«Ora devo andare per un servizio fotografico a Versailles. Ci vediamo domani.» esclamò salutando Nino e Alya, che ricambiarono con un gesto della mano. «A te, invece, scrivo più tardi.» aggiunse girandosi verso Marinette, per poi darle un bacio sulla guancia e camminare verso la macchina, che partì appena il ragazzo chiuse la portiera.

La corvina rimase di sasso, incapace di muoversi e di pensare; non si accorse nemmeno che Nino l'aveva salutata per tornare a casa.

«Ti ha dato un bacio! Ancora!» esultò la mora, risvegliandola dalla sua trance.
«L'avrà fatto perché c'era Nathaniel.» rispose, sospirando.
«Io non ci giurerei.» sghignazzò l'altra, facendole un buffetto e camminando verso casa sua, lasciando la sua amica con qualche domanda in testa.






Marinette salì in camera sua, dopo aver dato una mano a suo padre in pasticceria, sedendosi alla scrivania per scrivere i materiali di cui aveva bisogno per fare i costumi.

Controllato cosa mancava, è scritto sul foglio, chiamò la sua sarta di fiducia –un'amica di sua madre– chiedendole di tenere in parte alcune stoffe che le sarebbero servite anche per dei lavori futuri, e che sarebbe venuta a prenderle  e a pagarle tra mezz'ora.

Conclusa la chiamata, e non avendo nulla da fare, la sua mente tornò sulla frase che Alya le disse poco prima che se ne andasse.

«Sul serio, che intendeva dire Alya?» domandò ad alta voce, attirando l'attenzione del suo kwami, che lasciò il biscotto che stava mangiando.
«Forse ti voleva dire che non c'era Nathaniel quando Adrien ti ha dato quel bacio.» sghignazzò Tikki, volteggiando maliziosamente davanti alla ragazza.
«Cosa?! No, impossibile.» rispose lei, tornando in dietro con la mente a qualche ora fa, ma, effettivamente, non si ricordava di aver visto Nathaniel.
«Marinette, fidati di me, lui non c'era. Se n'era andato già da un bel po'. Lo so perché ho sbirciato dalla borsetta.» ammiccò lo spiritello, facendo arrossire la sua custode, che iniziò a balbettare frasi incomprensibili e a gesticolare con ampi gesti delle braccia.

Ci vollero dieci minuti buoni prima che l'adolescente si calmasse del tutto, aiutandosi con dei respiri profondi. «Dimmi che non è una presa in giro.» la pregò.
«Ti mentirei mai riguardo queste cose?» domandò fingendosi offesa, incrociando le minuscole braccia al petto e sorridendole.

Marinette prese tra le mani il piccolo kwami, baciandole la testa per ringraziarla e facendola ridere al contatto con le sue labbra.

«Vai a prendere le stoffe prima che il negozio chiuda.» disse Tikki, seduta tra i palmi della ragazza ancora sorridente.
«Va bene. Oh Tikki, sono felicissima!» esclamò alzando le braccia, facendo volare lo spiritello.

Marinette, dopo essersi preparata e aver preso i soldi, uscì di casa, dirigendosi, quasi saltellando, verso la metro.






Adrien stava tornando a casa in auto, dopo un lungo pomeriggio passato sul set fotografico, circondato da varie modelle e ammiratrici che volevano il suo autografo o un selfie con lui.

Sospirando, prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni, guardando l'ora.
"Sono le dieci e mezza di sera... Ho promesso a Marinette che le avrei scritto, ma è tardi... E poi cosa posso dirle?" si chiese, aprendo inconsciamente la chat Whatsapp con la ragazza.

Dopo aver pensato di cosa parlare, iniziò a scrivere; doveva ammettere che era nervoso.

«Ehi Mari :)»

La risposta fu quasi immediata e sorrise quando sentì il cellulare vibrare.

«Ehi Adrien ^^
Com'è andato il servizio fotografico?»

Era molto gentile a chiederglielo, e la cosa fece sorridere maggiormente il ragazzo.

«Bene, ma è stato sfiancante, soprattutto perché è durato tutto il pomeriggio con solo un quarto d'ora di pausa, per poi riprendere la sera...»

Scrisse, ma non voleva che la loro conversazione finisse subito o che si parlasse solo di lui: era curioso di sapere come aveva passato la giornata.

«Tu che hai fatto oggi?»

«Ho comprato le stoffe che mi servono per i costumi per l'esposizione della ricerca. A proposito: domani, se puoi, sei invitato a casa mia per cercare le ultime cose su Hugo e ti faccio vedere gli schizzi definitivi»

Il cuore iniziò a battergli forte nel petto: l'aveva appena invitato a casa sua! Ma un attimo, non era la prima volta che ci andava, allora perché era così agitato?

«Ci sto. E poi non vedo l'ora di mangiare ancora i dolci di tuo padre *^*»

I due ragazzini parlarono ancora per un po', finché non si fecero le undici e un quarto.

Datagli la buona notte, Marinette programmò la sveglia sul cellulare e si sdraiò nel letto.

"Strano che Chat non sia venuto ad interrompere la quiete che c'è nella mia camera." pensò, rattristata di questa cosa. "Forse starà facendo qualcosa nella sua vita privata... o semplicemente si è fermato ad ammirare il suo riflesso in qualche superficie riflettente." ridacchiò, sciogliendo i codini e sistemando i lacci attorno al polso, non volendo alzarsi per metterli dove c'era la toilette.

Quando Chat non le faceva visita si sentiva sola; ovviamente Tikki era lì per farle compagnia che apprezzava veramente, ma con il felino era tutt'altra storia e poi, dopo le belle parole che le aveva detto l'ultima volta, sentiva ancora di più la sua mancanza.

Non le piaceva ammetterlo, ma era la verità.





--------------------------------------------
Hello bella genta!

Da questo mio aggiornamento capite che non ho nulla da fare —anche se dovrei ripassare per un'interrogazione su Napoleone (quando si chiama "ironia"), ma non c'ho voglia...—

In questo angolino vorrei specificare una cosa: l'età dei personaggi. Essendo degli adolescenti (quindi un'età compresa tra i 13 e i 17 anni), i nostri liceali, frequentando le terminale (3º anno di superiore), hanno un'età compresa tra i 17-18 anni.

Lo dico per un buon motivo che leggerete in seguito U^U

Notte a tutti ;*

FrancescaAbeni

Amour masquéWhere stories live. Discover now