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27.

Allison si scostò giusto in tempo, e con uno scatto repentino mise al tappeto il suo avversario.

"Però..." mormorò lui rialzandosi con un sorriso stampato sulle labbra. "Sei in forma, sorellina."

Lei annuì legandosi i capelli, poi bevve un sorso d'acqua. Ripensando a quando, due mesi prima, aveva deciso che dare a Matt la possibilità di fare ammenda era una buona idea, si disse che aveva fatto bene. Suo fratello era diverso, ovviamente, ma era lo stesso Matthew che ricordava prima della trasformazione.

Amorevole, premuroso, simpatico e brillante.

Era ancora ben lontana dal perdonarlo e forse non sarebbe mai successo, ma era tutto ciò che rimaneva della sua famiglia ed era certa che se i suoi genitori avessero potuto avere voce in capitolo, le avrebbero detto che niente li avrebbe resi più felici di rivedere i loro figli uniti come ogni famiglia dovrebbe essere.

Victor, dal canto suo, non sembrava pensarla allo stesso modo e lo dimostrava il fatto che da quando gli aveva riferito di Matt le aveva detto che non voleva saperne assolutamente nulla, né di lui né di lei, non più.

Dopodiché aveva fatto i bagagli e si era rifugiato in Europa dall'unico cugino che gli era rimasto.

Allison lo capiva e aveva deciso di non insistere troppo, di dargli un po' di tempo come i Winchester le avevano suggerito quando a loro volta avevano espresso disappunto per la sua scelta di farlo rientrare in casa. Persino John aveva definito la sua decisione una follia...

L'unico che le aveva mostrato sostegno nonostante la diffidenza, era stato Elijah quando l'aveva raggiunta a Los Angeles per due giorni, due settimane prima. In quell'occasione avevano avuto modo di sciogliere, più o meno, le tensioni che si erano accumulate dopo il suo stupido ultimatum.

DUE SETTIMANE PRIMA

"Matt, dove diavolo sei?"

Allison chiuse la porta di ingresso con un piede mentre teneva in mano le due grandi buste della spesa. Di suo fratello però non c'era neppure l'ombra, nonostante avesse detto che sarebbe rimasto a casa.

"Affidabile come ogni altro uomo della mia vita..." mormorò ancora lei facendo un grosso respiro e abbassando lo sguardo. "Matt!"

"Non è in casa."

La cacciatrice rialzò gli occhi, pietrificata da quella voce calda ed elegante che conosceva fin troppo bene, di cui conosceva ogni sfumatura.

"Abbiamo fatto quattro chiacchiere e poi ha detto che sarebbe andato a fare una passeggiata" continuò la voce. "Posso aiutarti?"

Lei annuì porgendogli le buste, poi lo precedette in cucina con un lieve ed immotivato imbarazzo a farle compagnia.

"Grazie" gli disse sistemando tutto su un angolo dell'isola.

Elijah sorrise, si sbottonò la giacca e mise le mani in tasca. "Mi dispiace di essere piombato qui senza preavviso, io..."

Le restanti parole gli morirono in bocca, bloccate dalle labbra di Allison sulle sue. Con decisione le prese il viso tra le mani piegando poco il capo e approfondendo quel contatto.

"Mi dispiace tanto" gli disse lei staccandosi per un attimo, poggiandogli le mani sul petto. "Non pensavo davvero quello che ho detto quando ci siamo visti l'ultima volta. Non voglio che tu scelga tra me e la tua famiglia, era una richiesta folle... sono stata una stupida."

"Sei tante cose, Allison Morgan, ma non stupida." Elijah la baciò di nuovo. "Sei bellissima, sei forte, indipendente e testarda" disse abbozzando un sorriso. "Ma ti amo anche per questo."

The Family Business - The CovenWhere stories live. Discover now