Serpeverde contro Grifondoro

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"Capitani, stringetevi la mano" disse Madama Bumb e io e Potter ci stringemmo la mano, scoccandoci occhiate di sfida. Dopodiché salimmo sulle scope in formazione e ci posizionammo nella nostra metà campo mentre la professoressa liberava i bolidi e il boccino. Madama Bumb prese la pluffa e si posizionò tra le due squadre.

"Voglio un gioco pulito, da tutti voi" disse lui, soffermandosi in particolar modo sulla mia squadra. Io sorrisi e la pluffa venne liberata, dando inizio al gioco. Io e Potter salimmo più in alto degli altri, sorvolando l'intero campo alla ricerca del piccolo e famigliare bagliore dorato del Boccino. Per i primi venti minuti Serpeverde conduceva con sessanta a trenta, ma la partita era appena cominciata e la situazione si poteva velocemente ribaltare. Sorvolai la metà campo di Grifondoro, sperando di intravedere il Boccino, mentre Potter faceva lo stesso dall'altra parte del campo, senza successo. Nel frattempo la squadra rosso-oro aveva segnato due goal, così facendo erano in svantaggio di solo dieci punti. Continuai a cercare il Boccino quando finalmente lo vidi: svolazzava sopra le porte di Serpeverde. Accelerai e così fece Potter, affiancandomi tanto che le nostre ginocchia si scontravano l'una con l'altra. Mi abbassai il più possibile sulla scopa, accelerando, e staccandomi un po' da Harry. Il boccino si fiondò verso il basso e così facemmo noi, gettandoci in una picchiata ad alta velocità. Allungammo contemporaneamente le mani e, proprio come nella sfida di qualche giorno fa, le dita di Potter si chiusero per un soffio sulla piccola pallina dorata prima di me. Fermammo bruscamente le nostre picchiate e atterrammo dolcemente sul prato, mentre il cronista annunciava la vittoria di Grifondoro.

"Bella partita, complimenti" disse Potter con un sorriso mentre io sbuffai per la sconfitta. Lasciai Potter insieme ai suoi compagni di squadra mentre mi avviavo negli spogliatoi a cambiarmi. Dieci minuti dopo indossavo dei pantaloni scuri e un comodo golfino grigio scuro, tenendo la scopa in una mano e un piccolo zaino con dentro la divisa su una spalla.

"Draco" mi chiamò qualcuno e mi voltai scoprendo che era Potter con Ted in braccio.

"Che c'è?" domandai sorridendo al mio nipotino e osservando Harry che si grattava la nuca, gesto che faceva quando era agitato o imbarazzato.

"Ecco, Ted mi ha chiesto se... se poteva dormire da te stanotte" disse lui, tenendo lo sguardo basso.

"Davvero?" domandai incredulo e Potter annuì "ok, non penso ci siano problemi, basta che sia solo per stasera"

"Non preoccuparti, solo per stasera" mi assicurò lui mentre Ted batteva le manine, contento. Ted si sporse dalle braccia di Harry per venire da me e io lo presi in braccio.

"Allora, a quanto pare stasera dormirai con me. Sei felice?" dissi e Ted annuì, per poi sussurrarmi qualcosa all'orecchio.

"Giro sulla scopa" disse lui indicando la Nimbus e io acconsentii, ignorando la faccia sorpresa di Potter. Lasciai la scopa, che si librò in aria di fronte a noi in attesa di essere cavalcata. Posai lo zaino a terra e misi Ted sul manico della scopa, facendogli stringere forte le manine sul manico, mentre io salivo dietro di lui. Strinsi una mano sul manico della scopa mentre con l'altra stringevo Ted per la vita, impedendogli di cadere. Con una potente spinta schizzammo in cielo e sentii la risata di Ted farsi più forte mano a mano che salivamo. Facemmo un paio di giri del campo e mi sembrava di essere ritornato indietro nel tempo quando mio padre mi faceva volare insieme a lui sulla scopa, sorvolando il parco del Manior. Con un sospiro nostalgico atterrai sul prato e feci smontare Ted dalla scopa.

"Ti è piaciuto?" chiesi e Ted sorrise battendo le manine. Con un sorriso mi avviai al castello assieme a Potter, Nico e i loro amici. Una volta entrati nella sala comune dei Serpeverde Ted si guardò intorno, meravigliato, mentre io e Nico ridevamo alla sua espressione buffa. Una volta in camera mi sdraiai sul letto con Ted affianco a me.

"Sai Jason è abbastanza arrabbiato con te" disse Nico con un sorriso, sedendosi a sua volta sul suo letto, osservando Ted.

"Perché?"

"Gli hai fatto perdere due galeoni e non ne è stato molto felice" Nico rise mentre io sbuffavo divertito. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Io e Nico ci guardammo stupiti e il figlio di Ade andò ad aprire.

"Credo che questa visita sia per te, Draco" disse Nico con un sorrisetto mentre Astoria entrava nella nostra camera.

"Astoria, cosa...cosa ci fai qui?" domandai dopo un primo momento di smarrimento. Astoria entrò e si accomodò sul letto di Nico.

"Sono venuta a farti una visita. Tu devi essere Nico, vero?" disse lei osservando il figlio di Ade.

"In persona" rispose lui.

"Lo immaginavo, molte mie amiche non fanno altor che parlare di te, anche se ormai sappiamo tutti che ti piace Will" disse Astoria con un sorriso mentre Nico arrossiva leggermente.

"Già. Vi lascio soli, ho... un impegno importante" rispose il figlio di Ade lasciandoci soli, mentre lo fulminavo con lo sguardo per avermi lasciato solo con Astoria. Un silenzio imbarazzante si formò tra noi ma per fortuna Ted lo spezzò.

"Chi è?" domandò il piccolo, accoccolandosi sulle mie gambe, osservando Astoria con interesse.

"Io sono Astoria, e tu chi sei piccolo?" domandò lei con un sorriso dolce.

"Ted" rispose lui poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò "È carina"

"Cos'ha detto?" chiese Astoria mentre Ted nascondeva la testa nel mio petto, le guance rosse.

"Che sei carina" dissi mentre lei rideva.

"Grazie, anche tu sei carino" disse lei "non ricordavo avessi un figlio"

"Non è mio figlio, è il figlioccio di Harry. Potter è il suo padrino ma la nonna di Ted è la sorella di mia madre, quindi sarei suo zio" risposi mentre lei annuiva.

"Draco, volevo chiederti una cosa" disse Astoria, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, osservandomi con i suoi splendidi occhi di un blu oltremare.

"Dimmi pure" risposi, sperando di non arrossire.

"Ecco tu sei il migliore in pozioni mentre io sono praticamente una frana. Mi chiedevo se lunedì dopo le lezioni potresti darmi ripetizioni, sempre se non hai altri impegni" disse lei, le guance leggermente imporporate.

"No, nessun impegno. Ti aiuto volentieri, va bene se ci vediamo in biblioteca?" domandai, il cuore che batteva forte.

"Perfetto. Grazie Draco, ti devo un favore" disse lei, alzandosi e dandomi un leggero bacio sulla guancia per poi uscire. Rimasi imbambolato per alcuni minuti, accarezzando la guancia che aveva baciato. È ufficiale: ero innamorato perso di Astoria.

I simboli del potere (crossover Percy Jackson/Harry Potter)Where stories live. Discover now