Capitolo 10

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Ormai era passato un mese, evitavo Brittany di continuo, evitavo il suo sguardo, evitavo tutto eppure mi mancava da morire, ogni giorno morivo dalla voglia di saltarle addosso e magari di assaggiare le sue fottutissime labbra, era un tormento continui... Era diventato il mio peggior incubo.

Stamattina avevo l'ora di Spagnolo con lei, e io davvero non ce la facevo più a non guardarla, ma come potevo dimenticarmi di quelle parole.

A quanto pare lei ha già dimenticato tutto, okay, non siamo state insieme e niente, però cazzo non può negare che c'era pur sempre qualcosa tra noi, quando ci guardavano negli occhi era come se parlassimo con le nostre anime, ma tanto a lei cosa importa più di me?, ha Quinn, ecco quella sensazione di gelosia che esce fuori, cosa ha in più quella tipa?.

Senza accorgermene mi trovai dentro alla classe di Spagnolo, non c'era un posto libero, ci credo Santana ti sei svegliata tardi, complimenti. Vidi una cosa strana, Brittany che stava cacciando una tipa seduta vicino a lei, una volta che se ne andò quest'ultima, Brittany alzò la mano per indicarmi di sedermi lì vicino a lei. MA ERA SERIA? MA SUL SERIO FA? Vuoi la guerra Brittany Pierce? CHE GUERRA SIA. Mi accomodai sulla sedia con noncuranza, la lezione iniziò, per tutta la lezione mi sentì osservata, quasi alla fine della lezione Brittany mi passò un bigliettino, la guardai perplessa, e mi invitò ad aprire il bigliettino, aprì il bigliettino e non mi sarei mai aspettata di dover leggere "Dobbiamo parlare, non vuoi?, bene, devi solo ascoltarmi, dopo scuola, casa tua :)" si era auto invitata a casa mia? Che faccia tosta, perfetto, ero proprio curiosa di cosa dovesse dirmi. "O forse è perché ti manca e la vuoi solo per te?" Intervenne il mio subconscio, lo odiavo quando interveniva così, "Mi odi perché lo sai che è la verità" ancora, continuava.
Comunque sia non dissi niente a Brittany ne un va bene, ne un okay, niente, suonò la campanella, mi alzai e proseguì la giornata scolastica, anche se dentro stavo morendo, mi manca tantissimo, la mia Brittany, si, perché per me, era mia.

Finalmente l'ultima campanella, uscì fuori, ad aspettarla, eccola tutta sorridente, quanto era bella... Santana non fatti distrarre, devi rimanere sulla tua posizione, non devi farti intenerire da uno stupido sorriso.

Iniziammo a camminare, nessuna delle due parlava, il tragitto dalla scuola a casa mia fu piuttosto silenzioso, arrivammo a casa, fui sorpresa di non trovare nessuno, bene, c'eravamo solo io e Brittany, perfetto. Chiesi a Brittany se avesse fame e con mia sorpresa mi disse di no, questa non è Brittany... Salimmo sopra visto che avevo rifiutato anch'io di mangiare, entrammo in camera e mi accomodai sul letto, lei si sedette sulla sedia vicino alla scrivania, passeranno alcuni minuti e ancora silenzio, basta ero stanca di quel silenzio.

"ALLORA?" urlai a pieni polmoni.

"Ah, allora il gatto non ti ha mangiato la lingua" disse sarcastica.

"Noto nemmeno a te" sputai acida.

Mugolò qualcosa, come se non sapesse cosa dire.
"Senti San, mi manchi, okay?, mi manca tutto di noi, mi mancano i tuoi abbracci, la tua voce, e mi pento tantissimo per quello che ho fatto, perché lo so che se siamo in questa situazione è solo colpa mia, ho sbagliato dall'inizio con te, mi dispiace San... Ti prego ritorna da me" disse tutto ad un fiato abbassando la testa.

Non sapevo che dire, l'avrei perdonata subito, ma il mio orgoglio, cazzo, dovevo rimanere sulla mia posizione... Si alzò e si avvicinò, ci guardammo per due secondi, me la trovai addosso dopo secondi dopo, FANCULO ALLA MIA POSIZIONE E ALL'ORGOGLIO. L'abbracciai.  Ci staccammo e ci guardammo e le sussurrai "Mi sei mancata anche tu."

Si avvicinò pericolosamente alle mie labbra, cazzo Britt non riesco più a resistere, mi sussurrò ad un soffio dalle mie labbra "E mi sono pentita anche del fatto di averti respinto quella sera" dopo di che azzerò la distanza del tutto.

Spalancai gli occhi a quel gesto, ma dopo poco chiusi gli occhi e iniziai a muovere le labbra con lei, sentivo delle pulsazioni al ventre, e sentivo brividi ovunque, sentivo finalmente le farfalle nello stomaco, dopo un po' ci staccammo, lei terrorizzata ma compiaciuta dal gesto appena fatto.

"San.. Scusa, io non volevo, io..."

Questa volta fui io ad azzerare la distanza, mi misi su di lei e iniziai a muovermi su di lei sempre più sensualmente, ci continuammo a baciare per un bel po', mi staccai e le sussurrai all'orecchio:
"non volevi?" nel modo più sensuale possibile.
Per poi morderle e leccarle il lobo dell'orecchio.

Give me love like never before. Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon