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C

OLORADO SPRINGS, COLORADO

Allison parcheggiò l'auto all'interno del campus e lo fece pensando che era da tanto che non usava il suo falso distintivo. O meglio, uno dei tanti.

Quello che aveva usato quel giorno diceva che il suo nome era Leah Morrison, agente speciale dell'FBI. Sam invece era da un po' l'agente Smith, ogni volta che serviva.

Fece un grosso respiro e spense la radio guardandosi intorno mentre Sam leggeva da un piccolo file che la polizia locale aveva loro fornito. Il college aveva un'aria solenne, come ogni college dovrebbe avere; novanta acri di terreno che ad Allison fecero tornare in mente i suoi pochi giorni al college in California.

Giorni che aveva accettato di trascorrere all'interno di quel campus solo per far felice Victor che desiderava per lei una vita normale quanto più possibile.

"Qui c'è scritto che il compagno di stanza della vittima si chiama Charles Davis" le disse Sam richiudendo il file e guardandola. "Credo che sia il caso di partire da lui."

La cacciatrice annuì tirando via le chiavi e sospirò. "È la quarta vittima in due settimane, Sam. Da qualunque parte decideremo di iniziare, sarà meglio fare in fretta. Preferirei che il numero di morti non continuasse a crescere."

"Già" il minore dei Winchester aprì lo sportello dell'auto. "Andiamo?"

Lei lo seguì fuori dall'abitacolo, prendendo il fascicolo che le porgeva mentre si accertava che tutto fosse al proprio posto; finto distintivo e soprattutto la pistola.

Non sapevano ancora con cosa avevano a che fare e tutto quello che la polizia era riuscita a dire loro era che i ragazzi morti erano tutti di buona famiglia e di bell'aspetto. Tutti e quattro avevano infatti grandi occhi azzurri e capelli castani; questo era bastato a far classificare, chiunque fosse l'assassino, come serial killer, e per quanto avesse un senso sia Sam che Allison dubitavano che si trattasse di quello.

C'era qualcosa di misterioso in tutta quella storia, ma la polizia non sapeva dove guardare, loro sì.

In auto si erano accordati su come procedere con la ricerca delle prove; uno di loro avrebbe fatto le domande mentre l'altro si sarebbe messo a cercare tracce di soprannaturale con il rilevatore. Poi, a ruoli invertiti, avrebbero cercato sacchetti per le maledizioni.

Se non avessero trovato niente sarebbero passati al piano B anche se ancora non sapevano quale fosse.

"Stanza numero quattordici" Allison aprì il file e scorse con gli occhi le porte davanti alle quali passavano. "Lì dovremmo trovare il caro Charles."

"Credo che la stanza quattordici si trovi sul corridoio ovest" rifletté il suo amico.

"E cioè dall'altra parte, come sempre" la donna abbozzò un sorriso mentre invertivano la rotta. "Hai notizie di Dean e John? Chiamami pazza, ma pensare a quei due che lavorano a un caso insieme mi mette addosso un po' di inquietudine. Potrebbero finire con lo spararsi a vicenda."

Sam rise. "Credo che se la caveranno. Ho parlato con Dean mentre tu prendevi il caffè alla stazione di servizio, ha detto che hanno trovato i vampiri, che c'era più di quanto credessero ma che è tutto sotto controllo."

"Magari se finiamo prima di loro potremo raggiungerli e aiutarli."

"Nah" cercò di tagliar corto Sam. "Se la caveranno. Oltretutto, ho come la sensazione che anche qui ci sia più di quel che sembra. Io dico di risolvere questo caso e poi goderci qualche momento di libertà."

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