Parte 8

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Roma - Città del Vaticano.

La capitale è ormai sotto assedio da diversi giorni, molti si sono rifugiati dentro le vecchie mura della città eterna. Alcuni valorosi, anche qui, hanno formato un fronte di resistenza contro la minaccia che li assedia. Resistere a lungo, comunque, è un'utopia. Dentro altre mura, quelle di Città del Vaticano, un affollamento di fedeli è raccolto in preghiera. Anche chi non l'ha mai avuta ha improvvisamente scoperto la sua Fede interiore.

Sua Santità è alla finestra assorto nel recitare i Vangeli, nel disperato tentativo di incoraggiare la folla accalcata speranzosa dell'intervento di Dio contro l'avvento del Male. L'intervento di Dio... Già! Forse anche questa è un'utopia! Perché Dio dovrebbe intervenire proprio ora? È forse intervenuto di fronte ai suoi martiri, a chi ha dato la vita nel suo nome, alle mille azioni negative arrecate dalla sua Chiesa, ai soprusi subiti dai suoi figli, alle mille e mille azioni che l'uomo ha fatto contro se stesso, azioni che a volte non sarebbe riuscito a fare meglio neppure il Diavolo in persona?

Dio che ha fatto crocifiggere il suo unico figlio... «Preghiamo» dice Sua Santità alla folla riunita.

In cosa? Se qualcuno dei tanti fedeli riuniti, fosse in pericolo di vita imminente, sicuramente non esiterebbe a sopprimere altre vite per salvare la sua. Devono aver fede, gli ripetono, del resto in mancanza di altro, quando l'uomo è al termine delle sue convinzioni terrene non gli rimane che quella. Queste domande ed altre, anche troppo complicate per la sua età, se le pone anche Matteo Giuliani, un ragazzo di quindici anni inginocchiato sui gradini dell'altare dentro S. Pietro, davanti al grande crocifisso. La chiesa è fredda, immensa e si riscalda solamente con il respiro della gente accalcata all'interno. Dipinti, statue, oro e marmi... tutto questo sono a rappresentare la Magnificenza di Dio.

La sua casa è andata distrutta dagli incessabili bombardamenti che ormai da giorni devastano Roma e nel crollo aveva perso ogni cosa aveva di più caro. Tutto tranne la sua sorellina Carolina di sei anni. Sia Matteo che Carolina sono sporchi dai piedi sino alla punta dei capelli, di polvere e di fango. Neanche si riconoscono le codine brune di Carolina o i suoi grandi occhioni azzurri. Del resto anche Matteo non è da meno, oltre i capelli color fango ha solo di peggio che i suoi occhiali, indispensabili per non fargli vedere tutto annebbiato, presentano una piccola incrinatura su di una lente. Lui, in ginocchio, prega per i suoi genitori scomparsi ma Carolina, anche lei quasi sdraiata su quei gradini, lo fa più per copiare le gesta del fratello che nel vero senso del farlo. Lei a dir la verità non sa neanche cosa dire, cerca di ascoltare le parole del fratello che però, dette sottovoce, sono quasi inconcepibili e quindi finisce per parlottare frasi sconnesse tra loro mentre trema vistosamente di freddo su quel marmo.

«Matteo, perché quei signori litigano?» dice Carolina.

«Quali signori?» chiede Matteo mentre fa per voltarsi.

Alcuni fedeli litigavano all'interno della chiesa perché nella calca uno di essi era riuscito a far cadere una colonnina, delle tante, con sopra l'acquasantiera. Per poco si è sfiorata la rissa. Di certo le imprecazioni dette non erano in tema con il posto in cui erano.

«Lascia stare Carolina, preghiamo, dai!» dice Matteo.

«Ok!» dice Carolina mentre si rimette a dire confusamente parole scollegate tra loro.

Ma Carolina si chiedeva perché dobbiamo stare qui, perché non scappiamo via... Quanto aveva pianto, aveva finito le lacrime e seppure voleva sforzarsi, e a volte ci provava, non riuscivano più ad uscire. Nel crollo della sua casa era morto anche il suo cane adorato, un cucciolo di cane lupo che lei chiamava Bau. Bau era finito sotto un grosso blocco di pietra caduto dal solaio della sua casa. Ha provato a tirarlo per la zampetta, quanto ha tirato, ma niente, non era riuscita a salvarlo. Quanto ci giocava con Bau e ora non c'era più... come del resto il suo papà e la sua mamma. Ora, intorno a lei, c'erano solo persone che borbottavano parole incomprensibili o che litigavano per un po' di acqua caduta. Mah! Perché non piangevano tutte come avrebbe voluto fare lei? Perché non piangevano per il suo Bau o per il suo papà o per la sua mamma?

GHOSTS EMPIRE - L'IMPERO DEI FANTASMIHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin