Cap. 6

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Marinette era in ritardo: mancavano due minuti all'inizio delle lezioni e la ragazza non si era ancora fatta vedere.

«Dai Marinette, sbrigati!» mormorò nervosa Alya, controllando per l'ennesima volta l'orologio del cellulare; finalmente, la sua amica, con tutta velocità, attraversò la strada e salì le scale, fermandosi di fronte alla mora.
«Scusa... La... La sveglia...» esclamò, prendendo fiato per la corsa.
«Certo, certo. Marinette, ti sei persa la scena tra Adrien e Nathaniel!» disse esaltata, trascinando l'adolescente verso la classe. «Appena Nathaniel è arrivato e ha visto Adrien l'ha squadrato da capo a piedi, mentre Adrien ha fatto come se nulla fosse ed è andato avanti a parlare con Nino della vostra storia, facendo in modo che Nath lo sentisse. Devo ammetterlo però: la faccia minacciosa di Nathaniel faceva paura.»

"Allora ho fatto bene ad arrivare in ritardo..." pensò l'altra, immaginando già cosa sarebbe potuto accadere appena avrebbe messo piede in classe.

Le due raggiunsero la loro aula, poco prima del suono della campanella; appena aperta la porta, Marinette si sentì gli occhi di Nathanaël puntati addosso, come un falco che aveva avvistato la sua preda, mentre Adrien fece finta di non vederla –aveva alzato gli occhi–, scrivendo su un foglio mentre Nino gli parlava.

Alya camminò verso il suo banco, ma la ragazza dai capelli neri fu fermata dal biondo, che si alzò e le si mise davanti poco prima che lo raggiungesse: «Buongiorno Marinette, come stai?» domandò, alzando la voce quanto bastava perché il rosso lo sentisse.
«C-Ciao Adrien. –balbettò lei, sorpresa– Tu-Tutto bene...»
Il ragazzo, con la coda dell'occhio, vide Nathaniel in ultima fila rizzarsi sulla sedia, guardando storto il modello, che, ghignando, si era avvicinato all'orecchio di Marinette, sfiorandole la guancia. «Se vuoi che le persone credano davvero che stiamo insieme devi essere più convincente.» sussurrò, per poi darle un bacio sulla fronte, lasciandola senza parole.

Che cos'era appena successo? Adrien l'aveva appena baciata sulla fronte o era stato un sogno?

Marinette riprese a muoversi verso il suo banco, sentendo le ginocchia cederle, ma per fortuna riuscì a sedersi ed evitare di cadere a terra.

«Questa storia vi sta prendendo parecchio, soprattutto al nostro Adrien.» ridacchiò Alya, guardando la sua vicina di banco ancora semi-incosciente.
«Alya... mi credi se ti dico che non mi laverò più la fronte?» domandò girandosi verso l'amica, che si mise a ridere appena guardò quant'era rossa.






La giornata passò lentamente. Troppo lentamente.

Per tutta la durata delle lezioni, Marinette sentiva la pressione dello sguardo di Nathaniel dietro di lei; anche Adrien lo percepiva, ma lui rispondeva con dei sorrisi innocenti, che nascondevano il divertimento nel vederlo impotente e limitato ad avvicinarsi alla sua "fidanzata".

L'intervallo era stato ancora più stressante: il suo compagno aveva provato ad andare a parlare più volte con lei, ma Adrien era sempre in agguato, raggiungendola prima che il rosso fosse a cinque metri di distanza.

Era come una lotta tra i due e l'oggetto da contendere era la povera Marinette.

Alya, Nino e i loro due amici stavano parlando delle avventure di Ladybug e Chat Noir, intanto che aspettavano l'arrivo della macchina del biondo, commentando la loro ultima cattura di un akuma –avvenuta, ormai, cinque giorni prima–.

I due eroi in incognito ascoltavano divertiti, sorridendo ai gesti dei loro amici esaltati.

Poco dopo, la macchina di Adrien arrivò, fermandosi davanti al marciapiede e facendo segno con il clacson che dovevano partire immediatamente.

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