36. tonight I want..

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Sono ufficialmente ferita da ciò che ha detto. Non può giocare con me, come se niente fosse.
Sono seduta di fianco a lui che continua a parlare con Gemma, riesco a sentire le loro risate.  Guardo fuori dal finestrino e inizio a fissare il cielo. È grigio, proprio come il mio umore.
"Aria, tutto bene? Non hai ancora parlato." Dice gentilmente Anne guardandomi dallo specchietto.
"Oh sì è solo che stavo pensando."
Annuisce e inizia una conversazione con mio padre.
Mi riconcentro a guardare il cielo.
Devo davvero dimenticarmi di lui, mi prende in giro ed io sono così stupida da lasciarlo fare. Sento gli occhi diventare più lucidi e sbatto velocemente le palpebre. Non posso piangere, non posso piangere è qua,  di fianco a me.
Prendo subito il cellulare e iniziamo a parlare con Blait.

*Sei follemente gelosa, cara mia!*

*Lo so, ma guarda che qui non sono l'unica..*

Grazie per avermelo ricordato.

*Blait ti prego, non voglio pensarci. *

Blocco il telefono e me lo rimetto in tasca. Con una mano inzio a punzzecchiare il mio pantalone come se fosse qualcosa di molto interessante. Ad un certo punto vedo la mano di Harry appoggiarsi sulla mia e stringerla delicatamente. Perché fa così?
Alzo lo sguardo ed incontro i suoi occhi. Fa tutto parte del suo piano, fa tutto parte del suo piano.
Per quanto mi piaccia quale contatto sposto la mano lontana dalla sua, così come il mio sguardo.
Lo fa solo apposta, per prendersi gioco. Ma se davvero gli importa? Se davvero anche lui provi qualcosa per me?
Sento ancora il suo sguardo addosso così mi rigiro. I nostri occhi si intrecciano un'altra volta e sento il mio cuore perdere un battito quando allunga la mano per prendere la mia.
Perché dovrebbe fare così se non gli importa?
Stringe delicatamente e così faccio anch'io. Mi spunta un piccolo sorriso a quel gesto, potrà essere insignificante ad un primo impatto ma per me è tutto il contrario.
Gemma lo richiama e lui toglie velocemente la mano dalla mia. È durato poco, ma è stato un piccolo gesto che mi ha migliorato l'umore.
Quel gesto era come per dire "Ehi, guarda che tengo a te"?
Speriamo di sì.
Arriviamo a casa, ci abbiamo messo molto tempo a far scendere Harry dalla macchina è molto complicato avere le stampelle. Fortunatamente Harry adesso sta mangiando ripetendo quanto faceva schifo il cibo dell'ospedale.
"Quanto mi è mancata la tua cucina, mamma." Ridacchia.
"Quanto mi sei mancato tu, tesoro!" Lo abbraccia nuovamente.
"Già già, sono mancato a tutti!" Scherza facendoci ridere.
A me è mancato.

Per tutta la giornata abbiamo scherzato e siamo stati tutti insieme. Harry non ha dimostra nessun altro segno, ma abbiamo riso tanto insieme.
Adesso è sera.
"Harry devi prendere gli antidolorifici!" Gli ordina Anne.
"Ma mamma sto bene." Sbuffa. 
"Non fare il bambino." Lo riprende.
"Adesso lo prendo, va bene." Dice finendo con un sospiro.
"Bravo il mio bambino. " Tutti ridiamo a quel commento ridicolo quando Gemma poi si alza dal divano e dà la buonanotte a tutti.
"Notte Harold" A quel soprannome Harry alza gli occhi al cielo, ma ricambia la buonanotte.
Dopo aver preso l'antidolorifico anche Anne e mio padre vanno a dormire.
Rimaniamo solo noi due, bene.
Rimango in silenzio per alcuni minuti senza nemmeno fissarlo quando poi capisco che si avvicinato di più a me, mi giro.
"Tutta questa confidenza?" Chiedo ironica cercando di scherzare.
"Scherzavo, per quello che ho detto stamattina su ciò che abbiamo fatto." Dice piano.
"Davvero..." Continua. Porta una mano sulla mia guancia accarezzandola ed io guardo i suoi occhi cercando di capire se quello che ha detto è vero oppure no. So che non dovrei crederci perché è un fottuto manipolatore ma i suoi occhi sono sinceri. Non sta mentendo.
"Perché l'hai detto?" Domando con il cuore che batte forte.
"Solo perché sono uno stronzo e non riesco a starti lontano." Ammette, non riesce a starmi lontano! Sorrido, lui sorride, stiamo sorridendo.
La sua mano si sposta fino ad arrivare sulla mia schiena e mi spinge contro di lui allacciando le braccia al mio bacino. Io invece al suo collo.
È un abbraccio forte, uno di quello che ti rompe le costole ma ti aggiusta il cuore.
Quando ci stacchiamo i nostri visi sono vicinissimi e non posso negare l'attrazione che provo nei  suoi confronti. Vorrei tanto baciarlo e continuare ad abbracciarlo. Non posso, ma è così difficile resistere.
"Avevamo promesso niente più baci, ma io davvero non riesco a resistere." Respira sulla mia guancia, la mia bocca diventa asciutta e in quel momento la mia parte razionale mi abbandona.
"Nemmeno io riesco." Sussurro. I suoi occhi si illuminano e, portando le sue mani sulle mie guance, facciamo scontare le nostre labbra. Un bacio semplice, senza lingua, è più che altro un bacio fra i nostri cuori che tra la bocca.
Continuamo così tutta la sera, a baciarci,  abbracciarci, farci le coccole,  ormai il livello di eccitazione è molto alto, almeno da parte mia.
"Gemma mi ha detto che sei uscita con un ragazzo, ieri. "Mi dice fra un bacio e l'altro. Mi stacco e annuisco alle sue parole.
"Bene, non farlo più! "Dice serio. È geloso?
"Sei geloso?" Sorrido.
"Non sono geloso,  sono possessivo. E tu sei mia." Non c'è nessuna traccia di divertimento nella voce, così inizia a spostarsi e baciarmi il collo succhiando più forte su un punto. Mi scappa un gemito e lui continua a leccare e succhiare.
"Ora sei effettivamente mia." Ghigna mentre sento le mie guance andare a fuoco.
"E tu sei mio?" Mi faccio coraggio a chiedere.
"Io sono di tutti." Ridacchia, lo guardo male e scoppia a ridere.
"Anche tu sei mio." Dico con fermezza.
"Lo so." Mi sorprende dicendo accarezzandomi le lebbra.
"Sono tanto tentato di farti un sacco di cose." Si morde il labbro facendomi perdere il respiro. Domani me ne pentirò, ma oggi voglio sbagliare.
"E perché non le fai?"
"Perché poi me ne pentirei." Ammette. Abbasso la testa imbarazzata ma lui me la fa rialzare subito dopo.
"Tu vorresti?" Lo guardo dritto negli occhi e non posso negare l'eccitazione che si trova in essi.
"Sì." Dico semplicemente. Sorride facendo sputare le fossette, inizia a baciarmi e nel bacio riesce a togliermi la maglia accarezzandomi il seno coperto dal reggiseno.
"Sei così bella, Aria." Arrossisco e lui va a spegnere la luce lasciando solo quella della televisione. Mi toglie il reggiseno e porta la bocca sul seno destro. Inizia a succhiare e io non posso fare a meno che gemere.  È così bello. Poi con l'altra mano va ad accarezzare l'altro facendo poi  scendere la mano, fino ai pantaloni.
Mi guarda come per approvazione e mi ci vuole un momento di lucidità per capire davvero cosa vuole fare.  Farà male? Lo dirà in giro? Domani mi tartasserá di battute perché è riuscito nel suo intento?
Visto che non ha ricevuto risposta parla.
"Non ti fidi?" Chiede.
"Non è quello.."Mi affretto a parlare.
"Se non vuoi io non ti costringo, lo sai." Lo so Harry.
Lo guardo a lungo e poi guardo me, lo voglio davvero?
Sto per fare una cazzata colossale.
"È una cazzata quella che stiamo facendo lo sai?"
"Però è la nostra cazzata!" Sorrido e lui mi sfila il pantalone. Con tutte e due le mani mi accarezza le cosce e sento anche io l'eccitazione sempre più forte.
"Se non vuoi fermami, okay?"
Mi sussurra all'orecchio.
Annuisco.
"Giura." Ordina dolcemente.
"Giuro."
Arriva al bordo delle mutandine, mi guarda e sorride per rassicurarmi.
Mi toglie lentamente anche quelle e con un dito preme su un punto che mi fa sussultare, non perché faccia male, solo per la sorpresa.
Continua a muovere il dito in quel punto e mi scappano dei gemiti. Scende con il dito poi lo sento dentro, non è tanto doloroso sento un po' di bruciore per questo motivo stringo gli occhi.
"Adesso passa." Mi promette.
Muove il dito facendomi più male così mi mordo il labbro.
Dopo altre due o tre spinte il bruciore diminuisce e si fa spazio il piacere.
"Oh Harry!" Gemo, continua a pompare il dito ed io continuo sempre di più a gemere e a ripetere il suo nome.
"Piccola, così. Dii il mio nome." Mi ordina, fa muovere il dito più veloce ed io sento ancora più piacere.  Non pensavo fosse così bello.
"Harry, continua!" Dico fra i gemiti.
Obbedisce, inizia ad andare più a fondo ed io sento un piacere enorme poi una scossa che si ripercuote per tutto il mio corpo, mentre ripeto il suo nome.
"Piaciuto?" Ammicca.
"Molto." Sorrido, lui ha fatto questo con me adesso dovrei fare qualcosa io? Non saprei proprio da dove iniziare.
Allungo una mano verso il suo petto coperto da una maglietta, poi, facendo un sorriso sghembo, scendo fino ad arrivare al bordo dei suoi pantaloni. In quel momento mi ferma.
"Perché?" Chiedo delusa.
"Tu hai fatto quello per me allora.." Inizio.
"Non farlo solo per pareggiare coi conti." Ringhia.
"Non è quello!" Alzo la voce.
"Sì è quello, senti è tardi. Io vado a letto." Quel suo rifiuto mi fa piangere il cuore.
"Ti aiuto a salire le scale?" Mi offro.
"No! Dormo sul divano tanto." Dice brusco.
"Oh, okay. Notte." Mi avvicino,  per baciarlo, ma si sposta. Anche questo fa male.
"Notte." Dice in uno sbuffo.
Alzo gli occhi al cielo, mi rivisto e mi dirigo verso le scale.
Ci sarà una notte che portò dormire col sorriso?
Faccio due scalini e sento la sua voce chiamarmi.
"Vieni qui." Lo dice più come una supplica. Faccio retromarcia e mi ritrovo davanti a lui. Si è tolto maglia ed ha le gambe distese sul divano.
"Avvicinati." Ordina dolcemente. 
Mi avvicino di più.
"Adesso piegati fino ad arrivare ad un centimetro dal mio viso." Continua.
"E se non volessi?"
"Fallo."
Cerco di non sorridere e obbedisco. Preme le labbra contro le mie per qualche secondo,  poi mi bacia la fronte sussurrando.
"Buonanotte Aria." Sorrido d'istinto a quel gesto.
"Buonanotte Harry."
Forse oggi riuscirò a dormire col sorriso.

JUST BROTHER?Where stories live. Discover now