Capitolo 15

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Brittany's pov
Vidi Santana rivestirsi in un secondo, entrarono i miei genitori che fulminarono all'istante Santana.
"Lei è?" disse mio padre senza staccare gli occhi da Santana.

"Lei è una mia amica, stavamo passando una serata insieme." dissi normalmente senza farmi prendere dal panico.

"E perché sei in reggiseno Brittany?" disse questa volta guardando me.

"Sai... sentivo caldo, quindi mi sono tolta la maglia." dissi sorridendo.

"Beh.. comunque piacere Santana." allungò la mano verso mio padre.

So bene che lo disse per finire quel mezzo interrogatorio. La ringraziai mentalmente.
Ma mio padre disse semplicemente "I genitori di Brittany." senza allungare nemmeno la mano.
"Io... devo andare, si è fatto tardi, è stato un piacere, arrivederci. Ciao Britt, ci vediamo domani a scuola." disse quasi correndo verso la porta, non feci nemmeno in tempo a salutarla.
"Io vado in camera." dissi abbastanza nervosa.
"Sai benissimo le regole in questa casa, Brittany." disse con un tono duro.

"Sai questo è il tuo problema, detti le regole, qui non stiamo a lavoro, qui non sei il capo di nessuno, qui stai in casa tua, questa è la tua famiglia, questa sono io, che ti piaccia o meno, QUESTA SONO IO!" ero ormai con gli occhi lucidi.

"Sei sicura di ciò che stai dicendo Brittany Susan Pierce?" continuò lui.

"Si." dissi secca.

"Prepara ciò che hai ed esci per sempre da questa casa." se ne andò in cucina.

Guardai mia madre che ormai era in lacrime, abbassò il capo e seguì mio padre.
Ero in lacrime.

I miei genitori mi avevano girato le spalle, e mi avevano praticamente buttato di casa. Salì in camera a preparare le mie cose.
Vidi Kitty tutta all'armata correre con in braccio Naya in camera mia.

"Perché mamma sta piangend... ma che cazzo è successo?" disse guardandomi piangere.

"Mi hanno cacciato di casa, quei omofobi di merda. Preferisco perdere una figlia che vederla felice, meno male che sono i miei genitori, cazzo." urlai con tutta me stessa.

Kitty corse ad abbracciarmi con Naya. Mentre preparavo la valigia raccontai tutto a Kitty. Anche Naya sembrava capire tutto, mi guardava con quei occhioni grandi.

"Ora dove andrai?" chiese preoccupata mia sorella.

"Non lo so, non abbiamo nemmeno un cazzo di zio/zia qui." sputai continuando a piangere.

"Vai da Santana, sai che ti accoglierà a braccia aperte e capirà, io parlerò con mamma e papà, e ritornerai qui, perché questa è casa tua, lo sai." ormai piangeva anche lei.

Naya si avvicinò a me "Tonerai pesto vero?" chiese ormai accorgendosi della gravità.

Risi alle parole che aveva appena detto. La presi in braccio, "Tornerò presto amore." le diedi un bacio in fronte e la misi giù, diedi un bacio in fronte a Kitty e le dissi di fare la brava, e lei continuò col dire che avrebbe convinto mamma e papà.

Uscì senza dire niente, semplicemente sbattendo la porta. Dimenticai il telefono, cazzo. Lo avrei preso domani mattina, quando loro non c'erano, mi diressi a casa di San senza avvertirla.

Santana's pov
Non mi aveva inviato ancora un messaggio, nel frattempo raccontai tutto a mamma, mentre stavamo mangiando, avevo un rapporto molto confidenziale, quindi le avevo detto anche che lo stavamo per fare. Mi stavo iniziando a preoccupare, mille pensieri si fecero strada nella mia mente.

Mia madre venne ad abbracciarmi vedendomi nervosa e preoccupata.

"Vedrai che le staranno a parlare, andrà tutto bene." disse sorridendomi.

Tornai in cucina per aiutarla a sparecchiare.
"San io vado a dormire, non fare tardi che domani hai scuola." mi diede un bacio in fronte e andò in camera sua.

Non sapevo se inviarle o meno un messaggio, se le avevano sequestrato il telefono, iniziai a pensare di tutto e di più. All'improvviso suonarono il campanello, guadai dallo spioncino  ed era Brittany, aprì all'istante, aveva gli occhi rossi e con se portava una valigia.

"Amore che è success..." non finì nemmeno a finire la frase che si avventò sulle mie labbra. La strinsi forte a me e ricambiai il bacio. Dopo un po' la feci entrare e ci accomodammo sul divano.
"San chi era alla porta?" Entrò mamma nel soggiorno. Vide Brittany e disse che ci lasciava sole. Mi raccontò tutto, rimasi scioccata, mi sentivo veramente fortunata ad avere mia madre che mi accettava, stava piangendo, e rimaneva comunque bellissima, la mia piccola Brittany.

La strinsi forte a me, la baciai più volte tra i capelli e le sussurravo che si sarebbe risolto tutto, almeno spero. E prima che me lo chiedesse le dissi che poteva restare qua. Andammo in camera mia, ci spogliammo, io misi solo una maglia e dei slip, mentre lei chiese il permesso di rimanere in intimo, come poterglielo negare, si addormentò dopo un po', mentre le stavo accarezzando i capelli, si mise sul mio petto, dopo un po' mi addormentai anch'io, ci addormentammo abbracciate.

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