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"Scusa" mormorò Connor a Troye, mentre attraversavano una strada affollata di New York. "So che stiamo cercando di passare del tempo insieme e lontano dal lavoro, visto che non siamo nella stessa città da settimane, ma ci vorrà solo un momento. Ho bisogno di controllare qualcosa nel negozio."

Troye si accigliò, strofinando la schiena di Connor. "Va bene." Non riusciva a capire perché Connor fosse così preoccupato.

Guardarono entrambi in alto verso la grande vetrata, sovrastata da due piani luminosi, ispirati alla forma di una caramella, e da un enorme cartello con su scritto Mellet's.

"Papà e mio zio se ne sono occupati bene."

Connor annuì, mantenendo la porta aperta verso l'interno del movimentato negozio di caramelle. "Dopo di lei, monsieur."

Troye rise, camminando dentro e guardandosi attorno verso le pile di caramelle e tutte le nuove dolcezze.

Connor spinse letteralmente Troye lontano dalle pareti colorate e dagli scaffali stracolmi di caramelle, per portarlo verso le scale mobili. "Di sopra."

Troye lo seguì pazientemente fino al secondo piano, il cui pavimento era fatto di caramella alla menta artificiale.

"Dentro." Gli indicò Connor, permettendo a Troye di esplorare una stanza prima di lui. Lui sorrise timidamente, con le mani dietro la schiena.

"O mio Dio." Troye trasse un profondo respiro, guardando la parete di gommose che formavano insieme una frase che tantissime persone sognavano sempre di sentirsi dire.

"Mi vuoi sposare?"

Il muro era circondato da un paio di impiegati e da qualcuno dei loro amici che erano in città. Qualcuno dei video bloggers aveva la videocamera accesa e Troye era sicuro che la scena, ripresa da diverse angolazioni, sarebbe stata online prima della settimana seguente.

"Quanto ci hai messo per farlo?" Troye si voltò verso Connor, per poi scoppiare a ridere vedendolo lì in piedi, non essendosi messo neanche in ginocchio.

Connor lo stava guardando con un timido sorriso, una mano aperta in direzione di Troye. Al centro del suo palmo c'era una piccola scatola di Nerds all'uva.

Troye scacciò via le risa ed aprì il pacchetto, facendo scorrere la fascia d'oro che era al suo interno sul suo dito. La gemma incastonata era uno smeraldo, intagliato per sembrare come un piccolo lecca-lecca. Sorrise. "Sì, ti sposo." Troye rise, stringendo nelle sue braccia il bacino di Connor e catturandolo in un bacio.

"Ti piace?" Gli chiese Connor, ancora tra le sue braccia.

"Certo che mi piace, scemo. Ma volevo propormi prima io!"

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Troye fissò Connor mentre chiudeva la porta dietro le spalle di Ricky e Joey. "Non riesco a crederci."

"Aspetta, Tro..."

Troye evitò il suo sguardo, camminando lontano da lui, per chiudersi nella loro camera da letto.

Connor collassò sul sofà e sospirò. Avrebbe dovuto dirglielo quando era successo, aggiornarlo durante l'intera faccenda. Era stato terribile, lasciar scoprire al proprio fidanzato di una malattia sessualmente trasmissibile dai suoi amici ad una cena. Era inspiegabile, come avrebbe fatto Troye a capirlo? Ma certamente avrebbe capito.

Bussò sulla porta chiusa e la aprì lentamente per vedere Troye seduto sul letto, guardare dritto davanti a sé ed evitare le occhiate preoccupate di Connor. "Troye? Mi dispiace, davvero. Ero giovane ed ero spaventato, non sapevo neanche come fosse accaduto. Pensavo che tu avresti potuto pensare che io avessi dormito con qualcun altro o roba del genere, cosa che non ho fatto e mai farò. Lo giuro su Dio. E quando è saltato fuori che era stato solo piccolo incidente, mi sono così terrorizzato che ho tenuto tutto allo scuro della mia mente." Connor non era così dispiaciuto da piangere a quel punto, ma sapeva che avrebbe potuto perdere qualcuno che amava. "Avrei dovuto dirtelo, davvero, ma non l'ho fatto e sono profondamente dispiaciuto per questo. Ti giuro che non ti ho tenuto all'oscuro di nient'altro, sono stato totalmente sincero con te in questi ultimi due anni... a parte questa piccola cosa." Si grattò la testa, poi tornò indietro verso il soggiorno, preparandosi già a passare la notte sul divano.

"Torna indietro. Non ti azzardare a dormire sul sofà stanotte, Connor Joel Franta. Lo farai stropicciare." Troye strinse a sé un Connor esitante e sospirò. "Accetto le tue scuse. Ciò che hai fatto non va bene, ma capisco le tue paure. Ti prego, non pensare di perdermi, ti fa fare azioni spericolate. Nel futuro, devi dirmelo se qualcosa del genere salta fuori, okay?" Pressò un piccolo bacio sui capelli lisci di Connor, e asciugò con il pollice la sua guancia umida. "Tu hai un talento per tenerti i segreti, tesoro. Sono come una copertina che ti fa sentire al sicuro, per te. Proverò a mantenere la promessa che tu possa dirmi qualunque cosa senza che mi demonizzi contro di te. Mi fido di te, amore."

"Mi fido anch'io di te. Grazie per avermi perdonato. Farò di tutto per migliorare in questo. D'accordo?"

Gli porse la mano, nello stesso modo in cui avrebbe stretto una promessa con lui alle scuole medie.

Troye sorrise gentilmente, prendendo la mano del suo ragazzo nella sua.

"D'accordo."

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Troye si sentì triste il primo giorno, il primo mese, ma dopo metà anno si sentì solo addormentato, indolenzito. L'indolenzimento era anche peggio della tristezza. Almeno, quando era triste, sapeva di essere vivo.

Laurelle sospirò, appoggiando la sua tazza sul sottobicchiere accanto a lei. "Non mi sembra giusto, Tro. Mi sento come se stessi rubando qualcosa. Il vostro affitto sta crescendo rapidamente, giusto? Tu e Connor vi meritate questa casa."

"Mamma, noi abbiamo i soldi. Papà ha lasciato questa casa a te, Sage e Tyde. Loro la adorano. Tyde è qui adesso? Tyde!?" Urlò verso il secondo piano.

"Sì?"

"Ti piace questa casa?"

"Stai provando a convincere mamma a tenerla?"

"Sì."

"Allora sì!"

Troye lanciò un'occhiata a sua madre.

"Credo che rimarrò allora. I ragazzi la adorano e poi è anche vicina al negozio di caramelle." Ridacchiò. "Si vantano sempre che il loro patrigno era il creatore di Mellet's." Contrasse le sue labbra, un pesante sospiro uscì da esse. "Troye, ci manca molto."

"Anche a me" sussurrò Troye.

Connor si accigliò, premendo un bacio sulla mandibola di Troye. "Manca a tutti. Papà ha fatto grandi cose ed era pieno di amore e passione."

"Ma dove vi trasferirete voi due, allora?" Domandò Laurelle.

"Abbiamo trovato questa bella e grande casa blu e bianca che è abbastanza centrale per noi, essendo vicina al nuovo negozio che abbiamo appena aperto a Los Angeles. Abbiamo chiesto di aspettare un giorno per poter dare una risposta definitiva domani, ma vogliamo sicuramente comprarla."

"Non c'è modo di abbattervi. Guarda ciò che siete diventati!"

Troye e Connor si guardarono. Anche i genitori di Connor dicevano sempre la stessa cosa. Una volta, erano dei bambini che si preoccupavano solo delle caramelle e di dove Dora sarebbe andata ad esplorare. Ma poi divennero degli adulti, che si preoccupavano per loro due e per il resto del mondo.

Sweet - Tronnor (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora