34. Less stress more sex

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Mi guardo allo specchio un'ultima volta, non sono bella lo ammetto, però questo pantalone abbinato a questa maglia non mi stanno male.
Ho fatto i miei capelli leggermenti arricciati e un'acconciatura carina. Giusto per sembrare decente.
Non so come sono riuscita a convincere mio padre, di solito quando il giorno dopo c'è scuola di sera non mi fa uscire.
"Allora, Gemma, come sto?" chiedo facendo una piccola giravolta con un sorrisino sulle labbra.
"Stai benissimo." Dice squadrandomi.
"Grazie, manca solo il tocca finale." Squittisco e mi spruzzo un po' di profumo sul collo.
"Perfetta sei. Ti piace?"
Chissà se ad Harry sarebbe piaciuto il mio abbigliamento, me.
"Chi?" Domando, sento il battito accelerare.
"Il ragazzo con cui esci." Dice come se fosse ovvio.
"Ah, Luke, non lo so. Per ora usciamo da amici." Spiego.
"Oh, capito. Ora che mancano dieci minuti prima che venga, mi puoi dire una cosa?"
Annuisco.
"Vedo che, ultimamente, hai parecchio la testa fra le nuvole. Ti piace qualcuno?"
Tuo fratello.
"No, figurati." Dico mascherando la mia voce instabile.
"Farò finta di crederci, però se vuoi consigli io ci sarò." mi sorride dolcemente.
"Grazie." Dico sincera.
Annuisce, in effetti potrebbe darmi consigli per conquistare Harr- Jack. Per conquistare Jack.
"Hmm, veramente c'è un ragazzo che mi attrae." Inizio e vedo il sorriso crescere.
"Oddio! Lo sapevo. Raccontami dai."
Proprio mentre sto per parlare il campanello suona, Luke!
"Coraggio." Ridacchia leggermente. Sento mio padre annunciare la visita del nostro ospite.
"Due minuti e arrivo."
"Andrà bene, però se non ti piace non dargli illusioni." Mi consiglia.
"Certo."
Scendo di sotto e lo vedo.
È seduto sul divano a parlare con mio padre.
Ha un abbigliamento normale, jeans e camicia. Mi correggo è carino.
Il piercing al suo labbro brilla sotto le luce del lampadario.
"Ciao Luke." Appena si accorge della mia presenza sorride.
"Aria! Sei splendida." Arrossisco e lo ringrazio.
Si alza dal divano e viene ad abbracciarmi il problema sono le sue mani che scendono troppo, per i miei gusti.
"Fermo con quelle mani." Sussurro per non farmi sentire da mio padre.
"Okay, potete andare. Luke non dopo le undici è chiaro?"
"Chiaro, signore."
"Ciao papà."
"Divertitevi, ma non troppo." Aggiunge.
"Sicuro." Parla Luke.
Usciamo e subito una vampata di freddo mi colpisce facendomi tremare.
"Hai freddo?" Annuisco leggermente, fa davvero freddo.
"Si vede. Hai nasino tutto rosso, ma come sei carina!" Mi sfotte.
"Ma sta' zitto!" Sbuffo sorridendo.
"Dai scherzo, un po' di umorismo."
Arriviamo alla moto, Luke sale per prima, poi fa salire me.
"Tieniti." Dice, però non con un tono di voce malizioso, solo preoccupato. Sorrido.
"Certo!"
Facciamo solo un piccolo giro poi ci fermiamo, non smetto di ridere per come aveva imitato un vecchietto.
"Sei uno spasso."
"Oh, ma lo so, dolcezza."
"Il mio nome non è dolcezza." Gli ricordo.
"Però ti si addice." Non sapendo cosa dire sorrido alle sue parole.
"Va bene, che vuoi fare?" mi chiede, alzo le spalle quando noto delle bancarelle. Io amo le bancarelle.
"Oh, Luke, andiamo lì. Ti prego!" Lo supplico mettendo una mano sulla sua spalla.
"Mi supplichi eh?" Piega la testa di lato.
"Eh già."
"Se mi baci andiamo." Fa comparire un odioso sorissetto sghembo.
"Posso anche andarci da sola." "Dai che sarà mai un bacio." Si lamenta, ecco, come non detto. È sempre uguale, tutti i maschi.
"Ho capito, vado da sola." Non mi faccio prendere in giro.
Già Harry mi basta, ugh Harry, quanto mi manca.
Inizio a camminare verso le bancarelle, senza Luke.
"Dai! Aspetta." Mi sento dire.
Lo ignoro e aumento il passo.
Sento una presa per il polso così mi giro.
"Che vuoi?" Sbuffo.
"Scherzavo." Lo guardo negli occhi e sospiro.
"Non pensavo te la prendessi così, scusa." Oh, davvero non me l'aspettavo.
Forse sono io che me la prendo per troppo, sarà li stress. Ma chi voglio prendere in giro?
So benissimo per cos'è.
"Tranquillo, scusa te. Sono io che sono stressata ultimamente.
"Figurati." Sorride.
"Ci facciamo un giro per le bancarelle?" Chiede.
"Oh sì."

Luke ha incontrato un suo vecchio amico ed io sono qui, a disagio.
"Oddio, sì che mi ricordo!" Scoppia improvvisamente a ridere.
"Questa ragazza chi è?" Gli chiede.
"Sono Aria." Cerco di presentarmi con un dolce sorriso quando in realtà voglio solo un letto, anzi, lui sarebbe meglio.
"Piacere, io sono un suo amico, Carl." Davvero? Un suo amico? E chi l'avrebbe detto?
Stupido.
Sorrido annuendo.
I due poi si mettono di nuovo a parlare, ignorandomi.
Grazie tante.
"Aria, vieni, siediti!" Mi dice indicando un tavolo.
Lo faccio e di conseguenza loro.
Cerco di seguire il duscorso ma parlano di calcio e di partite. Non ci capisco niente.
La cameriera chiede loro se vogliono qualcosa da bere e tutti i due ordinano una birra.
"Tu, zuccherino, vuoi qualcosa?" Domanda Carl, mi aspetto che Luke gli dica qualcosa ma non fa niente.
"Aria, il mio nome è Aria." Ripeto con più fermezza.
"Sì come vuoi te. Allora prendi da bere o no?"
"No, grazie." Dico fredda.

Passano dieci minuti ed io mi sto annoiando a morte.
Prendo il telefono e mando un messaggio a Louis.

*Lou!*

Ignoro il messaggio di Blait solo perché non ho voglia di altro stress o semplicemente di parlare con lei.
"Questo zuccherino è la tua ragazza?" Chiede Carl a Luke.
"No, no."
"Luke."
"Dimmi, dolcezza." L'odio.
"Mi accompagni a casa?"
"Ma di già?" Sbuffa.
"Sì e tanto credo che non faccia la differenza visto che mi ignoravi." Sputo.
"Woh, qui le cose diventano piccanti." Ridacchia l'altro stupido.
"Non è vero." Si difende.
"Sì, certo." Sussurro.
Noto che Louis ha già risposto.

*Hey.*

*Come stai?*

"Va bene adesso devo andare." Dice Carl.
"Okay, ci sentiamo."
"Va bene, noi dolcezza, andiamo."
"Luke ho un nome, okay?"
Sto iniziando ad irritarmi.
"Stai calma, però. " Si lamenta.
"Luke davvero, la smetti di fare così? Mi hai detto che non eri un coglione, invece lo sei."
Appena mi rendo conto di ciò che ho detto, mi stupisco di me stessa.
"Oh, ma davvero?" Si sta irritando pure lui, bene. Siamo in due allora.
"Sì." Appena sono sicura che stia per insultarmi sorride.
"Mi piace." Alzo un sopracciglio non capendo.
"Il tuo carattere, il tuo fisico. Hai qualcosa di attraente. "
Bella questa.
"Tu credi?" Annuisce.
"Grazie. " Sussurro
"Dovresti rilassarti però. Sei così stressata." Dice accarezzandomi una guancia, dolcemente. Deglutisco e lo vedo sorridere, ammetto è davvero rilassante.
Sfrega la sua mano su e giù facendomi automaticamente chiudere gli occhi, voglio fermarlo, non sono una ragazza facile che basta una carezza e qualche complimento, però è così bello, rilassante.
"Ricorda le mie parole:
Meno stress più sesso." Mi sussurra all'orecchio. Fa scendere la mano sul collo fino ad arrivare al petto. L'altra mano la posa sul mio fianco mentre inizia a leccarmi il loro dell'orecchio. Per l'amor del cielo siamo ancora su seduti attorno al tavolo. Chiunque potrebbe vederci e pensare
'Ma quella si fa fare certe cose?'
Luke mi bacia dolcemente il collo e questo mi fa ricordare come lo faceva Harry. Era così diverso. Luke lo fa in maniera così dolce invece Harry lo faceva con durezza e passione. Non posso davvero, so anche dove vuole arrivare Luke, come Harry certo, però Harry è Harry.
"Luke!" Parlo portando una sua mano sulla spalla e allontanandolo.
"Che ti prende adesso?" Scatta.
"Scusa, non posso." Mi guarda truce e anche deluso per non aver finito ciò che volesse fare.




JUST BROTHER?Where stories live. Discover now