come Roxanne.
Harry rise ancora più forte -Su, le farai vedere stasera che il suo gioco non funziona più...ora sbrigati o faremo tardi.-

James Sirius Potter detestava essere preso in giro, in particolare modo se a prenderlo in giro era Roxanne Weasley.
L'essere figlia di un vero Malandrino aveva reso Roxanne tanto abile negli scherzi quanto nelle bugie; recitava come una diva di Hollywood ed evitava sempre qualsiasi punizione.
I capelli color cioccolato e gli occhi azzurri del padre, le davano un'aria graziosa e angelica, peccato per il brillio malizioso nel suo sguardo, che tradiva la sua vera natura.
James le rivolse uno sguardo tagliente.

Ridi Roxanne...tra poco vedremo chi è il più Malandrino tra noi due...

James scavalcò la cassapanca rossa del soggiorno, in cui Ron teneva diversi album di famiglia, i resti della sua primissima scopa da Quidditch, una vecchia divisa della squadra del Grifondoro e un sacchetto marrone chiuso con un filo di spago, nel quale Harry sospettava avesse conservato qualche regalo di Lavanda Brown, la sua ex dei tempi di Hogwarts.

La ragazza era morta tragicamente nella Seconda Guerra Magica per mano di Fenrir Greyback e Ron aveva scelto di tenersi qualche suo ricordo.
Era stata comunque la sua prima fidanzata.

Si guardò attorno fino a scorgere una zazzera rossa e si avvicinò ad Arthur, bisbigliando -Dobbiamo farla pagare a tua sorella...- sul volto del ragazzo si aprì un sorriso entusiasta. Annuì impercettibilmente, raddrizzando la schiena e guardando con aria innocente la ragazza.
Roxanne, che si stava sedendo a tavola proprio in quell'istante, parve non accorgersi della loro conversazione e rivolse solo uno sbuffo seccato al cugino, per poi girarsi verso George.
-Papà, io sarei dovuta essere alla festa di Carly, non a questa specie di riunione di famiglia, non ci sono nemmeno John, Jacob e lo zio Fred!-
Angelina sbottò –Questo perché lo Fred e Alicia sono andati in vacanza e sono certa che nemmeno loro avrebbero mandato John e Jacob alla festa.-
Ron si scompigliò i capelli rossi, che ora portava lunghi quasi quanto quelli di Bill da ragazzo, con grande disappunto della vecchia Molly, e si allontanò prima che Roxanne chiedesse allo zio di difenderla.
George raddrizzò la schiena -Tesoro, ne abbiamo già parlato, la festa di Carly non è a casa sua ma da amici che io e la mamma non conosciamo. Non andrai ad una festa in casa di gente che non conosciamo, fine della storia.-

Harry e Hermione avevano uno sguardo sorpreso, non credevano che George potesse avere un'aria così matura, evidentemente il minaccioso arrivo dell'adolescenza di Roxanne lo aveva costretto a cambiare atteggiamento all'improvviso.

George rispose ai loro sguardi con un sorriso malizioso -Che avete, piccioncini?-

Harry scoppiò a ridere -Scusa, ho appena visto un miraggio...George Weasley improvvisamente maturo!-

George si sistemò le maniche della camicia verde smeraldo, tirando fuori da una delle due una delle finte bacchette firmate Tiri Vispi Weasley e, facendo l'occhiolino alla coppia, sussurrò -Non so davvero di cosa tu stia parlando, Harry.- poi mosse la bacchetta che, tra le risate del gruppo, si trasformò in un pappagallo variopinto.

Hermione rise -Non so come ti sia venuta in mente una follia simile, Harry... è chiaro che il nostro George non cambierà mai.-

Arthur si scompigliò il ciuffo rosso e borbottò -Un giorno saprò fare anche di meglio, vedrete. Sostituirò papà al negozio di scherzi insieme a John e le mie invenzioni saranno dieci volte migliori delle sue!-
Il padre alzò una mano in segno di vittoria -Quando accadrà mi vedrai commosso, figliolo! Questo significa parlare da veri Malandrini, vero James?-
-Verissimo, zio George.- ridacchiò il ragazzo, ignorando lo sguardo ammonitore della madre. Il piccolo Al, seduto tra le braccia della madre, fissava la scena con aria curiosa e la bocca si piegò in un allegro sorriso di fronte all'occhiolino malandrino che James e Arthur gli fecero.

La Supremazia della ConoscenzaWhere stories live. Discover now