Un fisico da ribelle

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Mi alleno da un anno, a Settembre non tornerò a scuola: voglio superare le prove per entrare nei Carpe Diem.
La prova fisica è molto dura, nessuno di noi è abituato a sostenere sforzi, ci educano a evitare ogni dolore e la fatica. L'unica competizione incoraggiata dai Governi è  la vendita "porta a porta" di polizze, integratori alimentari e prodotti senza senso. Per motivarci offrono in premio un soggiorno oltre il Muro, nell'Europa del Nord.

Ho provato anche io a eccellere nello spaccio di cosmetici: ho speso anni davanti al pc, ore e ore a sfidare gli algoritmi dei motori di ricerca, e vincere il premio, invano.
Morale: non sono mai stata molto sportiva, non avevo nervo saldi e muscolo guizzanti fino a un anno fa. Ero una "ventre molle " secondo il gergo dei carpe diem.

L'anno scorso tuttavia ho smesso di studiare per allenare il mio fisico.
Migliaia di esercizi, e non certo per diventare Miss Universo, per provare a essere più forte. Ogni giorno, mi costringo a fare dieci chilometri di corsa, cento flessioni e un'ora con il sacco.

Un'amica mi ha chiesto un giorno: - Perché ti alleni tanto?

Le ho detto solo una parte della verità:

- Per mettere a tacere la voce interiore che ogni giorno mi dice: non concluderai mai nulla di buono, June.

Non le ho parlato del test. Gli amici non sanno nulla della mia decisione e neppure i miei genitori: come tutti i "Ventri-molli", si aspettano che mi laurei in medicina o in ingegneria. Papà continua a dirmi: - La cultura è la tua unica risorsa, non abbiamo altro da lasciarti. - Finge di non sapere che i Governi ci stanno togliendo ogni libertà e futuro. Chi finisce la scuola è disoccupato o fa un lavoro alienante, in un call center o in un centro logistico, le enormi "città-scaffale" stipate di acquisti online.

La migliore opportunità finiti gli studi, è divenire un burocrate del Governo o di una multinazionale, come i miei genitori. A questo proposito gli eroi dei fumetti di Nemo domandano: - Vuoi essere complice dei Governi e delle Compagnie che controllano i nostri desideri? Io ho deciso di no, se passo il test mi unirò ai ribelli che stanno cambiando le regole, i Carpe Diem; voglio diventare più spietata di Parsifal, più coraggiosa di London e più astuta di Nemo. Così si fanno chiamare i loro leader.

Al test passa un candidato su cento, ma è troppo tardi per fare marcia indietro: da un anno non studio più, fingo di frequentare la scuola Umanistica, un istituto dove si insegna la propaganda del Governo. Chissà perché due persone intelligenti come i miei genitori mi ci hanno mandata, probabilmente per non dispiacere ai loro superiori: di fatto mi hanno incoraggiata alla Ribellione.

Le prove intellettive non mi preoccupano, sono sempre stata brava in logica e in matematica. Anche se volessi non avrei modo di esercitarmi ai quiz: una compagna di istituto mi voleva vendere le prove d'esame, diceva di averle ricevute da Parcival in persona, ma non le ho creduto, i Triunviri non escono con le ragazzine, solo con le Valchirie dei Carpe Diem.

La prova emotiva, ora parliamo di quella dannata prova: Nemo vuole sapere tutto di un futuro Carpe Diem. Dicono che abbia elaborato un test che indaga sogni, incubi e desideri, che usi l'ipnosi, più abile di Cagliostro o di Jung a scavare nell'anima: molti candidati sono stati rifiutati a causa del test emotivo. Il Comandante vuole gente equilibrata per cambiare il mondo, e nessuno sa quali siano i suoi criteri di selezione. Io odio mentire, ma ci sono cose che non posso rivelare a nessuno, tanto meno a Nemo: l'idea di quell'ultima prova mi fa sentire come un bimbo claustrofobico in uno stanzino buio.

Da anni leggo i fumetti di Nemo, li conosco tanto bene che se sapessi disegnare li potrei riprodurre a memoria: un tempo, da bambina, ero brava in disegno, prima che mi mandassero all'insulsa scuola dove ho dimenticato tutto.

Nemo ha capito che per parlare ai coetanei non servono discorsi: con i disegni fa sognare un mondo dove ognuno crea il suo destino, come un artista rinascimentale. Un mondo dove le scuole non sono serve del potere, ma dell'arte e della bellezza.

Un mondo dove chi disegna, scrive o crea qualcosa di originale è riconosciuto e amato, non perseguito.

Per seguire le sue visioni ho deciso di lasciare tutto e unirmi ai Carpe diem.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora