Capitolo 16

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"Invece forse è proprio così noi, tu ed io non..."

"No non farlo" dissi

"Io..." continuó "io non penso che potremmo farcela. Sai non credo tanto alle relazioni a distanza, sono impossibili secondo me! Non so cosa fare, io ti amo e voglio stare con te..."

"E allora facciamolo! Non pensarci troppo. Perché non dovremmo stare insieme se l'amore è reciproco? Non ci potrà dividere niente abbiamo detto, neanche l'età, ed essa è più grande della distanza. Ci potremmo sentire sempre, in qualsiasi orario. Purtroppo io questo mese ho diversi eventi, e quindi non sono fermo in un posto, ma non ti lascio andare così facilmente. C'è la faremo!" le dissi asciugandole le lacrime che pian piano uscivano sempre di più.  Vedendola che non mi rispondeva perché i singhiozzi non glielo permettevano, continuai.
"Dai su ti aiuto a fare le valigie, partirai tra poco e ti devi preparare" lei annuì e mi abbracciò. Quando ci staccammo mi dette un bacio leggero a stampo e io non potevo fare altro che sorridere a quel piccolo gesto.
Sembravo un bambino alla prima cotta.

Anna' s pov

Stavamo quasi per finire la valigia. Non ho mai fatto una valigia sorridente. Mi mancherà un sacco. Anche se abbiamo età diverse, io con lui mi sento bene, a mio agio. Esattamente ci togliamo ben 7 anni. Non avrei mai pensato di frequentarmi con un ragazzo molto più grande di me, perché di solito sono sempre in imbarazzo con i ragazzi più grandi. Ma con lui è molto diverso, sento un attrazione, un qualcosa che mi fa sentire me stessa e bene.

"Che cose brutte che hai!" Mi disse lui guardando i miei vestiti e ridendo come un pazzo. Lo guardai malissimo e lui mi abbracciò da dietro dandomi un bacio sul collo.

"Che schifo... Ti metti i mutandoni ahahahah" disse ridendo con le lacrime prendendo i miei pantaloni molto larghi.

"Non sono mutandoni scemo, dammeli dai" lui me li alzava, ma siccome lui è due metri non ci arrivavo.

"Vieni a prenderteli se ci riesci nanetta"
Provavo a mettermi in punta di piedi ma scivolai sopra di lui e ci buttammo sul letto.
Mi trovavo sopra di lui ad un centimetro di distanza tra le nostre labbra.

"Questi...sono miei!" Dissi strappandogli di mano i pantaloni. Stavo per alzarmi, ma lui mi prese per le braccia e mi buttò sotto di lui.

"Dove credi di andare? Tu ora me la paghi perché mi hai fatto sbattere sul letto" aveva nel volto quel suo sorrisetto furbo.

"Ah sì? E che mi vorresti fare? Ahahah" dissi ridendo e mettendogli le braccia al collo.
Lui inizió ad avvicinarsi sempre di più alle mie labbra. Io chiusi gli occhi pensando mi dovesse baciare, invece cominció a farmi il solletico.
O mio dio stavo morendo, lui sapeva benissimo quanto io lo soffrissi.

"Marianooo, bast... Basta ti... ti prego" dissi muovendomi tutta. Lui non smise, lui era lì che continuava e se la rideva pure.

"Ti avevo avvertito!" Dopo un po smise e si buttò letteralmente su di me.
Mi stava schiacciando

"Mamma mia, ma quanto pesi? Aia mi fai male, alzati! Ti devi mettere per forza a dieta" scherzai spingendolo, ma senza risultati.
Alla fine si avvicinò alle mie labbra. Le nostre fronti si toccavano e pian piano mi baciò. Un bacio che prima era piano e dolce e poi diventó sempre più desideroso. Aveva delle labbra mormibidissime. Mi sarebbero mancate un sacco le sue labbra, i suoi baci, le sue coccole, la sua risata ma soprattutto i suoi sorrisi!
Quando ci staccano da quel bacio ci abbracciammo forte, come se avessimo paura di perderci da un momento all'altro.
Non ci alzammo più da quel letto. Restammo abbracciati per un bel po'. Ero coricata sul suo petto e lui mi accarezzava la schiena con le sue mani quando dovetti rompere quel momento fantastico.

"Ehi penso che ora tu debba scendere a pranzare, io invece rimango qui e mi riposo un po' prima di partire. Quindi vai io dormo"

"Okay"sussurra senza muoversi di un solo centri metro.

"Mariano?" cerco di richiamare la sua attenzione, sperando che si alzi dal mio letto e vada giù con gli altri in modo che io possa riposare perché sono tanto stanca

"Si va bene" disse rimanendo coricata li vicino a me e chiudendo gli occhi, tutto quanto come se fosse una cosa normalissima

"Ti prego, sono veramente stanca e non ho voglia di discuter..."

"Shh" sussurra coprendomi la bocca con una mano "Poi non potrò più farlo, dal momento che ci separeremo, dai solo per questa volta" disse in tono supplichevole.

"Va bene" concedo "Ora dormi va" gli dissi prima di voltargli le spalle  per dormire.  Non appena chiudo gli occhi il braccio di Mariano mi avvolge delicatamente la vita tirandomi verso di lui, facendo combaciare la mia schiena con il suo petto e incrociando le nostre gambe e le nostre mani. Poi con tanta dolcezza mi dà un bacio sulla fronte. Ancora in dormiveglia sentii parlare Mariano.

"Quanto vorrei che non ci separassimo. Quanto vorrei che venissi con me." Mi accarezzò la schiena che era poggiata sul suo petto e disse.
"Ti amo tanto. Tu sei la mia piccola ed io ti cresceró" detto questo mi abbracciò ancora di più e mise il suo viso sulla mia spalla e si addormentò, lo capii dal cambio del suo respiro. Dopo queste parole caddi nel sonno anch'io con un sorriso stampato sulle labbra!

Un sogno diventato realtàWo Geschichten leben. Entdecke jetzt