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"E questo è quanto."

Constantine frugò nella tasca del suo impermeabile e tirò fuori una sigaretta. La accese e diede la prima boccata, poi si fermò a fissare il posacenere dentro il quale se ne stavano una dozzina di mozziconi.

I Winchester e Castiel erano rimasti ad ascoltarlo per quasi un'ora mentre raccontava loro per filo e per segno tutto quello che era successo negli ultimi tempi a New Orleans, ad Allison.

Soprattutto la parte che riguardava la bella cacciatrice e il fatto che stesse lentamente consumandosi dentro per colpa di un dannato stregone che ora era impossibile da trovare. John si fermò a pensare che quell'atteggiamento da vigliacco stonava un po' con il Papa Midnite che lui conosceva, quello sempre pronto a farsi avanti per i suoi principi e le sue convinzioni, quello che non scappava mai ma, anzi, si faceva un vanto della sua spavalderia, coperto da quell'immenso potere che la testa della sua defunta sorella sapeva dargli.

Pensò che c'era decisamente di più in tutta quella storia, che la fuga di Midnite doveva senza dubbio nascondere qualcosa, ma non gli importava. Bisognava trovare un modo per salvare Allison e questo era tutto quello che contava.

"È stato per quel vampiro Originale, vero?" parlò Castiel fissando il tavolo al quale era seduto. "È stato per lui che Allison ha deciso di spezzare la maledizione?" chiese senza neppure provare a nascondere i suoi dubbi riguardo ad Elijah, a quella relazione che a lui non piaceva semplicemente perché lei sembrava fin troppo presa, mentre lui... lui non così tanto.

"L'ha fatto perché Allison è una testarda impulsiva" sospirò John tornando a sedersi. "Voleva salvare Hayley per la piccola Hope e per nessun altro."

"Lei non sapeva esattamente a cosa stava andando incontro" Sam bevve un sorso dalla sua tazza, poi la poggiò sul tavolo. "Non credo che l'avrebbe fatto, altrimenti."

Dean sospirò passandosi una mano sul viso. "L'avrebbe fatto invece. Sappiamo tutti com'è fatta. Se pagare quel prezzo avrebbe garantito a quella bambina di poter stare con sua madre, l'avrebbe fatto anche sapendo a cosa andava incontro."

Seguì un minuto di lungo silenzio, poi Cass parlò di nuovo. "Dobbiamo andare a New Orleans. Provare ad aiutarla."

"È proprio per questo che sono venuto" riprese la parola John. "Visto che non riusciamo a trovare Papa Midnite, ci serve una strega altrettanto potente da permetterci di spezzare questo incantesimo e salvare lei senza danneggiare il branco."

"Chi se ne importa del branco?" domandò Dean. "Salviamo Allison, e se il branco viene danneggiato ci penseremo dopo."

Constantine rise. "Credi che se fosse così facile sarei venuto a chiedere aiuto a voi? Lei non voleva neppure che lo sapeste. Non si farà aiutare se il branco verrà messo in pericolo, quindi..." si alzò e indossò il suo impermeabile iniziando di nuovo a fumare. "Pensate ad una strega che potrebbe aiutarci o ad un piano alternativo per convincere Allison a farsi aiutare comunque vadano le cose per Hayley e gli altri lupi. Devo occuparmi di una cosa a Wichita, tornerò fra qualche giorno e partiremo per New Orleans. Credo che sia meglio arrivare tutti insieme, attacco frontale, per così dire."

Salì correndo lungo le scale che lo avrebbero portato fuori da quel bunker e Sam, Dean e Castiel si scambiarono un'occhiata che valeva più di mille parole.

****

"Ciao Victor, sono io."

"Io chi?"

"Allison... la povera orfana che hai cresciuto come una figlia, ricordi?"

"Ah!" esclamò l'uomo dall'altra parte del telefono. "Quella Allison. Ora ricordo. Mi ero quasi scordato il suono della tua voce, visto che non chiami da almeno due settimane."

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