"Che ci fanno loro qui?" ringhio per poi voltarsi verso Will "Che ci fa lui qui?"

Vidi Will sussultare nel sentire il tono arrabbiato del figlio di Ade. Il figlio di Apollo tentò di dire qualcosa, ma era come se non riuscisse a trovare le parole per farlo. Tirai fuori la mia bacchetta e, con un incantesimo non-verbale, costrinsi Nico a sedersi su una poltrona. Nello stesso momento Leo estrasse una robusta coda dorata e bronzea, la quale si legò alle caviglie, al busto e ai polsi del figlio di Ade.

"Che state facendo? Liberatemi!" esclamò Nico, dimenandosi.

"Mi dispiace Nico, ma è per il tuo bene. La corda è fatta di oro imperiale e bronzo celeste, impregnata di incantesimi che ti impediranno qualunque fuga" rispose Leo, rammaricato. Nico smise di dimenarsi e ci squadrò tutti.

"Perché lo state facendo?" domandò arrabbiato, stringendo i pugni.

"Dal giorno in cui hai lasciato Will ti comporti in modo strano. Sei più distaccato e freddo con tutti noi. Tutto questo è cominciato dopo che hai avuto quella conversazione con quel Serpeverde, dopo la lezione di Difesa. Cos'è successo Nico?" disse Rachel avvicinandosi al figlio di Ade.

"Niente, non è successo niente. Come ve lo devo dire?" ripeté testardamente Nico.

"Mi dispiace, ma non ci lasci altra scelta" mormorò Potter e io annuì, sfoderando la mia bacchetta.

"Che vuoi fare Draco?" chiese Nico, con una lieve nota di paura nella voce.

"Tu non vuoi dirci che è successo e mi costringi ad usare il Legilimens. È un incantesimo che permette di 'vedere' nella tua mente ciò che è successo quel giorno" spiegai con rammarico, mettendomi di fronte al semidio.

"Non osare guardare nella mia mente!" ringhiò Nico, ricominciando a dimenarsi.

"Mi dispiace Nico. Legilimens!" esclamai e improvvisamente mi ritrovai sommerso da tutti i ricordi di Nico, dalla sua infanzia, al primo bacio con Will fino agli ultimi giorni passati qui al Manior. Mi concentrai ed esplorai i vari ricordi fino a quando non trovai il ricordo di quel giorno e ciò che vidi mi fece gelare il sangue nelle vene. Uscii dalla mente di Nico e riaprii di scatto gli occhi mentre un forte capogiro mi fece barcollare. Sarei caduto se Frank e Jason non mi avessero preso e fatto sedere su una poltrona. Alzai lo sguardo e vidi che anche Nico era provato dall'incantesimo, respirava affannosamente e aveva la testa a ciondoloni sul petto.

"Draco, che cos'hai visto?" domandò Astoria dolcemente. Voltai il viso nella sua direzione e lessi la preoccupazione nel suo sguardo, così come in quello di tutti gli altri. Con un profondo respiro cominciai a raccontare.

"Quel giorno, quando quel Serpeverde chiese a Nico di parlare con lui in privato, lo portò in un'aula vuota chiudendo la porta dietro di sé. Dopodiché il ragazzo si voltò verso Nico recitando un incantesimo, facendo in modo che non potesse fuggire. Quando il ragazzo si voltò verso Nico notai che aveva gli occhi vacui, privi di vitalità. Era sotto il controllo della maledizione Imperius" spiegai, abbassando lo sguardo mentre gli altri trattenevano il respiro.

"Quindi...anche Nico si trova sotto il controllo di questa maledizione?" chiese Will, parlando per la prima volta.

"Non è propriamente così. Nel ricordo Nico viene immobilizzato con un incantesimo dopodiché il Serpeverde comincia a recitare una formula di Magia Nera molto potente. Questo formula è molto simile alla maledizione Imperius, ovvero colui che l'ha evocata ti costringe a farti fare ciò che vuole, ma è più subdola. Questa maledizione rimane latente nella tua mente quando il tuo padrone non ti ordina i fare nulla, quindi è come se tu non fossi mai stato maledetto, ma quando ti viene dato l'ordine di fare qualcosa è come se ti trasformassi in una persona completamente diversa. Non sei propriamente cosciente di ciò che fai, pensi solo ad eseguire l'ordine, anche se riconosci comunque coloro che ti stanno intorno. Quando Nico ti ha detto che ti lasciava, Will, lui era sotto il controlla della maledizione. Sapeva che stava parlando con te, ti riconosceva, ma allo stesso tempo non era lui. È come se la sua coscienza fosse stata sepolta in un angolo remoto della sua mente e la maledizione prendesse il controllo della sua mente per tutta la durata dell'ordine. Quando tutto finisce la maledizione si ritira, facendo in modo che Nico ritorni come prima, anche se non si ritira completamente. Una piccola parte rimane sempre attiva nella sua mente, ricordandogli ciò che aveva fatto, in questo caso rompere con te, senza però rammaricarsi di ciò che aveva fatto. È complicato da spiegare, me ne rendo conto, ma è andata così" dissi, volgendo uno sguardo di scuse a Will.

"Come puoi conoscere questa maledizione?" chiese Ron, sospettoso.

"Quando facevo parte delle schiere dell'Oscuro Signore, quest'ultimo usava molto spesso questa maledizione su babbani oppure su Mangiamorte infedeli. Severus Piton mi insegnò questa maledizione, come riconoscerla e gli effetti che provocava sulle persone. Piton mi insegnò anche come sciogliere questa maledizione, ma non mi è mai capitato di doverlo fare" risposi, rigirandomi nervosamente la bacchetta tra le mani.

"Draco ti prego, provaci. Sei la sola speranza che ci rimane nel liberare Nico da quella maledizione" mormorò Will con voce spezzata ma i suoi occhi scintillavano di rabbia e disperazione. Capii che era arrabbiato con colui che aveva maledetto il suo fidanzato e che io ero l'unica speranza che aveva per salvarlo.

"D'accordo, ma ho bisogno che teniate Nico tranquillo e del massimo silenzio, non è una contro maledizione semplice e ho bisogno di concentrazione" spiegai risoluto mentre Piper sussurrava parole tranquillizzanti nell'orecchio di Nico con la lingua ammagliatrice.

Mi posizionai nuovamente di fronte al figlio di Ade, posandogli delicatamente una mano sulla fronte, cominciando a recitare la contro maledizione. Chiusi gli occhi e mi immersi ancora una volta nella mente del semidio, scorrendo tra i ricordi fino a trovare la fonte della maledizione. Mi concentrai e recitai con più forza e determinazione l'incantesimo. La maledizione stava facendo resistenza ma, ad ogni pezzo di contro maledizione che pronunciavo, essa diventava sempre più debole. La maledizione tentò ancora di combattere ma era debole e alla fine, dopo aver pronunciato l'ultima parte dell'incantesimo, essa scomparve in un turbinio di tenebre, lasciando la mente di Nico libera. Sorrisi e mi ritirai lentamente dalla mente di Nico riprendendo il contatto con la realtà. Con le ultime forze rimaste mi sedetti stremato sulla poltrona, cercando di riprendere le forze.

"Ha funzionato?" chiese Hazel titubante, osservando il fratello che giaceva immobile sulla sedia.

"Sì, Nico è libero, ma ha bisogno di riposo. Quando si sveglierà gli racconteremo l'accaduto. Chiamate gli elfi domestici e dite loro di preparare una camera per Nico" sussurrai e Hazel, Annabeth e Rachel andarono a chiamarli mentre Leo e Frank liberavano il figlio di Ade dalla corda.

"Grazie Draco, ti devo molto" disse Will riconoscente, sorridendo per la prima volta da giorni mentre accompagnava Frank, Leo e Nico nelle camere del Manior.

"Sei stato bravissimo Draco. Però hai bisogno di riposare" disse Astoria dolcemente, facendomi alzare e poi distendere sul divano, coprendomi con una coperta. Tentai di protestare ma quando la mia testa si poggiò sul bracciolo del divano, scivolai in un sonno senza sogni.

I simboli del potere (crossover Percy Jackson/Harry Potter)Where stories live. Discover now