We Are Young || Taylor Caniff

3. Lettera

-Lola!- urlò un ragazzo familiare correndo verso di me.
-Hey Matt- lo salutai confusa.
-Ti volevo chiedere se puoi dare questa a Nash, è molto importante- disse porgendomi una lettera. Mi incuriosì molto ma non erano fatti miei.
-Si, certo. Allora tu e Vanessa state insieme?- gli chiesi. Era veramente bello, con i suoi occhi marroni stupendi e i capelli biondi.
-Si, da tre mesi...- disse, ma non sembrò molto convinto -ti andrebbe di fare un giro con me?- mi chiese poi.
- Certo!-

Andammo in un bar e restammo a parlare tutto il pomeriggio. Mi raccontò della sua storia con la vipera e mi sembra un bravo ragazzo. Era anche molto simpatico. Scoprii che giocava a Lacrosse nella squadra della scuola ed era pure bravo.

Eravamo al parco ed erano le sette. Decidemmo di tornare a casa. Mi accompagnò fino alla porta di casa mia.
-Grazie Matt, mi sono divertita oggi- dissi. Mi sorrise, mi abbracciò e se ne andò.

Entrai in casa e trovai Hayes sul divano, sembrava preoccupato. Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui.
Notai che stava piangendo.
-Hayes, che succede?- chiesi.
-Samantha mi ha lasciato. Ha detto che ama Logan, il mio migliore amico. Li odio. Tutti e due!- urlò. Lo abbracciai e si calmò. Dopo un po' mi guardò.
-Se ti ha lasciato è perchè non ti merita- gli dissi sorridendo.
-Grazie Lola- mi sorrise e andò in camera sua.

Era passata un'ora e Nash non era ancora tornato. Dovevo ancora dirgli della lettera di Matt. Decisi di scrivergli un messaggio per sapere se stava bene.

"Hey, dove sei finito?"

"Due minuti e arrivo"

Poco dopo suonò il campanello. Andai ad aprire e mi trovai davanti Matt. Cosa ci faceva qui?

-Cosa ci fai qui?- gli chiesi.
-Hai dato la lettera a Nash?!- mi domandò preoccupato.
-Non ancora, è ancora fuori- dissi, ma appena finì la frase Nash entrò in casa. Sembrò sorpreso di vedere Matt qui.

-Nash tieni la lettera- dissi guardando Matt.
-Perchè la hai tu?- mi chiese. Stavo per rispondergli quando se ne andò in camera con Matt.
Poco dopo li sentii discutere. Mi avvicinai alla porta e ascoltai la loro conversazione.

Non ci potevo credere.