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Tristan arrivò al luogo dell'appuntamento con la strana sensazione che ogni cosa, quella sera, sarebbe cambiata.

Era una sensazione che lo sopraffaceva e in qualche modo gli metteva addosso un'adrenalina che non provava, purtroppo, da tanto, troppo tempo. Quando il suo autista fermò l'automobile davanti a quell'edificio fatiscente, il suo entusiasmo sembrò spegnersi.

Era un posto orribile e lui di posti brutti ne aveva visti tanti. Non era possibile che chi gli aveva mandato il messaggio avesse scelto di incontrarlo lì, quindi meglio alzare la guardia, perché qualcosa non andava.

Scese lentamente e mise le mani nelle tasche del suo cappotto grigio fumo - o almeno era così che lo aveva definito la giovane commessa che aveva soggiogato per farselo regalare - e si avviò verso l'entrata.

Aveva fatto sì e no mezzo metro quando una figura poco illuminata gli andò incontro; il sole era oramai tramontato, ma i grandi alberi intorno, fitti com'erano, oscuravano quasi interamente la luce della luna.

Si fermò, così da costringere chi gli stava davanti ad avvicinarsi, ma gli fu subito chiaro che non era la persona che sperava di vedere.

"Matthew" gli disse piegando poco il capo quando finalmente riuscì a vederlo bene in viso. "Devo essere onesto, lei non è proprio il Morgan che mi aspettavo di vedere."

L'altro si strinse nelle spalle. "Beh, sapevo che l'idea di vedere mia sorella ti avrebbe fatto più piacere dell'idea di vedere me, ecco perché mi sono spacciato per lei nel messaggio che ti ho inviato."

Tristan abbozzò un sorriso nervoso. "Astuto, seppur banale, devo ammetterlo."

"Eppure ci sei cascato in pieno..." rispose Matthew avvicinandosi ancora di qualche passo. "Devo dirtelo, quando ho saputo che ti eri preso una cotta per Allison ero sorpreso, ma molte cose hanno avuto un senso."

"Ad esempio?"

"Ad esempio perché otto anni fa sei sparito di colpo con la tua organizzazione super letale dopo avermi promesso un posto all'interno" ricordò Matt. "Non capivo perché ti fossi rifiutato di aiutarmi a uccidere mia sorella nonostante il tuo odio smisurato per i cacciatori del soprannaturale che tentano sempre di metterti i bastoni tra le ruote. Ma poi, recentemente, ho sentito alcune voci, alcuni... sussurri e tutto è stato chiaro. Ti sei innamorato di lei e probabilmente è successo il giorno che l'hai vista per la prima volta, il giorno che io ti ho chiesto di rintracciarla."

"Ne ho abbastanza di questo incontro, cosa vuole signor Morgan?" tagliò corto Tristan.

"Voglio che tu mi dica tutto quello che c'è da sapere su questa dannata profezia secondo la quale Allison è destinata a uccidere l'uomo che ama e la sua intera famiglia."

"E immagino che lei abbia saputo della profezia sempre grazie ai soliti... sussurri. Giusto?"

"Non ha importanza come l'ho saputo, voglio saperne di più. Voglio sapere tutto."

"Così potrà usare queste informazioni per ricattare sua sorella in qualche malvagio modo degno delle sue diaboliche macchinazioni?"

Matthew scosse il capo, poi sorrise. "Non sono più quel Matt, sono cambiato. Voglio che tu mi dica tutto perché voglio aiutarla."

****

"Allison!"

La voce di Klaus risuonò nello spazio circostante la casa; era un urlo agitato, spaventato, intenso. Ma che Allison non poteva sentire, anche se lui non lo sapeva ancora.

The Family Business - The CovenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora