45. Holidays

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È una meraviglia poter dormire fino a tardi.
Resto sotto il piumone caldo per qualche minuto, poi decido di alzarmi.
Prendo dall'armadio delle cose da vestire, ovviamente calde.
"Fa f-freddissimo in questa casa." Balbetto sfregandomi le braccia con le mani. Mi sfilo il pigiama lentamente rabbrividendo per il freddo, per poi mettermi il pail più velocemente possibile.
La prima cosa che faccio è andare in camera di Harry, apro piano la porta e lo vedo dormire beatamente.
Sorrido a quella visione, fin quando mi viene in mente quello che abbiamo fatto ieri e arrossisco.
Scendo le scale andando in cucina, sono le nove.
E se facessi ad Harry la colazione?
Ottima idea, penso.
Perdo dal frigo due uova e del bacon.
Dopo dieci minuti ho finito tutto e sorrido contenta. Di sicuro gli farà piacere.
Prendo una tazza di latte e, insieme al piatto, lo porto in camera di Harry.
Immaginando tutti i possibili fini di questa storia inciampo su un gradino facendo rovesciare tutto a terra con un incredibile rumore.
"Cazzo." Impreco guardando la poltiglia di latte e uova davanti a me.
"Che è successo?" Domanda Harry sbucano dalle scale, con il  pigiama grigio.
"Niente." Guarda la chiazza per terra e scoppia a ridere. Mi sento ridicola, molto ridicola.
"Vaffanculo Harry." Alzo gli occhi al cielo avviandomi verso la cucina.
"Aria, dai.." Scende le scale cercando di non ridere.
"Sei uno stronzo." Parlo prendendo un panno per pulire.
Sbuffa e viene dietro di me abbracciandomi.
"Amore, dai. Sei stata dolcissima a prepararmi la colazione." Mi giro a guardarlo e lui preme le labbra con le mie.
"Sì, ma non sorridermi." Scatto.
Mi guarda e scoppia a ridere.
Sento il nervoso su tutto il mio corpo, meglio stare zitti.
Con il panno tolgo il latte dal pavimento fin quando un pezzo di ceramica, del piatto, si conficca con la mia carne.
"Ahia!" Ritiro subito la mani verso di me notando il sangue fuoriuscire.
Vado in cucina, Harry sta mangiando una barretta di cioccolato appena mi vede mi fa un cenno con la testa come per chiedere cos'è successo.
"Mi sono tagliata." Rispondo.
"Che hai fatto?" Si alza dal tavolo venendo verso di me.
"Oddio...aspetta a metterlo sotto l'acqua potrebbe entrarti di più. Vado a prendere le pinzette." Annuisco.
Ieri ho fatto il mio primo...mi vergogno solo a pensarlo, però è stata un'esperienza magnifica. Ero praticamente in ecstasy,  quando è con me tutto è così bello, non c'è niente che non va. Però se mi stesse usando? Se lo facesse solo per entrare nei miei pantaloni?
"Eccomi amore, ti fa male?" Amore, mi ha chiamata amore sul serio? Mi prende la mano con una delicatezza unica, prende un panno bagnato e rimuove il sangue prima di usare la pinzetta per estrarre il pezzettino.
"Che male.." Borbotto. Mi guarda negli occhi, uno sguardo preoccupato, ma pieno di dolcezza.
Non può star fingendo, quegli occhi sono troppi veri, riesco a percepire le sue emozioni,  come può mentire? Non sta mentendo.
"Ecco fatto pic- Aria." Mi mette un cerotto, che tanto so che si toglierà subito e mi alzo sulle punte per abbracciarlo.
Mi solleva ed io allaccio le  gambe al suo bacino, tiene le mani sui miei glutei per poi appoggiarmi delicatamente sul ripiano della cucina. Si mette tra le mie gambe, mi guarda, sorride ed io mi affretto a baciarlo.
Le nostre lingue si cercano disperate mentre le mie mani sono attorno al suo collo e le sue sono sulla mia vita.
"Adesso possiamo dirci buongiorno." Sorrido e scendo dal rimpiano con un salto.
"Che atleta." Scherza.
"Hai visto? Sono bravissima." Mi vanto.
"Aspetta cosa? Non ti sento da quassù." Stronzo, penso sorridendo.
"Smettila!" Dico non riuscendo a non sorridere.
"Okay, così?" Si abbassa fino ad arrivare alla mia altezza.
"Dai!" Mi lamento tirandogli una schiaffetto sulla guancia.
"Che piccola che sei!" Ridacchia alzandosi dandomi dei pizzicotti sulle guance come bambini piccoli.
"Ci sono vantaggi ad essere basse eh." Gli ricordo.
"Sì per noi maschi!  Non vi dovete piegare per succhiarci il cazzo!" Scoppio a ridere arrossendo.
"Ma non è il tuo caso, ieri ti era abbassata." Mi fa l'occhiolino ed io arrossisco di più.
"Basta!" Dico comprendomi il viso con le mani.
"Vado a chiamare Blait."
In quel momento entra Gemma con la faccia assonnata e perdo battito.
Magari ha sentito tutto, dio che imbarazzo!
"Giorno ragazzi." Dice con la voce impastata dal sonno.
"Ti ricordi quando ti ho messo del sale nel latte?" Chiede con un sorriso giocoso.
"Si infatti la colazione ora me la preparo da sola." Dice sbuffando.
Noto sul collo una macchia più scura, spero non sia un succhiotto.
"Ma che bella la mia sorellina da sveglia!" Dice abbracciandola da dietro.
"Mi sembra ovvio." Scherza lei.
"Che hai fatto?" Chiede Harry indicando il punto arrossato.
"Mi sarò grattata.." Dice facendo spallucce.
"Gemma sono abbastanza intelligente da capire che è un succhiotto. Chi è?" la sorella alza gli occhi al cielo.
"Dai Gem, sono solo curioso." Si lagna.
"Il mio ragazzo è Harry, chi dovrebbe essere?" Chiede retorica.
"L'avete fatto?"
"Harry dai." Lo riprendo.
"Sì." Dice Gemma.
"Com'è stato? Avrei voluto che me lo dicessi." Dice deluso.
"Oh Harry, scusa. Solo che ero in imbarazzo tutto qui." Si mette sulle punte e lo abbraccia.
"Ti ha fatto male?"
"Eh la prima volta sì." Ammette arrossendo.
"Ah quindi l'avete fatto anche più volte, complimenti." Scherza il mio ragazzo.
"Harry!" Arrossire Gemma.
"Che troia." Dice scherzando.
"Harry, vaffanculo sei tu che ti scopi mezza scuola." Nel sentire quelle parole mi infastidisco.
Harry mi guarda come per scusarsi e non posso fare a meno di fare spallucce.
"Ma io posso."
"Si certamente, tu puoi tutto."
Le fa l'occhiolino. Mentre lascio da soli i due fratelli chiamo Blait.
"Ehy B."
"Ehy" Non l'ha ancora superata.
"Dai B, cerca di andare avanti."
"Non posso, voglio farlo mio Aria." La sicurezza della sua voce mi sorprende.
"E come vuoi fare?" Le chiedo.
"Non lo so, non so più niente." Scoppia in lacrime.
"Forse dovresti davvero cercare di staccarti da Zayn." Sento solo dei singhiozzi.
"Non riesco." Sussurra con un filo di voce.
"Cos'hai intenzione di regalare a Natale?" Cambio discorso sperando di distrarla.
"Non lo so, tu?" Risponde dopo qualche istante.
"Ascolta Blait, potresti avere altri mille ragazzi anche migliori di Zayn."
"È come se ti dicessi di trovarti uno migliore di Harry." non esistono, penso. Capisco che lei veda Zayn esattamente come io ho sempre visto Harry, ma purtroppo se Zayn non ricambia.
"Non posso, per me Zayn sarà sempre il migliore e non solo a letto. Perché quel ragazzo puntualmente stronzo e menefreghista è la persona più amabile di questa terra. Ha un cuore d'oro ed è normale che non vuole me. Lui può fare qualsiasi ragazza, bionda, mora, rossa, modella o barbona. Può avere tutto e ti pare che lasci perdere 'tutto' solo per avere me? Non lo farebbe nessuno. Questa è la verità. " Mi sento male per lei a quelle parole. Lei pensa che Zayn non ci starebbe mai quando in realtà, a mio parere, Zayn considera lei il suo 'tutto'.
"B. Lui ti vede come il suo tutto è solo troppo stupido per capire che ci tiene più di quanto immagina."
"Avrebbe sprecato almeno una chiamata." Non sapendo cosa dirle, non dico niente.
"Mi dispiace B. Non sai quanto. " Ammetto.
"Tu con Harry?"
Le racconto della serata di ieri e pare che almeno abbia smesso di piangere.
"Grazie Aria del supporto."
"Figurati, ci sentiamo e mi raccomando è solo un coglione, ma non vuol dire che non ci tiene."
"Va bene, ciao." Mette giù.
Cosa posso fare ad Harry come regalo di Natale?

JUST BROTHER?Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt