- 45 - Auditions

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«Perché?», si lamentò Balz

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«Perché?», si lamentò Balz.
«Perché in una fottuta cantina puzzolente? Perché!», si asciugò il naso che gocciolava a causa di un qualcosa, nella cantina di Devin, che gli provocava allergia.

«Perché ci sono anche loro?», Ricky indicò noi donne: io, Ryan-Ash, Giulia, Charlotte ed una certa Patty, la fiamma del momento di Vinny - di cui non sapevo assolutamente nulla.
Questa era un'affascinante ragazza dalla fisicità di una fotomodella, con la pelle color caffè latte e lo sguardo scuro ed affilato, assolutamente magnetico.
Portava i capelli neri in un naturale taglio lungo e mosso sino a metà schiena.

«Perché io ci abito.», controbattè Giulia infastidita, rivolgendosi a mio marito.

«Abiti in cantina, non in casa?», rispose di ripicche lui, con altrettanta sufficienza.
Lei lo fulminò con lo sguardo.

«Perché tutto questo affetto?», si intromise Chris, togliendosi le mani di Charlotte dalle spalle con un gesto infastidito.

«Lei,», Giulia mi indicò, «doveva venire ad aiutarmi a preparare la torta per il compleanno di Hazel, ma qualcuno...», e rivolse un'occhiata poco promettente a Rick, «l'ha trattenuta per esercizi fisici di coppia. Penso di essermi intesa.»

«Dovresti scopare anche tu un po' di più, acida che non sei altro.», sputò Ricky senza mezzi termini.
«Al povero Devin stanno venendo le ragnatele nei boxer.»

«Eh?», al sentirsi nominare, Devin alzò la testa dal tavolo. Capelli stravolti e volto segnato dal sonno, non era molto presente poiché l'impiego di padre era pesante.

«Fuori da casa mia!», sbraitò Giulia nera dalla rabbia, indicando con decisione la porta d'uscita allo scantinato.

«Allora vedi che abiti qua, in cantina?», la canzonò Rick.
Intanto gli altri assistevano alla scena divertiti, scommettendo su chi l'avrebbe avuta vinta mentre ridevano sotto i baffi.

«Siamo qui per vigilare. Siete i nostri mariti e ragazzi, dobbiamo controllare che nella band non entri una persona inaffidabile.», risposi al quesito di Rick, lo stesso che diede il via alla litigata tra lui e la mia amica.

«Cosa c'entra?», sia Giulia che Ricky mi strillarono in faccia, all'unisono, la stessa domanda, fino a farmi quasi accovacciare a terra.

«Lo avevi chiesto tu il motivo per cui siamo qua anche noi...», esitai con un filo di voce.
Entrambi mugugnarono una risposta positiva, una sorta di "Mh-mh, ho capito, mhhh..."

«Ragazzi, secondo me possiamo iniziare le audizioni. Su, in salotto, non ci stanno più i candidati talmente son tanti.», ci comunicò Vinny affacciandosi dalla cima delle scale, con in braccio Hazel.
Si era proposto di badare agli arrivati, conducendoli nel salotto che fungeva da sala d'attesa, mente accudiva la bimba.
Aveva davvero un grande cuore...
E anche una bella fantasia dato che erano solo pretesti per non stare in cantina: quel posto lo terrorizzava e gli dava angoscia a causa della sua claustrofobia, ancora più acuta della mia.
Scese le scale con la bambina in braccio, mentre le sistemava una ciocca castano-chiaro dietro l'orecchio; assieme a lui comparì Korel che arrivò in ritardo e si sistemò su una sedia, con aria stanca.
Furono seguiti da una candidata che, tenendo saldamente la sua chitarra in mano, affrontò la scalinata come se fosse il suo debutto sul red carpet: sguardo deciso, postura fiera e camminata spavalda.
Già mi stava antipatica.

City LightsWhere stories live. Discover now