24. Baciami sotto la luce di un migliaio di stelle

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Era uno di quei giorni in cui vorresti stare a letto tutto il giorno, senza fare niente se non mangiare e guardare serie tv.
Ovviamente, non era possibile.
Nash entrò in camera e si lanciò letteralmente su di me, iniziando a farmi il solletico.
-Che problemi hai?- chiesi, urlando, per poi tirargli un cuscino in testa.
-Stasera facciamo una festa qui, volevo solo informarti!- rispose, sdraiandosi accanto a me.
-Christina e Owen? E Skylynn?- domandai.
-Andranno in campagna per tre giorni, ma lasciano Hayes, dobbiamo controllarlo, o cacciarlo.- spiegò.
-Davvero gentile!- dissi, pensando al povero Hayes, sempre poco considerato.
-Lolita devo chiederti un consiglio...- disse, era un tono serio però. Gli dissi di continuare e mi misi seduta per guardarlo bene.
-Mahogany ha detto di amarmi e io l'ho ringraziata...- finì di spiegare.
-Tu hai fatto cosa? Non puoi essere così scemo!- esclamai, speravo fosse uno scherzo, ma era davvero serio.
-Cosa devo fare?- mi chiese, sembrava un cucciolo bastonato.
-Come minimo trovarti un rifugio in Burundi!- risposi ridendo, ma tornai subito seria quando mi fulminò con lo sguardo. -Dovresti dirglielo anche tu, so che provi le stesse cose, si vede. Ma devi dirlo con amore, non perchè ti senti obbligato, lei é quella giusta per dirlo per la prima volta, fa in modo che sia speciale.- consigliai.
Non sapevo perchè ero in grado di dare consigli su una cosa del genere, quando il mio primo "ti amo" l'ho detto ad un ragazzo che ha tentato di uccidermi.
Il mio psicologo, il dottor Charles, durante l'ultima seduta continuava a ripetere che provavo davvero quei sentimenti, ma non per Josh. Non diedi peso alle sue parole, non sapevo nemmeno perchè frequentassi le sedute. Era faticoso andarci, i miei amici, eccetto Nash e Mahogany, non lo sapevano. Anche Matthew ne era a conoscenza, quando tornò dalla vacanza lo incontrai dallo studio dell'analista.

Nash mi ringraziò, mi diedi un leggero bacio sulla guancia e cors via, dicendo di dover organizzare la miglior festa di sempre. Ero leggermente spaventata. Con la voglia di vivere pari a zero, mi alzai dal letto e mi diressi all'armadio. Anche se preferivo dormire, dovevo vedermi con Taylor per decidere gli orari delle prove, le canzoni e tutti gli altri dettagli per le regionali. Dopo il bacio e quella frase, che non avrei dovuto sentire, non avevamo più avuto modo di parlare. Per due giorni ci eravamo completamente evitati, ma prima o poi sarebbe arrivato il momento di affrontarci. Il dottor Charles una volta mi disse che quando due persone sono in sintonia ballando, probabilmente provano sentimenti forti l'uno per l'altro. In parole povere, io sarei innamorata di Taylor.

Finii di prepararmi e andai al solito bar per fare colazione con il mio partner, del quale a detta di tutti dovrei essere follemente innamorata. Arrivai e lui era già lì, nel solito tavolino all'angolo, il suo posto preferito.
-Scusa, sono in ritardo.- mi scusai non appena lo vidi.
-Tranquilla, ho già ordinato. Torta di mele e cappuccino, giusto?- chiese. Fui sorpresa del fatto che si ricordasse la mia colazione e sorrisi al pensiero.
-Hai già in mente le canzoni?- domandai, in attesa degli ordini.
-No e dobbiamo trovarne tre!- esclamò, piuttosto demoralizzato. Avremmo dovuto avere le canzone già pronte dalle provinciali, ma non eravamo riusciti a organizzarci.

Il cameriere portò i nostri ordini e mi guardò.
-Se vuoi uscire, chiamami.- disse, lasciandomi un biglietto con il suo numero.
-Scusa, ma non esco con i camerieri, l'ultimo ha provato ad uccidermi.- spiegai, facendo ridere Taylor. Inutile dire che il ragazzo mi prese per pazza e se ne andò, riprendendosi pure il biglietto.
-Con i ballerini ci esci?- chiese Taylor.
-Come scusa?- domandai, non capendo cosa volesse dire.
-Verresti a cena con me un giorno?- chiese, spiegandosi meglio. Rischiai di strozzarmi con il cappuccino, Taylor mi faceva quest'effetto, quando diceva qualcosa io rischiavo di morire soffocata.
-Ceniamo insieme quasi tutti i giorni, praticamente vivi a casa di Nash!- risposi ridendo, cercando di rendere meno imbarazzante la situazione.
-Sai cosa intendo, scema!- esclamò, fingendosi infastidito.
-Devo controllare la mia agenda, ma penso che domani possa andare bene.- dissi, con la mia solita dose di stupidità.

Finimmo di mangiare e ci accordammo per le prove, mentre non avevamo ancora deciso le canzoni. Tornai a casa e aiutai Nash con l'organizzazione della festa. Impiegammo un sacco di tempo per sistemare tutto. Mancavano due ore e dovevamo ancora prepararci. Fortunatamente Mahogany venne in mio aiuto. Per tutto il tempo non fece altro che parlare della sua dichiarazione a Nash e della sua risposta che, giustamente, l'aveva lasciata a bocca aperta.

Esattamente due ore dopo iniziarono ad arrivare tutti e, nel giro di dieci minuti, la casa si riempì di gente. La mia attenzione fu però catturata da lui, come sempre, che si era vestito in un modo alquanto strano. Ovviamente non riuscii a non sorridere, ma la mia felicità sfumò non appena vidi Danielle dirigersi verso di lui. Taylor la prese per mano e la portò in giardino e io, senza farmi vedere, li seguii. Stavano discutendo e lei se ne andò. Taylor rientrò dentro e io mi defilai per non essere scoperta ad origliare.

Stavo ballando con Cameron e Matthew quando mi toccò la spalla, facendomi girare per ballare con lui.
-Possiamo uscire? Devo parlarti.- disse, urlando per sovrastare la musica alta. Annuì e lui mi prese per mano, portandomi in giardino.
Si sentiva Thinking Out Load di Ed Sheeran in sottofondo, quando iniziò a parlare.
-So che probabilmente ti sembrero pazzo, ma non mi interessa. Io so che abbiamo i nostri alti e bassi, che litighiamo per ogni stupida cosa e che non ci sopportiamo per più di dieci minuti. So anche che quando balliamo insieme qualcosa si accende dentro di noi, qualcosa di forte. E so che se stessi con Danielle avrei una relazione tranquilla, senza problemi. Ma lei non è te. Io voglio te, con i tuoi problemi e i tuoi difetti. Voglio te come compagna di ballo e di avventure. Voglio te con tutti i pro e i contro. Noi due non dobbiamo essere ordinari, Lola. Noi possiamo essere straordinari e amarci. Possiamo amarci quando balliamo, quando litighiamo e quando siamo felici. Non so cosa farò domani, dove ti porterò a cena o se vinceremo le regionali, ma una cosa la so. Io ti amo Lola, e sono terrorizzato all'idea di farti soffrire. Io voglio renderti felice, fare le cose romantiche come in quei film che tanto odi ma che alla fine vorresti fossero reali. Voglio baciarti sotto queste dannate stelle che illuminano questo giardino. Voglio amarti come Will ama Ronnie, come Stiles ama Lydia, come Piton ama Lily, come Peeta ama Katniss. Voglio amarti Lola, non chiedo altro.- disse, lasciandomi senza parole.

Kiss me under the light of a thousand stars

E così, sotto la luce di quelle dannate stelle, lo baciai. Un bacio pieno di amore e di speranza. Taylor era quello giusto, ne ero certa, ma ero anche terrorizzata. Non mi restava che provare ad amarlo e a farmi amare.

Mi staccai da lui e guardai il cielo. Le stelle non mi erano mai sembrate tanto belle.

We Are Young || Taylor CaniffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora