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Andare a Sydney divenne l'elefante nella stanza per un po'.

"Pensi che dovremmo?" Chiese pacatamente Connor.

"E tu?"

"Non lo so. Voglio dire, a Lacey piacerebbe lì, ma già facciamo un sacco di cose."

"Non so, Con. Sento che, in qualunque modo la vita fosse andata, avrei dovuto sempre lasciare l'Australia per venire qui. Questo è il mio viaggio, tesoro."

I loro sguardi si incrociarono.

"Perché tu e Los Angeles insieme mi fate sentire davvero a casa."

"Allora rimarremo qui."

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Troye prese il bimbo in braccio, guardando verso il suo figlio più piccolo. "Oggi la sorellona comincia la scuola elementare, Addy!"

Connor chiuse le fasce di velcro sulle scarpe di Lacey e le fece un pollice in su. "Pronta?" Le chiese, mettendole la cintura di sicurezza.

"Pronta!"

Connor baciò Troye e diede un bacio alla testolina di Addison. Li indicò. "Ci vediamo alle undici dopo il mio incontro. Prendi qualcosa da mangiare prima di andare allo studio?"

Troye scosse la testa.

"Cucino io allora, tesoro." Si voltò, sorridendo a suo figlio. "Papino sta andando a lavoro adesso e Lacey va a scuola, quindi sarai da solo con il papà. Ma dopo anche papà andrà a lavoro quindi papino starà con te, okay? Così passiamo a prendere Lacey insieme. E ricorda," aggiunse, guardando anche sua figlia, "entrambi starete con lo zio Ben per tre giorni mentre papà e papino sono a Londra. Quindi stanotte è l'ultima che passeremo insieme."

"Okay, papà." Lacey sorrise.

Connor chiuse lo sportello dell'auto, poi diede a Troye un altro bacio.

"Due sono tanti, Con." Ma stava sorridendo.

"Allora altri due." Connor sogghignò.

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Lei teneva sua figlia per la mano, cercando in qualche modo di controllarla, ma, in realtà, era lei ad essere trascinata per andare comunque nel negozio di caramelle. "Piano, tesoro."

La bambina continuò a correre, fino a quando non fu letteralmente forzata a fermarsi.

La donna strofinò la nuca di sua figlia, ridendo, mentre si scusava con l'uomo dietro il bancone del negozio. "Mi scusi! Ci siamo appena trasferiti una strada più giù e Celia è subito corsa qui non appena ha saputo che nelle vicinanze c'era un negozio di caramelle."

Lui rise. "Non si preoccupi. Mia figlia Lacey fa lo stesso, e benvenute nel quartiere."

"Oh, lei abita qui vicino?"

"Sì, in quella casa con le finestre dalle imposte blu e il grande muro di roccia intorno."

"Quella è la sua casa? Come si fa a permettere una casa del genere lavorando in un negozio di caramelle?"

Un uomo più alto con i capelli scuri entrò di corsa da una porta dietro di loro, inseguendo una bambina dell'età di Celia che si andò a rifugiare nelle braccia del primo uomo. Probabilmente era Lacey. La donna riconobbe l'uomo più alto.

Il più basso ridacchiò verso sua figlia, prima di far ritornare la sua attenzione verso la sua nuova vicina. "No, in realtà, noi non lavoriamo qui. Noi siamo i proprietari di tutta la catena di negozi."

"Oh, wow."

Il più alto rise. "Ma è Connor che li gestisce, in realtà. Io mi occupo solo della pubblicità sui social media." Arrossì. "Sono un attore e un musicista, di solito. Sono Troye Sivan. Troye Sivan Franta-Mellet."

"Io sono Connor Franta-Mellet." Sorrise, stringendo la mano della donna.

"Io sono Lilly. Troye, lei ha vinto un Grammy l'anno scorso, giusto?"

"Già."

"Mi sembrava di averla riconosciuta. Mi sento un po' in imbarazzo. Lavoro online, ma non conosco ancora niente di voi due."

"Non lo giuri. Online?"

"Sono una content creator online. La mia piattaforma principale è YouTube."

"Ah, YouTube." Connor annuì. "In un'altra vita, noi due saremmo YouTubers."

Lilly era d'accordo. Pensò che #Tronnor doveva essere grande su Internet. "Potete spiegarmi meglio cosa fate da Mellet's?"

"Noi lo possediamo, e io do retta solo a qualcosa, ma non sono un direttore o altro, non più. Anzi, veniamo anche raramente nel negozio per qualcosa che sia diverso da fare acquisti." Sostenne Connor.

"Ma comunque fa un sacco di cose in più rispetto a me. Il che è leggermente imbarazzante, visto che mio padre ha lasciato i negozi ad entrambi."

"Non faccio un granché." Connor sorrise. "Ma mi sento in debito. Troye ed io ci siamo innamorati nel primo negozio Mellet's, sempre a Los Angeles, più o meno vicino alla Valley. Io vivevo dall'altro lato della strada. Uh, io lavoro anche con Common Culture, il mio marchio. Vendo cose come caffè, lavori d'arte di diverso genere, vestiti. Cose così."

"E l'etichetta discografica." Disse Troye.

"Oh sì." Connor sorrise timidamente. "Heard Well è un'etichetta discografica che ho co-fondato."

Lilly poteva facilmente dire che amavano complimentarsi a vicenda. Trovò quella cosa adorabile.

"Tutto questo quando non sta scrivendo un'autobiografia best-seller." Troye sospirò drammaticamente. "Potrebbe incastrarmi in ogni momento. Io sono un modello, lui ha una collezione di moda. Io sono un cantante ed un produttore musicale, lui ha un'etichetta. Ma ancora niente." Finse di sentirsi tradito.

"Tu lavori per conto tuo, Tro. E ti piace così." Protestò Connor, pressando un bacio sul naso del più giovane.

"Anche questo è vero."

Connor distolse lo sguardo da Troye, sentendo una sonora risata provenire dalla bocca di sua figlia.

Lacey stava facendo scorrere una mano tra gli scuri capelli lunghi di Celia, permettendo all'altra di giocare con i suoi capelli legati.

"Quindi, Lilly, Celia è la sua unica figlia?"

"Sì, siamo solo noi per ora. E voi due?"

"Abbiamo anche un bimbo, Addison." Connor sorrise. "L'abbiamo lasciato da mio cognato oggi. Abbiamo anche un Jack Russell Terrier e un piccolo gattino."

"Aw, che carini."

I tre genitori sorrisero e si voltarono di nuovo verso le bambine.

"Dove fa la prima Celia?"

Lilly rise, aggiustandosi il berretto. "Comincerà presto alla High Sails."

"Anche Lacey va lì."

Troye sorrise, mettendo un braccio attorno al bacino di suo marito. "Penso che saranno delle buone amiche."

Connor poggiò la sua testa sulla spalla di suo marito, lasciandosi travolgere dalla nostalgia.

Lilly guardò le due bambine con affetto. "Che dolci."

Sweet - Tronnor (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora