- 35 - Say Yes To The Dress

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«Voi non ci crederete, ma Ryan in soffitta ha una caterva di diari!»

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«Voi non ci crederete, ma Ryan in soffitta ha una caterva di diari!»

«Ricky, stai muto!», Ryan, imbarazzatissimo, cercò di zittirlo con delle manate in faccia; nel frattempo tutta la tavolata ascoltava divertita.

«Sì, diari dei segreti e con quelli vuole scriverci la sua biografia!», dichiarò Rick che si parò la testa con entrambe la braccia.

«Io non ti dico più niente!», lo minacciò, risentito, Ryan rosso coma mai prima.

«Posso leggerli?», lo canzonò Ricky dopo aver divorato un'altra patatina.

«NO!», strillò allarmato l'uomo pomodoro.

Ero già tornata da qualche giorno e data la libertà mia e di Ricky la band - compreso Korel - con le rispettive famiglie decisero di festeggiare con una cena alla tavola calda del bowling per poi sfidarci in pista.
Il pasto passò tra chiacchiere disinvolte e rumorose risate collettive.
Vinny ed io ci ritrovammo a parlare di musica e mi raccontò entusiasta di aver trovato una cover, in chiave rap, di "Walk" dei Pantera.
Storsi il naso all'idea, quella canzone e quel genere musicale non si sposavano bene, a mio parere.

«Comunque io preferisco la cover che ne hanno fatto gli Avenged Sevenfold.», dissi a Vinny e Rick posò il suo panino sul tavolo, volgendomi uno sguardo indescrivibile, cadde il silenzio.

«Ragazzi, questa è matta per gli Avenged. L'altro giorno stavo tornando a casa dallo studio ed ho sentito la musica a massimo volume dal piano superiore, era lei che nella doccia cantava col bagnoschiuma.», raccontò lui esasperato facendo ridere tutti, io compresa, più per imbarazzo che per altro.
«Mi raccomando, non facciamoci mai un tour assieme o lei li assale tutti.»

«Oh, avanti. Sarei gentile e ti includerei nell'atto!», scherzai modulando serietà mentre Rick si spalmava una mano sulla fronte, in un misto di scandalizzazione e divertimento.
Nel frattempo sia Ryan-Ashley che Giulia tapparono le orecchie ai rispettivi figli, come se potessero capire.

«E perché io no, allora?», si lamentò Ryan, Vinny era al mio fianco e stava collassando dalle risate.

«Perché sei frocio.», risposi coincisa, minimizzando la cosa con un gesto disinvolto della mano.

«Non ti facevo così omofoba.», rispose Chris stupito e quasi infastidito, direi.

«Infatti non lo sono, sono Ryanfoba.», a quel punto Devin si strozzò la coca cola che stava bevendo.

«Saresti tu a dover avere paura di me?», si scandalizzò Ryan mentre Balz sosteneva che il chitarrista non faceva paura neanche ai moscerini.

City LightsWhere stories live. Discover now