Capitolo 7

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Sorrisi appena notando quella piccolezza, che per me valeva davvero tanto.

Tutto il mondo vedeva Stark come il Genio Miliardario Playboy Filantropo che usava la gente e se ne fregava di tutto, ma quei piccoli gesti mi facevano pensare che lui non fosse così.

Nonostante l'intensa settimana di lavoro trascorsa con lui, avevo ancora quell'idea che mi frullava in testa.. per via di tutte le donne che ho visto passare in sette giorni, per via del modo in cui svolgo il mio lavoro e ancora per una miriade di cose.

Mi guardai attorno e ad un certo punto, notai sulla parete attrezzata qualcosa che, con la leggera intensità del sole delle 06:00 brillava.

Mi alzai per osservare cosa fosse, mi avvicinai e presi l'oggetto in mano.

Era una specie di cerchietto metallico chiuso dentro una scatola di vetro, non capivo bene cosa fosse.

-La prova che Tony Stark ha un cuore- lessi su di esso, non capendo bene cosa volesse dire

-Nonono, non toccarlo.- disse lui avvicinandosi e levandomelo dalle mani

-Brutta roba, non si tocca, okay?-

-Che vuol dire "La prova che Tony Stark ha un cuore"?- domandai incuriosita

-Niente. Niente che possa importare ad una come te e adesso filiamo, o arriveremo tardi!- rispose

Avevo subito notato i suoi occhi, quando vide che tenevo l'oggetto in mano. Non ero mica stupida, sapevo bene che c'erano cose del suo passato a cui era legato, e anche se non ne sapevo il motivo, potevo capire la sua agitazione.

Avrà sicuramente avuto per lui un enorme importanza quell'affare, e non mi sarei mai permessa a spingermi oltre la domanda fatta.

Non appena arrivammo alla Stark Tower presi subito posizione alla mia solita scrivania ma il Signor Stark mi fermò.

-Signorina Preasley il suo posto adesso è al settimo piano. Non mi ricordavo che lei fosse così smemorata-

-Oh giusto mi scusi Signor Stark solo.. che in mezzo alla confusione non ci ho più pensato e sono automaticamente tornata al mio posto..-

-Non si preoccupi, ci tornerà molto presto- disse vago iniziando a camminare

-Aspetti che?- domandai fermando i suoi passi

-Lo sa lei mi ricorda molto quella ragazzina di Frozen.. com'è che si chiamava?.. Anna?-

-Lei ha visto Frozen?... N-non importa. Che intendeva per "Ci ritornerà presto"?-

-Era molto presto e non presto senza molto, e comunque intendevo esattamente quello che ho detto.- rispose lui continuando a camminare

-Non vedo un motivo valido per cui dovrei tornare a questo piano Signor Stark- risposi sorridendo mentre lo inseguivo su e giù. I miei sorrisi erano più falsi delle borse copiate che vendeva la gente per strada, ma non faceva nulla.

-Io si- disse per poi chiamare l'ascensore, e subito dopo girarsi verso di me

-Vede Signorina Preasley solo una persona aveva un limite di sopportazione abbastanza alto da mantenere il posto per diciamo.. più di un mese. Beh fanno due se contiamo Jarvis..- disse lui senza importanza

-E anzi posso dirle che neanche questa persona c'è riuscita con successo.. era costantemente nervosa e sempre piena di problemi..- rispose lui guardando il pavimento lateralmente, come se con la mente fosse tornato a quei giorni

-So bene che essere sua personale consulente significherà anche buttare occasionalmente fuori la spazzatura Signor Stark e la cosa non mi preoccupa minimamente.- risposi mentre l'ascensore si aprì di fronte a noi

Subito entrai dentro premendo il tasto per il settimo piano, poi continuai a parlare come se fossi io il capo, non lasciando neanche un minimo di parola al Signor Stark.

-E comunque io credo che chiunque ci sia stato prima, bravo per quanto sia potuto essere non era di sicuro uno dei migliori Signor Stark.-

-E da cosa può dedurre questo?-

L'ascensore si aprì al piano richiesto, poi io risposi

-Dal semplice fatto che non è ancora qui Signor Stark.- risposi sorridendo, soddisfatta, sedendomi alla scrivania.

Lui restò imbambolato dentro l'ascensore per qualche secondo, poi scosso dalle mie parole entrò nella sua stanza sul piano.

Lo studio questa volta era notevolmente più grande, il che significava molto più lavoro. Cercai di adattarmi da subito, e ci riuscii perfettamente.

Il silenzio a quel piano era tombale, non passava mai nessuno se non le donne di Stark, e la pace era immensa.

Poter vedere la porta della stanza numero 04 con su scritto Mrs. Preasley era poi come un premio, a tutto il lavoro fatto. Quella camera era a dir poco stupenda, e se fosse stata in affitto non so quanti dollari ci sarebbero voluti per starci un solo mese.

Ogni sera andavo a letto col sorriso, pensando a quanto in alto fossi arrivata. Con la conclusione del college due anni prima del previsto e un'ottima laurea al massimo si poteva lavorare in qualche ristorante ormai, e invece io ero riuscita a trovare un lavoro degno della mia professione.

Col passare delle settimane la vita alla Stark Tower si faceva sempre più incasinata, ma abituale.

Stark era Stark, che assieme alle sue donne creavano un bel problema da risolvere ogni mattina. Il lavoro non era gran che, bisognava prenotare in diversi luoghi, disdire appuntamenti e naturalmente creare incontri con lo S.H.I.E.L.D per Tony.

Credo che sia ancora convinto che io non sappia nulla della sua vita da supereroe, però non importa lasciamolo nella sua più totale convinzione.

Era il terzo mese di lavoro, erano passate esattamente dieci settimane e mezzo da quando fui spostata al settimo piano. Non conto la prima settimana perchè è stata abbastanza uno schifo, tra la festa e il quarto piano, preferisco evitare il suo conteggio.

-Fa un ottimo profumo di ciliegia e.. acre odore di aceto stamattina- disse Stark poggiandosi al Front Office

-Grazie Signor Stark- risposi ridacchiando

-Santa Marta Caren ti avrò detto mille volte di chiamarmi Tony, basta con questo Signor Stark..- rispose lui annoiato

-D'accordo Signor Stark-

-Con te non si può parlare, con te non si può proprio parlare- rispose allontanandosi e gesticolando

Ridacchiai nuovamente al suo gesto, nonostante avessimo preso più confidenza, Tony restava sempre il mio capo, e per me sarebbe rimasto il Signor Stark all'infinito.

-Oh ehm, stasera abbiamo una festa-

-Abbiamo?- domandai sollevando lo sguardo su di lui, mentre la mani continuavano a pigiare i tasti del PC

-Si, abbiamo. Tutti i più grandi capi aziendali portano le loro o i loro nel caso siano un po.. beh hai capito, consulenti personali alle feste, quindi lei deve venire-

-E se io mi rifiutassi?-

-E se non può rifiutare?- rispose lui sarcastico, spostandosi di poco dal punto da dove era prima

Sospirai pesantemente e poi tornai a guardare il PC.

Project  A.R.C ||Tony Stark||Where stories live. Discover now