Capitolo 17

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"Tu sei la mia piccola e io ti cresceró"
"Tu sei la mia piccola e io ti cresceró"
   
Mi svegliai con queste parole che poco prima Mariano mi disse. Mi girai per guardarlo ed era stupendo come sempre. Avevamo dormito quasi per tutto il pomeriggio.Si erano fatte le 18:00 e tra una mezz'oretta dovevamo andare in aeroporto. Mi staccai dal suo abbraccio e continuai a fare la valigia cercando di non dimenticare niente. Da una parte non vedevo l'ora di partire perché di Roma mi è mancato tutto, la famiglia, gli amici, le serate e lo shopping con loro , la scuola, tutto. Non vedo l'ora di arrivare là e abbracciare tutte le mie amiche. Però poi vedo anche una parte negativa nel tornare nella mia città, ovvero quella di lasciare di nuovo mia cugina, quella di lasciare alcuni amici che mi ero fatta qua, ed è brutto,perché esiste questa cazzo di distanza?!
A proposito di amici, Gregg non sa che parto oggi, cavolo, gli avevo promesso che ci saremo rivisti prima della mia partenza. Ora lo chiamo.

"Pronto!" Rispose annoiato come se non avesse voglia di parlare

"Ehilà Gregg sono Anna" dissi forse con tanto entusiasmo. Mi sarebbe mancato anche lui

"Ciao principessa!" ormai mi salutava sempre così, era dolcissimo e a me piaceva questo nomignolo anche se non mi si addiceva molto.

"Ti devo parlare di una cosa seria" dissi cambiando tono della voce. A queste parole lui scattó subito

"Cosa? Che è successo? È grave? Qualcuno ti ha fatto del male? C'entra Mariano? Rispondimi"
Era agitato, si poteva capire benissimo da come parlava e dal tono della voce.

"Io... Insomma mi ha chiamato mia madre, io non ne sapevo niente, ma mi ha raccontato..."

"Dimmi subito, non farmi stare sulle spine" mi interruppe lui

"Stasera alle 20:30 ho l'aereo per Roma. Ora infatti ci dobbiamo partire per l'aeroporto. Il volo è stato anticipato di due giorni e purtroppo non ci possiamo vedere come ti avevo promesso... Mi dispiace tanto" dissi ormai con le lacrime agli occhi.

"Cavolo, per forza devi partire? Ti prego rimani qui, poi quando sarà arrivata l'ora partirai per Roma, ma non ora! È bruttissimo salutarci per telefono però buon viaggio, mi mancherai tanto anche tu!" Disse prima di riattaccare. Era incazzato, ma ci sono rimasta malissimo che mi ha chiuso il telefono in faccia.

Gregg' s pov

Non potevo non salutarla, quel Mariano non poteva impedirmi di rivederla ancora una volta prima che lei partisse. Devo fare qualcosa...

Anna' s pov

Con le lacrime ancora che mi uscivano, chiusi la valigia, mi vestii e scendendo giù trovai tutti pronti. Mio fratello mi guardava come se gli dovessi raccontare qualcosa, è entrato in camera mentre io e Mariano dormivamo abbracciati, l'ho sentito. Ma ora non è il momento di parlare, ne parleremo quando saremo in Italia. Decisi di andare a chiamare Mariano. Entrata nella mia camera non c'era sul letto, ma dal bagno sentivo dei canti. Mi avvicinai sempre di più alla porta e sentii ciò che sentivo io ogni tanto nei suoi piccoli video su Instagram. Lui che cantava. Era bravissimo, nei video suonava e cantava sempre la canzone Thinking Out Loud di Ed Sheeran, era la mia preferita e ora la stava cantando benissimo. Mentre ero lì appoggiata ad origliare per sentirlo cantare, la porta si aprì ed io caddi tra le sue braccia. Mi guardava divertito. Lui era stupendo, si era fatto la doccia ed aveva soltanto un asciugamano attaccato alla vita e poi era nudo. Aveva ancora qualche gocciolina d'acqua sul petto.

"Wow, magari fosse sempre così" rise. Si riferiva alla mia caduta tra le sue braccia.
Io di scatto mi alzai ma rimasi sempre tra le sue braccia che mi tenevano ferma.

"Ero venuta per chiamarti, ma poi ti ho sentito cantare questa canzone, la mia canzone preferita e non ho potuto fare a meno di ascoltarti. Sei bravissimo" dissi abbracciandolo lui rise e ricambió l'abbraccio

"And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23
And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am..."
Me la cantò ad un centimetro dalle mie labbra. Sigillò quelle parole con un lungo bacio.

"Grazie!" Gli dissi con un'enorme sorriso quando ci staccammo dal bacio.
Lui mi baciò la fronte e andó a vestirsi mentre io scesi giù già pronta. Mio fratello andò a posare i bagagli sulla macchina di mia cugina, ci accompagnavano tutti anche se io avevo detto loro che avremmo preso un taxi, ma niente da fare.
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Arrivati in aeroporto una piccola lacrima mi scese mentre camminavamo per imbarcarci. La asciugai subito prima che qualcuno potesse accorgersene, ma Mariano mi vide e mi strinse la mano. Era arrivato il momento dei saluti.
Ilaria mi abbracciò subito e mi sussurrò un Buona Fortuna, non sapevo a cosa si riferiva ma una mezza idea l'avevo. Salutai poi Mariano con un solo abbraccio, perché nessuno sapeva niente. Mentre eravamo abbracciati alzai il viso e gli vidi delle piccole lacrime e gliel asciugai lentamente, mentre tutti ci osservavano.

"È arrivata l'ora. Buon viaggio piccolina"

Io avevo la vista oscurata dalle lacrime.
Gli diedi un bacio sulla guancia e passai a mia cugina.Gli saltai addosso e i singhiozzi si fecero sentire. Speravo soltanto di rivederla al più presto. Salutai tutti e mentre mi allontanavo vedevo Mariano col capo rivolto verso il basso. Mi dispiaceva un sacco vederlo così triste.
Tutto un tratto sentii bussare sulla mia spalla, mi girai ed era Gregg che mi aspettava a braccia aperte. O mio dio era lì, lo potevo salutare come si deve. Mi buttai su di lui in un grande abbraccio. E lui scoppió in una risata.

"Non potevo non salutarti Principessa" mi disse dandomi un bacio sui capelli. Io lo strinsi ancora più forte e ricominciai a piangere.

"I passeggeri del volo per Roma, sono pregati di imbarcarsi!" Annunció l'altoparlante

"Dai ora devi andare. Buon viaggio principessa" detto ciò mi lasciò andare. E tutti gli altri mi salutavano da lontano ormai.

Mi stavo per imbarcare quando sentii una voce a me tanto familiare

"TI AMO!" mi girai e vidi Mariano pronunciare quelle parole con le lacrime.

"TI AMO ANCH'IO" gridai tra i singhiozzi e gli mandai un bacio al volo.Tutti ci osservavano stupefatti, ma a noi non interessava niente delle voci che si venivano a creare, noi due eravamo innamorati e volevamo stare insieme.

Finalmente Mio fratello capì che io e Mariano facevamo sul serio, soprattutto che lui faceva sul serio. Allora mi guardò e mi abbracciò forte  per consolarmi.
Ci sistemammo nei nostri posti lui vicino la finestra ed io al centro e incominciò a parlare.

"Mi dispiace non averlo capito prima. Io so che tu lo ami e sei innamorata di lui da sempre, ma ero insicuro su quello che potesse provare lui nei tuoi confronti d'altronde è molto più grande di te ed io avevo paura che ti potesse fare del male. Tutt'ora ce l'ho questo pensiero, ma di meno, dopo quello che ho visto prima, il modo in cui ti ha detto di amarti, come piangeva. Lo posso dire, lui è sincero. Ma ho paura che tu possa soffrire soprattutto ora che c'è là distanza. Ma so che tu sei forte e che riuscirai ad andare avanti lottando. Io te lo auguro con tutto il cuore perché so che tu sei felice, e non ti vedo così da un bel po' di tempo"
Le lacrime riaffiorarono ed io lo abbracciai.

Quando mi calmai un po ci staccammo e mi preparai al viaggio spegnendo il cellulare allacciandomi la cintura e riposandomi.

"Sorry, is this the place B24?" mi chiese un ragazzo con un accento americano

"Yes" risposi guardandolo bene.

Un sogno diventato realtàOnde as histórias ganham vida. Descobre agora