Trascorremmo tutto il pomeriggio a guardare la tv in silenzio non muovendoci dal letto nemmeno per fare pipì – che ero sicura a Luca scappasse, da come stringeva le gambe.
Quando fu ora di cena, decidemmo, anche se svogliatamente, di scendere ed io salutai Tommaso come se niente fosse, abbracciandolo e giocando con lui.
Mandai un messaggio a mia madre dicendole che non sarei tornata a dormire e che dormivo da Giulia perché non ero ancora pronta a tornare a casa; tanto era sabato e per fortuna non mi sarei dovuta alzare presto per andare a casa e prendere lo zaino.
Mi sistemai a tavola e aspettai che Viola togliesse dal forno il pollo che aveva cucinato
-Mi dispiace restare sempre a cena da voi. Non vorrei essere di disturbo... – dissi, pensando ad alta voce, quel pensiero che mi tormentava praticamente tutte le volte che mangiavo a casa di Luca.
Viola si girò verso di me con gli occhi sbarrati: -Ma non dirlo nemmeno! – esclamò. Avevo sentito questa frase talmente tante volte –anche da mia madre – da non sapere più se fosse sincera o se fosse una forma di cortesia per obtorto collo. –Anzi, - continuò, – ho bisogno di te con questi due che sono perennemente insopportabili. Almeno me ne togli uno, quando ci sei. – scherzò.
-Grazie tante. – commentò Luca ironicamente e io non potei fare a meno di ridere.
-Avevi detto che tornavi dopo un secondo e non sei più venuto. – esordì Tommaso con la sua vocina.
Non capii a chi si riferisse fino a quando a Luca scappò un'imprecazione sottovoce.
Gli tirai un calcio sotto al tavolo e per poco non ne disse un'altra.
-L'ho fatto apposta. – affermò rivolto a suo fratello, ma anche lui avrebbe potuto capire che si trattava di una scusa. – Volevo vedere se saresti riuscito a finirlo da solo, senza il mio aiuto. – concluse. Almeno si era inventato una scusa decente.
-Ma tu non mi hai aiutato nemmeno quando ci sei stato. – commentò ed io soffocai una risata e repressi l'istinto di correggere quel "ci sei stato".
Luca mise il broncio, fingendosi offeso. –Grazie tante anche a te. Ma cos'avete tutti oggi? Anche tu ce l'hai con me? – mi chiese.
-Se parlo sì, perciò non dico niente. – gli sorrisi.
Dovevo ricominciare a guardarlo negli occhi perché questa cosa mi stava creando davvero dei problemi. Inutili. Insomma, non potevo non guardarlo negli occhi per il resto della vita solamente per una singola volta in cui era successo ciò che era successo. Ero sicura di starmi facendo solamente dilemmi inutili per niente. Tuttavia, mi sarei presa il mio tempo.
Man mano che la cena proseguiva – e che mangiavo quel pollo straordinario –, sorridevo sempre di più, anche se il pensiero di Lilium restava comunque impresso nella mia mente perché non poteva svanire nel nulla da un momento all'altro.

LUCA
Beatrice si era un po' ripresa e forse anch'io, nonostante non provassi il dolore che poteva aver provato lei quando aveva scoperto di Lilium.
Mi faceva quasi male vederla così, ma per fortuna sembrava esserle un po' passata.
Dopo cena, insistetti per andare a letto subito, anche perché con tutte quelle chiacchiere a tavola si era fatto davvero tardi e Beatrice mi seguì.
-Mi devi prestare un pigiama. –affermò, rimanendo in piedi e dondolandosi. Era così carina. E lo sarebbe stata ancora di più quando avrebbe indossato il mio pigiama che le stava praticamente due volte.
Le diedi quello con i conigli che le avevo prestato la volta prima e lei fece un'altra risatina e una battutina stupida che però non potei fare a meno di apprezzare.
Guardai fuori dalla finestra del bagno mentre ci lavavamo i denti – lei con lo spazzolino della prima volta, che era diventato suo – e abbassai la tapparella quando vidi che l'acqua stava insistentemente picchiando sul vetro.
-Piove a dirotto. – constatai, con il dentifricio in bocca.
-Già. – Beatrice abbassò lo sguardo che sembrava preoccupato.
Sputai il dentifricio nel lavandino e mi stesi nel letto, accendendo la tv.
-Guardiamo un film prima di addormentarci? – le chiesi, quando mi raggiunse.
Lei annuì e quel suo sguardo strano persisteva. Spense la luce e guardammo il film, ognuno dalla sua parte di letto, finché lei non si addormentò e allora decisi di spegnere e dormire anch'io.

Sex or love?Where stories live. Discover now